Intercettazioni su favori a petrolieri e compagno: Guidi presenta le dimissioni

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Dopo la pubblicazione delle intercettazioni sull'emendamento per sbloccare il progetto oil Tempa Rossa e favorire il compagno, la ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi con un messaggio al premier rassegna le sue dimissioni. La nota e l'antefatto.

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“Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese.”

Con questa breve nota, pubblicata in serata sul sito del MiSE (neretti nostri), Federica Guidi ha presentato le sue dimissioni da ministra dello Sviluppo Economico.

È la conseguenza dello scandalo scoppiato nel pomeriggio, con la pubblicazione di intercettazioni telefoniche in cui Guidi parlava di un emendamento alla Legge di Stabilità 2015, con il quale si dava il via libera al contestatissimo progetto di estrazione di petrolio Tempa Rossa, portato avanti da Total in Basilicata.

Protagonista della brutta vicenda assieme alla ministra dimissionaria è il compagno, Gianluca Gemelli, imprenditore e commissario di Confindustria Siracusa. Ma nelle telefonate registrate viene citata come “d’accordo” anche la ministra per le Riforme Costituzionali, Maria Elena Boschi.

Un emendamento per favorire il compagno e Total

Gemelli, emerge da un’ inchiesta della procura di Potenza, era interessato a fare in modo che si sbloccasse l’operazione Tempa Rossa, perché, secondo l’accusa, le sue aziende avrebbero guadagnato circa 2,5 milioni di euro per sub appalti. E la ministra Guidi, si scopre, si è fatta portatrice diretta dei suoi interessi.

“Dovremmo riuscire – spiega al fidanzato la ministra secondo un’intercettazione telefonica datata 13 dicembre 2014 agli atti dell’inchiesta diffusa oggi dalla stampa – a mettere dentro al Senato se … è d’accordo anche Mariaelena la … quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte. Alle quattro di notte… Rimetterlo dentro alla legge… con l’emendamento alla legge di stabilità e a questo punto se riusciamo a sbloccare anche Tempa Rossa … ehm … dall’altra parte si muove tutto!”.

Avuta la notizia, Gemelli chiama subito il rappresentante della Total Giuseppe Cobianchi: “La chiamo per darle una buona notizia … ehm … si ricorda che tempo fa c’è stato casino … che avevano ritirato un emendamento … ragion per cui c’erano di nuovo problemi su Tempa Ross … pare che oggi riescano ad inserirlo nuovamente al Senato … ragion per cui … se passa … e pare che ci sia l’accordo con Boschi e compagni … (…) se passa quest’emendamento … che pare … siano d’accordo tutti …perché la Boschi ha accettato di inserirlo … (…) è tutto sbloccato! (ride ndr) … volevo che lo sapesse in anticipo! (…) e quindi questa è una notizia …”.

Dalle indagini fatte poi dagli agenti della squadra mobile di Potenza è emerso che l’emendamento era stato inserito nel maxiemendamento alla Legge di Stabilità del 2015, modificato dal Senato il 20 dicembre, con il quale si dava il via al progetto Tempa Rossa.

Traffico di influenze illecite

Già a fine novembre, peraltro, emerge dalla carte, c’era stato un incontro tra il ministro Guidi, i rappresentanti della Total e il sottosegretario Vicari: dopo l’incontro, il dirigente Total Cobianchi chiama Gemelli: “A nome della società la ringrazio per averci fatto conoscere direttamente il ministro Guidi e per l’interessamento che ha avuto”. “Assolutamente a disposizione, ce lo siamo detti dal primo giorno”, risponde Gemelli.

Il compagno della ministra Guidi è ora indagato per traffico di influenze illecite perché “sfruttando la relazione di convivenza che aveva col Ministro allo Sviluppo Economico – si legge nel capo d’imputazione contenuto nell’ordinanza di misure cautelari – indebitamente si faceva promettere e otteneva da Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total” le qualifiche necessarie per entrare nella “bidder list delle società di ingegneria” della multinazionale francese, e “partecipare alle gare di progettazione ed esecuzione dei lavori per l’impianto estrattivo di Tempa Rossa”.

L’inchiesta sul centro oli Val D’Agri

L’intercettazione che ha portato alle dimissioni di Guidi è contenuta negli atti dell‘inchiesta della procura di Potenza con cui sono stati arrestati cinque funzionari e dipendenti del C.O.V.A, Centro oli Val D’Agri dell’Eni a Viggiano (in provincia di Potenza), dove viene trattato il petrolio estratto in Val d’Agri, perché ritenuti responsabili, a vario titolo, di “attività organizzate per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti”, e nell’ambito della quale si sta indagando per traffico di influenze illecite anche sul fidanzato della ministra Guidi.

Le indagini hanno evidenziato responsabilità penali nei confronti di 37 indagati e hanno riguardato oltre le modalità di smaltimento dei rifiuti liquidi prodotti dal C.O.V.A., anche le emissioni inquinanti rilasciate in atmosfera e la qualità delle acque di strato re-iniettate nelle unità geologiche profonde attraverso il pozzo “Costa Molina 2″ (peraltro oggetto di un sequestro preventivo in serata). L’attività inoltre ha permesso di stabilire come gli illeciti commessi abbiano garantito all’azienda petrolifera un ingiusto profitto, grazie alla re-iniezione dei reflui nel Pozzo Costa Molina 2 e allo smaltimento dei rifiuti liquidi con CER (codice europeo rifiuto) non corretto, compreso tra i 44 e i 114 milioni di euro.

Il giacimento Tempa Rossa

Il giacimento Tempa Rossa è situato nell’alta valle del Sauro, nel cuore della Basilicata. Il progetto si estende principalmente sul territorio del Comune di Corleto Perticara (PZ), a 4 km dal quale si vuole costruire il futuro centro di trattamento. 5 pozzi si trovano anch’essi sul territorio del Comune di Corleto Perticara, mentre il sesto pozzo si trova nel Comune di Gorgoglione. Altri due pozzi saranno perforati una volta ottenute le autorizzazioni. L’area dove verrà realizzato il centro di stoccaggio GPL si trova invece nel Comune di Guardia Perticara.

A regime l’impianto – secondo fonti Total – avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo.

Situato tra il parco regionale di Gallipoli Cognato e il parco nazionale del Pollino, la concessione si trova nel cuore di una regione ad alto valore turistico per la bellezza dei suoi paesaggi; si estende su un territorio geologico segnato da una sismicità non trascurabile e una rete idrogeologica complessa. A queste particolarità si aggiunge un patrimonio archeologico di primo piano.

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