Fotovoltaico, come cambia la convenienza con qualifica SEU e futuri aumenti degli oneri

Nei prossimi 4 anni la percentuale di oneri di sistema da pagare sull'energia autoconsumata nei SEU potrebbe salire dal 5 al 10%: l'impatto sarebbe sopportabile, mostrano i conti dell'Energy & Strategy Group. Quel che è economicamente disastroso, invece, è fare fotovoltaico senza la qualifica SEU, cioè pagando il 100% degli oneri.

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L’esenzione parziale dagli oneri di sistema per gli impianti fotovoltaici qualificati come SEU garantisce un buon ritorno economico senza altri incentivi. E il business plan sarebbe sostenibile anche se la quota di oneri da pagare aumentasse entro i limiti previsti dalla normativa per i prossimi anni. Senza la qualifica SEU fare fotovoltaico ‘non incentivato’ porta invece a un disastro economico.

Sono queste le conclusioni che traiamo da alcune simulazioni economiche curate dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano contenute nel Renewable Energy Report presentato la settimana scorsa (link in basso).

Dopo la legge 116/2014, che converte il decreto Competitività (91/2014) e il suo pacchetto Taglia-bollette, e dopo il completamento della normativa sui Sistemi Efficienti di Utenza o SEU, la questione del pagamento degli oneri sull’energia autoconsumata è stata ridefinita.

Mentre gli impianti a rinnovabili in Scambio sul posto sotto i 20 kW continuano ad essere esonerati al 100%, gli altri, se si qualificano come SEU, per ora pagano sull’energia autoconsumata solo il 5% degli oneri di sistema (in realtà in gran parte dei casi la cifra viene forfettizzata, qui importi e modalità di pagamento).

La norma stabilisce che questa quota possa aumentare nei prossimi anni, ma pone dei paletti: eventuali rimodulazioni, che saranno effettuate a cadenza biennale, varranno solo per gli impianti non ancora in esercizio al momento in cui gli aumenti verranno deliberati e la quota da pagare non potrà salire di più di 2,5 punti percentuali per ogni aggiornamento biennale.

In pratica gli impianti qualificati SEU (esclusi quelli in Scambio sul posto < 20 kW) che ora pagano il 5% degli oneri di sistema sull’energia autoconsumata, fra due anni potrebbro pagare il 7,5% e fra quattro arrivare al 10%.

Come cambierebbero i conti? Un’idea la danno le simulazioni dell’Energy Strategy Group che ha considerato un impianto FV da 500 kW costato 1.300 euro/kW e per il quale il 60% dell’energia è destinata all’autoconsumo (qui altri parametri).

Con la percentuale di oneri attuale, come si vede dalla tabella sotto, l’applicazione della disciplina SEU comporta per l’impianto, su una vita utile di 30 anni, il raggiungimento di un discreto livello di redditività, che si mantiene tale anche nel caso in cui la quota di oneri generali di sistema caricati salga fino al 10%.

Il “costo” sull’NPV (cioè il valore attualizzato netto, noto anche come VAN) dell’opzione al 10% rispetto a quella al 5% è in una riduzione del valore dell’11,5%. Ma – aggiungiamo noi – va considerato che verosimilmente tra quattro anni sarà sceso ulteriormente anche il costo per kW fotovoltaico installato.

Cambia invece la musica se l’impianto in questione non chiede o non ottiene la qualifica SEU/SEESEU. In questo caso verrebbe infatti classificato dal GSE tra gli Altri Sistemi Esistenti (ASE) o tra gli Altri Sistemi di Autoproduzione (ASAP) e non godrebbe dei benefici tariffari previsti per i SEU e SEESEU. Dovrebbero cioè pagare il 100% degli oneri generali di sistema (e per gli impianti esistenti anche gli arretrati a partire dal 1° gennaio 2014).

In questo caso il nostro nuovo impianto FV da 500 kW sarebbe un vero e proprio buco nell’acqua, come si vede nella tabella sotto, tratta sempre da una simulazione dell’E&S Group.

Nell’ipotesi considerata il pagamento per intero degli oneri sull’energia autoconsumata peserebbe, infatti, per 18.720 euro all’anno: abbastanza da compromettere la redditività dell’investimento.

La qualifica SEU al momento è dunque una conditio sine qua non per fare fotovoltaico in autoconsumo.

A tal proposito vale la pena di ribadire che questa è automatica solo per gli impianti in Scambio sul posto. Quelli incentivati con il V Conto Energia, non essendo in Scambio sul posto, devono richiedere la qualifica e, anche se di potenza inferiore ai 20 kW, non sono comunque esonerati dal pagamento del 5% degli oneri sull’energia autoconsumata.

Tra gli articoli che abbiamo pubblicato di recente su SEU e qualifica SEU:

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