Il decreto Conto Termico 2.0 firmato dal ministro Guidi

  • 27 Gennaio 2016

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Il decreto sul nuovo Conto Termico è stato firmato oggi dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. Si mettono a disposizione 900 milioni annui, di cui 700 per i privati e imprese e 200 per la Pubblica Amministrazione, per interventi di efficienza energetica e per impianti a fonti rinnovabili.

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Il decreto sul Conto Termico è stato firmato oggi dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi. Il decreto, che mette a disposizione 900 milioni annui, di cui 700 per i privati e imprese e 200 per la Pubblica Amministrazione, rivede la disciplina per l’incentivazione dei piccoli interventi, per l’incremento dell”efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (come da DM 28 dicembre 2012).

Si tratta di “un ulteriore tassello nel quadro complessivo degli incentivi a favore degli interventi di promozione dell’efficienza energetica che costituisce una delle principali priorità di azione del Governo in campo energetico”, dicono dallo Sviluppo economico.

Ricordiamo anche la possibilità, per le sole Pubbliche Amministrazioni, di richiedere, prima della realizzazione degli interventi e al ricorrere di precise condizioni, la prenotazione degli incentivi con impegno all’erogazione delle risorse.

La soddisfazione di ANIMA, Assoclima e Assotermica

 

“Il nuovo Conto Termico dovrebbe rilanciare questa forma di incentivo, fino ad oggi ampiamente inutilizzato, mettendo a disposizione 900 milioni di euro annui, di cui 700 per privati e imprese e 200 per le PA, le cooperative sociali e le società di patrimonio pubblico”, dichiarano ANIMA, Assoclima e Assotermica, aggiungendo di aver “lavorato costantemente con le Istituzioni per la pubblicazione ottimale della revisione e in modo particolare per risolvere la scarsa remunerabilità e la complessità dei processi legati al Conto Termico”.

Il Presidente di ANIMA Alberto Caprari  parla di “una misura finalmente senza scadenza e permanente. Non fluttuante pertanto come gli incentivi fiscali. Entrambi sono strumenti complementari e il Conto Termico revisionato è ottimo per compensare l’incertezza delle detrazioni. Si favorisce così una certa stabilità per gli utilizzatori e le industrie delle tecnologie italiane. Riteniamo urgente, pertanto, che una parte dei fondi a disposizione siano investiti anche nella comunicazione agli utenti finali, affinché presto ne possano trarre vantaggio”.

Novità e semplificazioni

“Tra le novità più importanti, a cui abbiamo lavorato assiduamente – aggiunge Alberto Montanini, Presidente Assotermica – segnaliamo l’assegnazione dell’incentivo ai pannelli solari termici in ragione della loro producibilità media (e quindi della loro resa) e l’attribuzione dello stesso anche agli apparecchi ibridi con caldaia a condensazione e pompa di calore. In quest’ultimo caso ci auguriamo che possa essere un contributo importante alla crescita di un segmento di mercato verso il quale tutte le nostre imprese pongono grande attenzione. Non da ultimo, segnaliamo la possibilità di ottenere il rilascio dell’importo spettante in un’unica rata per valori del beneficio non superiori ai 5.000 euro, rispetto ai 2 o 5 anni attuali. È evidente che ciò dovrebbe rendere ancora più appetibile l’investimento per i soggetti che potranno beneficiare del nuovo incentivo”.

Assoclima, attraverso la voce del Presidente Alessandro Riello, dichiara che “questo provvedimento completa il quadro degli incentivi anche a supporto delle tecnologie più efficienti per la climatizzazione invernale degli edifici. Oltre a misure semplificative, che rendono più agevole l’accesso all’incentivo e più rapida la sua erogazione, sono stati introdotti l’ampliamento della tipologia di interventi agevolabili, l’adeguamento del livello di incentivazione e l’aggiornamento dei requisiti tecnici minimi di accesso.”

“Tra le misure di semplificazione – continua – il decreto prevede la predisposizione, a cura del GSE, di una lista di prodotti idonei con potenza termica fino a 35 kW per i quali sarà possibile usufruire di una procedura semiautomatica per l’accesso agli incentivi. Per quanto riguarda in particolare le pompe di calore, è stata riconosciuta la precedente debolezza dell’incentivo, rispetto al costo di investimento sostenuto, e quindi prevista la revisione dei valori del coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta Ci. È stato previsto l’innalzamento della soglia di ammissibilità degli impianti dagli attuali 1000 kW a 2000 kW”.

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