Strategia Autorità 2015-2018: “revisione profonda” delle tariffe per gestire il fenomeno prosumer

Mercato dei servizi di dispacciamento aperto anche ai piccoli impianti a rinnovabili, accumuli per la rete gestiti anche da terzi e una riforma profonda del sistema tariffario per affrontare la sfida dei consumatori che diventano anche produttori, riducendo i loro prelievi dalla rete. Le proposte dell'Autorità per affrontare il cambiamento del sistema elettrico.

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Tariffe elettriche da revisionare “profondamente” per tenere conto dei minori prelievi dalla rete dovuti alla diffusione dell’autoconsumo e affinché non ostacolino la diffusione di tecnologie elettriche efficienti; un mercato dei servizi di dispacciamento aperto a tutti; sistemi di accumulo per la rete gestiti anche da terzi e altro ancora. Sono queste alcune delle idee guida che l’Autorità per l’Energia ha indicato per cambiare la regole del sistema elettrico nei prossimi quattro anni.

Stiamo parlando del documento di consultazione sulle linee strategiche per il quadriennio 2015-2018, il numero 528/2014, che oltre che del mercato elettrico si occupa anche di quello del gas e del sistema idrico (allegato in basso, il termine per le osservazioni è il 22 novembre, e le linee guida verranno illustrate in audizioni pubbliche i prossimi 11 e 12 novembre).

Nel DCO si affronta l’altra grande rivoluzione che, assieme all’irruzione delle rinnovabili non programmabili, sta sconvolgendo il mercato elettrico: quella dei prosumer, cioè i consumatori che, grazie soprattutto al fotovoltaico, diventano anche produttori e che, con accumuli e tecnologie di demand-response, potranno presto fornire anche servizi di rete. Un cambiamento legato a doppio filo alla ‘spinosa’ questione dell’incremento delle energia autoconsumata.

“La struttura complessiva delle tariffe di rete – si legge nel DCO – dovrà essere oggetto di una profonda revisione alla luce dello sviluppo della generazione distribuita e dell’autoconsumo in sito e della necessità di garantire gli investimenti effettuati anche a fronte di una riduzione dell’energia elettrica prelevata dalla rete di distribuzione”.

Come sappiamo, il timore dell’Autorità (a nostro avviso infondato, si veda qui) è che si restringa eccessivamente il volume di consumi soddisfatti dalla rete pubblica, con relative conseguenze in termini di oneri di sistema e di rete, che al momento vengono pagati in maniera proporzionale all’energia prelevata dalla rete, eccetto una piccola percentuale di oneri di sistema che dopo le recenti novità normative si paga anche sui kWh autoprodotti dagli impianti maggiori di 20 kW di potenza.

La “profonda revisione” che l’Autorità ha in mente, stando ad alcuni accenni fatti dal presidente dell’Autorità Guido Bortoni in un recente convegno, potrebbe essere quella di trasformare gli oneri di rete in un costo fisso che i clienti pagheranno in base a vari parametri (come ad esempio la potenza impegnata), anziché in base ai kWh prelevati dalla rete.

Novità all’orizzonte anche per gli energivori: “Il meccanismo di agevolazione per imprese energivore, dovrà essere riformato al fine di mantenere un adeguato flusso tariffario a copertura degli oneri generali ed in coerenza con le nuove linee guida europee per aiuti di Stato”, si legge nel DCO. Altro punto importante posto nel documento: “completare la riforma della tariffa elettrica di rete per i clienti domestici, rimuovendo in tal modo un importante ostacolo alla penetrazione delle elettrotecnologie efficienti”.

Uno dei problemi da affrontare nel nuovo mercato, in cui oltre che all’energia si venderanno sempre di più servizi, è quello dell’accesso ai dati di consumo. Dovrà essere garantito in modo da non discriminare i diversi soggetti che offriranno i vari servizi di efficienza energetica e energy management ai consumatori: Energy Service Company, aggregatori di piccoli carichi, aziende dell’Information Technology e tradizionali venditori di energia al dettaglio.

Sul dispacciamento l’AEEGSI sembra aver capito l’importanza di permettere anche alle nuove tecnologie di dare il loro contributo: ci si propone infatti di “rimuovere ogni ingiustificata discriminazione fra potenziali fornitori di servizi nel mercato dei servizi di dispacciamento – produttori, consumatori o accumuli – consentendo in tal modo di valorizzare il contributo di tutti, inclusi gli impianti di generazione alimentati da fonte rinnovabile”

Anche la riforma dei mercati elettrici all’ingrosso prospettata è mossa dalla crescente penetrazione delle rinnovabili: si propone di “aumentare la flessibilità dei nostri mercati, in coerenza con quanto previsto dall’Electricity Target Model europeo, consentendo agli operatori di aggiustare le proprie posizioni commerciali fino a poco prima del tempo reale”, questo, osserva l’Autorità, “consentirà anche agli impianti alimentati da fonti rinnovabili intermittenti di assumere posizioni commerciali più aderenti agli effettivi profili di immissione”.

Passando alla rete, tra le linee strategiche c’è la “responsabilizzazione degli operatori di rete per uno sviluppo selettivo delle infrastrutture nazionali e locali”. Ci sono, spiega il regolatore “esigenze di ‘smartizzazione’ delle reti di distribuzione sempre più pressanti”. Infine, come anticipato, sugli accumuli connessi alla rete di trasmissione si apre alla “possibilità di prevedere regimi di gestione da parte di soggetti terzi rispetto a Terna, da individuare attraverso apposite procedure concorsuali”.

Il dco 528/2014/A “Schema di linee strategiche per il quadriennio 2015-2018” (pdf)

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