Ogni famiglia spende per l’energia in media 1.600 € all’anno

La nuova fotografia Istat dei consumi energetici delle famiglie: nel 2013 hanno speso oltre 42 miliardi di euro. Incide molto soprattutto il riscaldamento nel quale il metano resta la fonte più diffusa. Lampadine ad alta efficienza sono già tre quarti di quelle in uso. Il rapporto "I consumi energetici delle famiglie" realizzato da Istat con Enea e MiSE.

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Nel 2013, le famiglie italiane hanno speso oltre 42 miliardi di euro per l’energia di casa. Incide molto soprattutto il riscaldamento e gran parte delle famiglie nell’ultimo anno ha investito un po’ per tagliare le bollette, anche se molto spesso ci si limita solo a sostituire le lampadine tradizionali con quelle ad alta efficienza. Lo mostra il rapporto “I consumi energetici delle famiglie” realizzato da Istat con Enea e MiSE (allegato in basso).

Le famiglie italiane nel 2013 hanno speso in media 1.635 € ciascuna in energia. A pesare di più è il riscaldamento – specie se ci si affida al gasolio o al metano – un dato che dimostra perché le famiglie del Nord spendono in bollette energetiche in media sui 1.800 euro contro i circa 1.400 di quelle meridionali.

Considerando solo le spese medie effettive (calcolate rapportando la spesa totale delle famiglie per ciascuna fonte energetica al numero delle famiglie che l’hanno effettivamente acquistata), è il gasolio la fonte energetica che determina una più elevata spesa media per famiglia, quasi 1.400 euro l’anno (vedi grafico sotto), una cifra superiore a quella destinata al metano (circa 1.000 euro di spesa per le famiglie che lo usano) e all’energia elettrica (581 euro all’anno in media).

Interessante il dato sugli investimenti in efficienza energetica: oltre la metà delle famiglie ha fatto alcune spese per tagliare la bolletta elettrica (un dato su cui pesa molto l’acquisto, relativamente poco impegnativo, di lampadine efficienti); una famiglia su cinque per tagliare le spese di riscaldamento dell’abitazione, il 15% per il riscaldamento dell’acqua e, infine, il 10% per il condizionamento.

A distanza di pochi anni dal ritiro dal commercio delle lampadine tradizionali, le lampadine a risparmio energetico – si è rilevato – rappresentano già quasi i tre quarti di quelle utilizzate.

Moltissimi altri i dati che emergono dal report. Le famiglie con anziani spendono leggermente di più soprattutto a causa, come si è visto, di un più intenso utilizzo del sistema di riscaldamento. Mentre quasi tutti hanno riscaldamento e acqua calda, tre famiglie su dieci hanno anche sistemi di condizionamento (ovvie anche qui le differenze territoriali: dall’1,5% della Val d’Aosta al 50% della Sardegna).

Il tipo di impianto più diffuso è quello autonomo, sia per riscaldare gli ambienti (lo utilizzano 66 famiglie su 100), sia per l’acqua calda (74). Per scaldarsi il 70% delle famiglie usa il metano. Il 14,5% delle famiglie utilizza le biomasse, mentre GPL, energia elettrica e gasolio assumono un ruolo complessivamente marginale.

Il metano di rete alimenta oltre l’80% degli impianti di riscaldamento di tipo centralizzato o autonomo, mentre si ricorre prevalentemente alle biomasse (73,9%) per gli apparecchi singoli fissi (caminetti o stufe). Gli apparecchi portatili per riscaldare l’abitazione si distribuiscono equamente tra dispositivi a energia elettrica e a GPL. Tra gli impianti centralizzati, più di uno su dieci è alimentato a gasolio.

Per l’acqua calda i dati sono simili, salvo una maggiore penetrazione del vettore elettrico: usato dal 14,4% del campione, presumibilmente soprattutto sotto forma di boiler elettrici.

Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all’anno); di queste la metà circa si auto-approvvigiona (del tutto o in parte). Ad usare il pellet è il 4,1% delle famiglie.

Il rapporto “I consumi energetici delle famiglie” (pdf)

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