Energia dal legno, contro le polveri sottili la rottamazione degli impianti obsoleti

  • 9 Novembre 2017

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Su 11 milioni di sistemi di riscaldamento a biomasse, almeno 4,5 milioni sono obsoleti. La loro rottamazione consentirebbe di abbattere le emissioni fino al 70%. È possibile grazie al Conto Termico. Stufe, inserti e caldaie domestiche certificati dalle stelle di Aria Pulita.

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Oltre un terzo dell’energia rinnovabile italiana è costituita dall’energia termica ottenuta da biomasse solide.

Nelle nostre abitazioni, in particolare nelle aree rurali, sono funzionanti circa 11 milioni di generatori, di cui circa 4,5 milioni sono ormai obsoleti.

La sfida – secondo AIEL, l’associazione delle imprese della filiera legno-energia che fa capo alla CIA – agricoltori italiani – è rinnovare rapidamente il parco macchine, economizzando e abbattendo l’impatto ambientale derivato dalle polveri sottili (almeno il 70% di emissioni in meno).

Il turnover tecnologico è ormai diventato fondamentale: sostituzione dei vecchi generatori a biomasse, con quelli di nuova concezione realizzati nel rispetto dei requisiti previsti dal decreto applicativo dell’articolo 290 del disegno di legge n. 152/2006 elaborato dal Ministero dell’Ambiente, che sarà a breve pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Questa norma prevede un sistema di classificazione delle prestazioni in termini di emissioni e di rendimento, che è stata ripresa da “Aria Pulita”, la certificazione di stufe, inserti e piccole caldaie domestiche a legna e pellet, che assegna un numero crescente di stelle fino a un massimo di quattro al diminuire dei livelli emissivi e al crescere del rendimento termico.

Le aziende costruttrici italiane hanno già certificato Aria Pulita oltre 2000 modelli di stufe che rispondono al nuovo criterio di certificazione e che sono quindi disponibili sul mercato per il consumatore finale.

Le buone notizie –spiega Aiel-Cia arrivano dagli incentivi Conto Termico che possono arrivare a coprire fino al 65% della spesa necessaria a sostituire un apparecchio obsoleto con uno moderno e dotato di moderna tecnologia.

La sfida – prosegue l’organizzazione – sarà vinta quando i cittadini rispetteranno un semplicissimo vademecum basato su 5 semplici passi:

  1. rottamare il vecchio impianto;
  2. utilizzare combustibili certificati;
  3. svolgere la manutenzione previste sulla stufa;
  4. affidarsi solo a personale qualificato;
  5. utilizzare correttamente l’impianto come da libretto d’istruzione.

A supportare questa strategia ci sono i dati relativi sul potenziale produttivo di biomassa legnosa. Gli esperti dell’AIEL di Cia-Agricoltori Italiani spiegano che c’è una forte crescita del patrimonio boschivo: negli ultimi 50 anni la superficie boscata in Italia è quasi raddoppiata portandosi sugli odierni 11,8 milioni di ettari, pari al 39% dell’intera superficie nazionale. Anche per questo l’energia dal legno potrebbe a guidare la rivoluzione verde, alternativa all’uso del fossile.

Una guida completa dove trovare tutte le informazioni per riscaldarsi con la biomassa legnosa è consultabile sul web, con le modalità di accesso agli incentivi, recapiti di installatori, manutentori specializzati, consigli sugli apparecchi, oltre agli approfondimenti in tema di qualità e certificazioni: www.energiadallegno.it

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