Il sole al centro: il valore del giro del mondo di Solar Impulse

Mettere il sole al centro del progresso: questo è il messaggio dell'impresa compiuta dall'aereo ad energia solare Solar Impulse. Con tecnologie note si è fatto qualcosa che era considerato impossibile: dobbiamo fare lo stesso con la transizione energetica per lasciarci alle spalle le fossili. Un commento di Marco Morosini del Politecnico di Zurigo.

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“È un momento storico per l’umanità”, ha detto ieri, 25 luglio, il Segretario dell’ONU Ban Ki-Moon al pilota Bertrand Piccard in videoconferenza. Poche ore dopo (26 luglio, ore 2 italiane) l’aereo Solar Impulse raggiungeva Abu Dhabi completando così il giro del mondo, spinto solo dall’energia del sole.

In videoconferenza il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz aveva confermato il 14 luglio a Piccard, l’impegno dell’Unione Europea per la transizione energetica.

Mettere il sole al centro del progresso! Questo è il messaggio di Solar Impulse.

Per due secoli la civiltà tecnologica ha girato intorno all’energia dei combustibili fossili. Ora però il genere umano ha le conoscenze per mettere l’energia del sole al centro del suo sviluppo.

Se la “rivoluzione copernicana” nell’astronomia rimediò a un errore di conoscenza, la rivoluzione solare deve ora rimediare a un errore morale, che consiste nell’accettare i crescenti danni all’ambiente e alle persone causati dal continuare a fornire l’80% dell’energia mondiale bruciando carbone, petrolio e gas.

Questi danni rendono la transizione verso una civiltà solare un “imperativo energetico”, come dice il titolo dell’ultimo libro di Herman Scheer (1944-2010), il propugnatore pragmatico e visionario dell’energia solare.

Futureisclean”, il programma di sensibilizzazione ed educazione di Solar Impulse patrocinato da Kofi Annan, Mikhail Gorbachev e altre personalità, testimonia che la vera missione dell’aereo è la comunicazione di un messaggio. In effetti, le tecnologie di Solar Impulse sono note da anni.

La novità è “solo” nell’averle assemblate, per fare qualcosa che era considerato impossibile. Lo stesso dovrebbe accadere nel nostro mondo, dove non mancano le tecnologie per la transizione energetica, ma piuttosto mancano iniziativa politica e di coordinamento, volontà di subordinare i potentati economici al bene comune, e la consapevolezza individuale e collettiva.

Alcune immagini riassumono un’epoca. Ad esempio, la fotografia della nostra Terra scattata dalla Luna – un piccolo e pallido pianeta blu che galleggia nel buio – è diventata l’icona di una nuova consapevolezza della sua fragilità. Per scoprire veramente la Terra, dovevamo sbarcare sulla Luna?

Quando si tratta di simboli, come valutare il “ritorno sull’investimento”? Ad esempio, ha senso chiedersi quanto è costato e quanto ha reso ogni metro della Tour Eiffel? “Tremila dollari sprecati per chilometro” sarebbero il bilancio del giro del mondo di Solar Impulse ha detto qualcuno. E forse non capisce che gli euro passano, ma certi sogni si realizzano e restano.

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