Applicazione degli oneri su autoconsumo nei SEU, la proposta dell’Aeegsi

L'Autorità con un documento di consultazione propone le modalità per far pagare gli oneri di sistema sull'energia autoconsumata. Si prevedono maggiorazioni delle componenti fisse degli oneri generali diverse per gli impianti allacciati in media o in bassa tensione, mentre per i sistemi connessi in alta tensione e per gli energivori il rincaro sarà su misura.

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L’Autorità avvia l’applicazione delle cosiddette misure Taglia bollette contenute nel decreto Competitività, così come convertito in legge. Con una delibera, la numero 518/2014 (vedi allegati in basso), si rendono operative le riduzioni della bolletta per le Pmi, un’altra delibera sugli impianti essenziali siciliani è in fase di pubblicazione, mentre un documento di consultazione (il 519/2014, allegato in basso) propone le modalità per far pagare gli oneri di sistema sull’energia autoconsumata.

Come sappiamo con l’articolo 24 del decreto Competitività si è stabilito che nei SEU con potenza maggiore di 20 kW entrati in esercizio dopo il 31 dicembre 2014 si paghino gli oneri di sistema sul 5% dell’energia elettrica consumata e non prelevata dalla rete; aliquota che potrà essere aggiornata dal il 30 settembre 2015 e successivamente con cadenza biennale, senza però che gli aumenti superino i 2,5 punti percentuali rispetto a quelli previgenti.

L’applicazione puntuale dell’articolo richiederebbe la disponibilità delle misure relative all’energia elettrica consumata nonché interventi di revisione dei sistemi di fatturazione delle imprese distributrici e delle società di vendita, implementazione che la stessa Aeegsi ha dichiarato inattuabile e con costi potenzialmente superiori ai benefici. Per questo lo stesso decreto prevede che si possa applicare per il 2015 (e anche per gli anni successivi se la percentuale di energia autoconsumata su cui si devono pagare gli oneri rimarrà inferiore al 10%) un regime transitorio basato su un sistema di maggiorazioni delle componenti fisse degli oneri generali “di effetto stimato equivalente”. E’ appunto questo che l’Autorità delinea con il dco in questione.

In particolare il documento di consultazione prevede che per i punti di prelievo in bassa tensione inclusi in Seu/Seeseu con potenza nominale superiore a 20 kW, i distributori maggioreranno le aliquote, espresse in centesimi di euro per punto di prelievo, relative alle componenti tariffarie A2, A3 e A5, sulla base di importi definiti e aggiornati dall’Autorità: le prime stime indicano un valore intorno ai 30-40 euro/anno.

Stesso discorso, per la media tensione (esclusi gli energivori) con stime intorno ai 1.000 euro/anno.

Per gli energivori in media tensione è invece prevista l’applicazione a conguaglio da parte della Cassa conguali sistema elttricoa di un sistema di maggiorazione fissa calcolata a livello di singola impresa in base ai dati di consumo rilevabili dalle dichiarazioni rese da tali imprese. Stesso meccanismo, infine, anche per i punti di prelievo in alta tensione inclusi in Seu/Seeseu o in Riu. In questo caso, in mancanza delle dichiarazioni sui consumi si utilizzeranno specifiche dichiarazioni, tenendo presente il sistema degli scaglioni tariffari (come se l’energia autoconsumata fosse riferibile a un unico punto di prelievo virtuale per impresa).

Il termine ultimo per l’invio di osservazioni sul DCO è l’8 novembre.

Il sistema delineato non sembra piacere a operatori ed esperti del settore, che lo tacciano di essere iniquo ed eccessivamente approssimativo. “Si può sapere come sono stati calcolati i 30-40 euro? E i 1.000 euro? Che senso ha che il medesimo impianto fotovoltaico o di cogenerazione, con la stessa produzione, paghi 30-40 euro se asservito ad un’utenza in bassa tensione, e trenta volte tanto se asservito ad una in media? Che senso ha non differenziare per tecnologia e potenza? Un impianto fotovoltaico da 150 kWp pagherebbe implicitamente per chilowattora autoconsumato almeno cento volte più che un cogeneratore da 5 MW: dov’è il principio dell’ ‘effetto stimato equivalente’?”, commenta ad esempio con un intervento su QualEnergia.it Giuseppe Artizzu.

Il dco 519/2014 sugli oneri sull’autoconsumo

La delibera 518/2014

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