Speculazioni e caro-bolletta, chiusi i primi provvedimenti per i rimborsi

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Chiusi i primi procedimenti sulle speculazioni su MSD che hanno portato ai rincari del trimestre luglio-settembre 2016. Le società indagate hanno avuto “comportamenti non diligenti” e dovranno restituire ai consumatori quanto indebitamente guadagnato, tramite la riduzione dei costi di dispacciamento.

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A luglio 2016 dalla bolletta elettrica era arrivata una brutta sorpresa: un aumento di oltre il 4% dovuto in gran parte a strane dinamiche sul mercato elettrico.

A far salire i costi dell’elettricità, erano stati comportamenti speculativi avvenuti a maggio 2016 sul mercato dei servizi di dispacciamento (MSD), che avevamo denunciato sul nostro sito e che hanno portato l’Autorità per l’Energia ad intervenire con una delibera.

L’Aeegsi aveva aperto un’indagine annunciando che i consumatori sarebbero stati rimborsati in via automatica qualora i sospetti sulla speculazione fossero stati confermati.

Ora, dopo un’approfondita fase istruttoria, per le prime 9 società su più di cento si sono conclusi i procedimenti prescrittivi per la vicenda e – annuncia l’Aeegsi – altre chiusure di procedimento seguiranno a breve.

A carico delle società oggetto di questi primi provvedimenti sono stati riconosciuti “comportamenti non diligenti nelle strategie di programmazione sui mercati” e, come già previsto nella stessa delibera di avvio dei procedimenti, le medesime società dovranno restituire a Terna gli importi corrispondenti al beneficio indebito conseguito.

Importi che, sottolinea il regolatore, “andranno a riduzione certa e definitiva delle tariffe (uplift), a beneficio della generalità dei clienti.

Quantificazione da definire

La quantificazione esatta degli importi dovrà essere effettuata da Terna in base ai criteri fissati dall’Autorità, nel rispetto del contraddittorio con gli operatori e coerentemente a quanto prospettato nelle risultanze istruttorie.

Entro 30 giorni le società, infatti, potranno presentare ulteriori elementi utili alla quantificazione, che verranno poi valutati dall’Autorità.

Le partite economiche dovranno comunque essere regolate da Terna entro l’agosto 2017.

L’Autorità, inoltre, concluderà a breve le valutazioni relative all’avvio di procedimenti sanzionatori a carico di questi operatori per violazione della regolazione. 

Nel dettaglio, le evidenze emerse nell’ambito dell’istruttoria svolta per le 9 società oggetto di questi primi provvedimenti mostrano che nei primi sette mesi del 2016 gli operatori coinvolti sono incorsi in sbilanciamenti significativi con valori percentuali, in alcuni mesi consecutivi e in alcune zone, spesso ampiamente superiori all’energia prelevata, condotta reiterata per gran parte del periodo in esame.

Sbilanciamenti macroscopici”

Errori che, scrive l’Aeegsi, “per dimensioni e frequenza di accadimento sono del tutto contrastanti con la diligenza e la perizia richieste a un operatore professionale ed esperto quale deve essere l’utente del dispacciamento”.

Da programmazioni “così macroscopicamente sbilanciate” (per quantitativi e durata) le società hanno quindi conseguito un beneficio economico che non ci sarebbe stato se la programmazione avesse rispettato i previsti criteri di diligenza e perizia.

Viene quindi ora ordinato di restituire gli importi quantificati come quota indebitamente trattenuta, da riattribuire a beneficio dell’utenza finale.   

Nelle prossime settimane verranno conclusi tutti i procedimenti avviati con la deliberazione 342/2016, dei quali via via si darà conto, e che a dicembre scorso ha visto una prima fase di chiusura di 12 provvedimenti prescrittivi, tra i circa 100 operatori coinvolti, per i quali non si è riscontrata causa di restituzione.

La delibera sui rimborsi agli utenti

Per i consumatori sarà garantito in modo automatico il rimborso in bolletta degli importi che verranno recuperati con l’attività di indagine dell’Aeegsi, come stabilito dal Tar Lombardia.

Il tribunale, infatti, al tempo aveva permesso ai venditori di fatturare i rincari per le bollette del trimestre luglio-settembre, vincolando la decisione all’emanazione, entro 40 giorni, “di un provvedimento con il quale siano predeterminate sin d’ora le modalità per la liquidazione e corresponsione automatica, senza necessità di apposita richiesta da parte degli utenti finali, dei rimborsi spettanti a questi ultimi in caso di esito favorevole della controversia”.

L’Autorità ha attuato la sentenza con la delibera 575/2016, che stabilisce che “gli importi che verranno recuperati saranno compresi nel calcolo dei saldi tra proventi conseguiti e oneri sostenuti per l’approvvigionamento delle risorse nel mercato per il servizio di dispacciamento (cioè dei costi sostenuti dal Gestore della rete – Terna – per il mantenimento in equilibrio e in sicurezza del sistema elettrico), ‘scontando’ il valore del corrispettivo uplift (a copertura dei suddetti costi sostenuti da Terna) da applicare nel primo trimestre utile. Ciò ne permette l’immediato e automatico riconoscimento a tutti gli utenti del dispacciamento e, attraverso di loro, a tutti i clienti finali sia del mercato tutelato sia del mercato libero, senza alcuna discriminazione”.

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