Strategia energetica, il Governo la sta facendo scrivere ai privati?

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Il senatore del M5S Gianni Girotto e Giuseppe Civati di Possibile hanno presentato due interrogazioni, chiedendo al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, se corrispondano al vero le indiscrezioni di stampa sul coinvolgimento della società Boston Consulting per la stesura della nuova SEN.

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Chi sta scrivendo la nuova Strategia energetica nazionale (SEN), che il Governo intende lanciare al G7 energia in programma a Roma ad aprile?

La domanda continua a circolare in questi giorni, dopo le anticipazioni della stampa riguardo alla collaborazione di una società di consulenza privata e le successive polemiche andate in scena anche sui social network.

L’incertezza che regna sulla vicenda ha spinto il senatore del M5S, Gianni Girotto, a presentare un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, chiedendo se «corrisponde al vero quanto riportato dal quotidiano “Il Fatto Quotidiano” in merito al coinvolgimento della Boston Consulting Group nella stesura della Strategia energetica nazionale attraverso una consulenza pagata da operatori del settore energetico che potrebbero esserne favoriti».

Girotto chiede poi al ministro, in caso di riscontro positivo, «se non ritenga opportuno intraprendere iniziative atte a evitare che la SEN sia influenzata dagli interessi particolari di operatori del settore dell’energia che hanno una composizione societaria prevalentemente composta da investitori stranieri».

Facciamo un passo indietro: nei mesi scorsi, Calenda aveva annunciato che la SEN sarebbe stata rivista nel 2017 alla luce dei nuovi obiettivi clima-energia fissati dall’Unione europea, tra cui l’innalzamento della quota di fonti rinnovabili nel mix elettrico al 27% nel 2030.

Il ministro aveva spiegato che il percorso per definire tale strategia avrebbe dovuto essere “trasparente, amplissimo e partecipato” per bilanciare così diverse esigenze, dalla sicurezza degli approvvigionamenti all’integrazione delle tecnologie rinnovabili, passando per gli obiettivi ambientali. Calenda aveva anche proposto un checkup annuale attraverso cui valutare i progressi.

In un articolo pubblicato il 4 gennaio – evidenzia il documento preparato da Girotto – il Fatto Quotidiano riportava che «per aggiornare la SEN il Ministro Calenda avrebbe chiesto l’aiuto della società di consulenza Boston Consulting Group, da cui proviene Francesco Cuccia che attualmente ricopre l’incarico di capo della sua segreteria tecnica, e che il costo della consulenza verrebbe pagata da Terna e Snam […]».

Coinvolgere una società esterna sarebbe una decisione inopportuna, secondo molti commentatori, perché nell’amministrazione pubblica ci sono diverse strutture in grado di redigere la nuova strategia energetica senza doversi appoggiare a consulenti privati.

Difatti, si legge nell’interrogazione sullo stesso argomento presentata da Giuseppe Civati, deputato di Possibile, «in tempi di spending review e di continui tagli, è assolutamente fuori luogo gravare i bilanci con una consulenza come quella in questione, non comprendendosi i motivi che hanno condotto a tale scelta, visto che in Italia ci sarebbero enti e agenzie, quali quelle sopra citate (Enea, Gse, Rse, il tavolo sulla decarbonizzazione istituito presso la Presidenza del Consiglio, ndr) che sarebbero in grado di lavorare sulla stesura Strategia energetica nazionale con competenza e senza spreco di risorse pubbliche».

Lo stesso Calenda era già intervenuto su twitter, spiegando che la scrittura della SEN è fatta dal MiSE dopo un confronto con tutti gli stakeholder (i soggetti interessati), mentre il lavoro preparatorio su dati e tendenze ha coinvolto vari TSO (Transmission system operator, cioè le grandi compagnie del settore energetico come Terna e Snam) oltre a esperti italiani e internazionali.

Civati, infine, chiede al ministro «se possa confermare il conferimento del suddetto incarico alla Boston Consulting Group e, in caso positivo, se non ritenga opportuno e urgente precisare le motivazioni di suddetta scelta e rendere immediatamente pubblici i criteri e i costi che hanno condotto all’affidamento per l’aggiornamento della Strategia energetica nazionale alla stessa Boston Consulting Group».

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