Le rinnovabili nel mondo, qualche grafico per capire a che punto stiamo

Il 2015 è stato un anno da ricordare per le fonti pulite, sempre più protagoniste. Lo vediamo consultando la nuova edizione del nuovo rapporto di REN 21. Dagli investimenti, alla potenza installata, passando per ooccupati e politiche di supporto diamo un'occhiata ai dati più significativi.

ADV
image_pdfimage_print

Accordo di Parigi sul clima; nuovo record di investimenti; crollo dei prezzi dei combustibili fossili; nuove frontiere nella riduzione dei costi per eolico e fotovoltaico, che in vari contesti riescono a sfidare sui costi senza incentivi anche le fonti convenzionali. Il 2015 è stato un anno da ricordare per le fonti pulite e ce se e rende conto sfogliando la nuova edizione del nuovo rapporto di Ren21Renewable Energy Policy Network for the 21st Century (Ren21), rete globale che comprende rappresentanti governativi, scienziati, istituzioni pubbliche, Ong ed associazioni industriali.

Vediamo di evidenziare qualche dato con un po’ di grafici presi dal rapporto, che trovate in allegato in basso.

Qui sotto vedete l’andamento degli investimenti in rinnovabili (grande idro escluso), che, come detto, hanno segnato un altro record nel 2015 e per il sesto anno di fila hanno superato quelli in fonti fossili.

Come si vede, i Paesi in via di sviluppo sono sempre più centrali, mentre gli investimenti europei negli ultimi cinque anni sono calati. I maggiori investimenti nelle rinnovabili oggi vengono da Cina, Usa, India e Giappone.

Nel 2015, gli investimenti nelle rinnovabili sono aumentati del 19% negli Stati Uniti, del 17% in Cina, mentre sono diminuiti del 21% nell’Unione Europea. Ad attirare capitali, soprattutto il fotovoltaico e l’eolico:

Nel 2015 si sono aggiunti 147 GW di potenza da rinnovabili elettriche e 38 GW termici da rinnovabili termiche (qui i dati disaggregati per fonti e Paesi). Al momento, si vedano i grafici sotto, le fonti pulite soddisfano il 19,2% dei consumi finali e il 23,7% di quelli elettrici, anche se in questo conto pesa tantissimo l’idroelettrico, mentre le rinnovabili “nuove” incidono ancora “solo” per il 6% della domanda.

Tra i dati positivi quello sull’intensità energetica, cioè il rapporto tra crescita economica e consumi di energia, che a livello mondiale cala:

A spingere gli investimenti in rinnovabili, sottolinea il report, oltre ai costi sempre più competitivi, le politiche dei governi che continuano a svolgere un ruolo chiave. Al momento (grafico sotto) 173 paesi hanno obiettivi per le energie rinnovabili e 146 paesi attuano politiche di sostegno.

La leadership sulla decarbonizzazione sta passando al Sud del mondo: paesi come Marocco, Uruguay, Honduras, Nicaragua, Sud Africa e Giordania hanno speso intorno all’1% o più del proprio PIL per espandere le energie rinnovabili.

Interessante da ricordare anche il dato sugli occupati: le fonti rinnovabili danno lavoro a 8,1 milioni di persone, con solare e biomasse tra i settori che creano più lavoro:

Infine, un breve focus su eolico e fotovoltaico. Per il FV il 2015 è stato un altro anno record, con 50 GW di nuova potenza. tuttavia, come per le rinnovabili in generale, tutti gli investimenti sulle rinnovabili in Europa calano.

L’Italia è il quinto Paese a livello mondiale per potenza installata fotovoltaico, grazie agli investimenti degli anni passati, ma lo scorso anno è stato aggiunto appena 300 MW di potenza, come ben sappiamo.

Anche nell’eolico 2015 da record con 63 GW di nuova potenza:

Come si vede qui sotto quasi metà dei nuovi impianti, in termini di potenza, sono stati realizzati in Cina:

 

I seguenti documenti sono riservati agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Prova gratis il servizio per 10 giorni o abbonati a QualEnergia.it PRO

ADV
×