Germania: eolico e fotovoltaico a ottobre producono meno e i prezzi europei salgono

Secondo i dati diffusi da Platts, la produzione da fotovoltaico ed eolico in Germania ad ottobre è calata ed è una delle cause per cui il mese scorso i prezzi elettrici europei sono aumentati. Le fonti rinnovabili in Germania hanno un peso sempre maggiore sul mercato elettrico e l'obiettivo 2020 della Energiewende potrebbe essere superato già nel 2015.

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La produzione da fotovoltaico in eolico in Germania ad ottobre è calata e questa è una delle cause che il mese scorso ha fatto salire i prezzi elettrici europei. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi da Platts. A ottobre il Platts Continental Power Index (basato su una media dei contratti sul mercato del giorno prima in Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Olanda) è salito del 6,5% rispetto a settembre, arrivando a 39,50 per euro/MWh, anche se la media dei prezzi rilevata resta comunque dell’8% più bassa rispetto ad ottobre dell’anno scorso.

Questo ottobre, sottolinea in un comunicato Andreas Franke, responsabile di Platts per i mercati elettrici europei, la produzione da ‘eolico+FV’ in Germania è stata del 22% inferiore rispetto a ottobre 2013 e quella della sola energia eolica del 31% minore (In Italia è invece aumentata la generazione da eolico e FV). Anche per questo, nonostante la domanda debole e le nuove centrali a carbone, nel Paese il prezzo medio del MWh sul ‘mercato del giorno prima’ a ottobre è salito del 2% rispetto a settembre: 35,42 euro/MWh, il 5% in meno rispetto al valore di un anno fa. Prezzi in salita da settembre a ottobre anche in Francia, del 14%, nonostante un aumento del 6% della produzione da nucleare e temperature relativamente miti.

Insomma, la produzione di eolico e fotovoltaico tedesca è sempre più importante per il mercato elettrico europeo. In Germania al momento (dati a fine 2013) le rinnovabili pesano per il 24% della produzione elettrica, mentre il carbone conta per il 45%, il gas per l’11% e il 15% viene ancora dal nucleare. Come sappiamo Berlino vuole chiudere definitivamente con l’atomo entro il 2022 e ridurre la sua dipendenza dal carbone.

Quanto alla penetrazione delle rinnovabili nel mix elettrico, i target della Energiewende, la politica di decarbonizzazione in atto, sono: 30% al 2020, 50% al 2030, 65% al 2040 e 80% al 2050. Obiettivi decisamente a portata di mano: come emerge dalle ultime proiezioni fatte dal Leipziger Institut für Energie (vedi allegato in basso) l’obiettivo 2020 potrebbe essere superato già nel 2015.

La stima dell’istituto è che nel corso del 2015 (scenario mediano) si aggiungano circa 3,1 GW da eolico a terra, 1,75 GW da eolico in mare, 1,7 GW da fotovoltaico e 215 MW da biomasse: nei due grafici sotto, l’installato totale e la produzione da rinnovabili come da previsioni 2015 e i dati storici 2013 e 2014.

Tutto ciò significherebbe – calcola Thomas Gerke parlando dello studio su Renewables International – un raddoppio delle ‘rinnovabili non idro’ ottenuto in 5 anni, cioè dal 2010, e una penetrazione delle rinnovabili nel mix elettrico del 31-32% a seconda della domanda.

Il report del Leipziger Institut für Energie (pdf)

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