Nel 2013 oltre 305 MW fotovoltaici senza Conto Energia. Dal 2014 mercato da 1 GW

Nel 2013 in Italia 1,45 GW di nuovi impianti, il 21% dei quali senza tariffe incentivanti. A tenere è soprattutto il residenziale, grazie alle detrazioni. Ma stanno partendo anche gli impianti commerciali e industriali in grid-parity, basati sull'autoconsumo. Per il 2014 e gli anni seguenti atteso un mercato FV da 1 GW all'anno. Le anticipazioni del report di Energy & Strategy Group.

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Nel 2013 in Italia sono stati connessi alla rete quasi 1,5 GW di impianti fotovoltaici, di cui circa 305 MW realizzati senza il supporto della tariffa incentivante. Grazie al residenziale, sostenuto da detrazioni fiscali e scambio sul posto, il mercato italiano del fotovoltaico sta sopravvivendo alla fine del Conto Energia, mentre a partire da quest’anno dovrebbe divenire significativo anche il segmento degli impianti commerciali e industriali in grid-parity, senza alcun incentivo e basati sull’autoconsumo, magari realizzati secondo il modello SEU. In questo modo il mercato FV italiano dovrebbe stabilizzarsi per il 2014 e per gli anni seguenti su una potenza di circa 1 GW l’anno.

E’ questo il quadro che emerge dall’ultimo Solar Energy Report, un documento interessantissimo e fondamentale per capire il mercato del fotovoltaico in Italia, che l’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano presenterà il prossimo 10 aprile, ma che QualEnergia.it ha potuto sfogliare in anteprima.

Nel 2013, si rileva, si sono aggiunti 1,45 GW di nuova potenza, portando il totale a 17,9 GW distribuiti in circa 550.000 impianti. C’è stato un volume di installazioni ‘post-Conto Energia’ che “appariva irraggiungibile solo qualche mese fa”: il 21% dell’installato 2013, cioè 305 MW di potenza, non conta sulle tariffe incentivanti. Molti ovviamente hanno usufruito delle detrazioni fiscali, visto che il 67% della potenza installata senza Conto Energia è concentrato nelle taglie residenziali. Ma ci sono i primi importanti segni di vita anche nelle installazioni in grid-parity pura: rispettivamente il 12,8%, il 12,2% e l’8% della nuova potenza non incentivata è riconducibile ai segmenti commerciale (20-200 kW), centrali solari (> 1 MW) e taglie industriali (200-1000 MW).

Il residenziale – commentano gli autori del report – si è dimostrato il vero ‘zoccolo duro’ del mercato italiano, con una potenza installata nel 2013 comunque superiore a quella del 2010. Le installazioni in questo segmento in questi ultimi due anni sono calate molto meno rispetto a quelle delle altre taglie. Mentre il dato generale per il mercato FV italiano mostra dal 2011 al 2013 una contrazione media del 61% l’anno, la domanda per gli impianti sotto ai 20 kWp è scesa ‘solo’ del 18% l’anno.

Il merito, ovviamente, è anche delle misure di incentivazione ‘indiretta’ – detrazioni fiscali e Scambio sul Posto – oltre che della maggiore facilità di ricorrere all’autoconsumo. Il residenziale, così, ha pesato per il 39% dell’installato totale del 2013 e circa il 36% di questi piccoli impianti è stato realizzato grazie alle detrazioni. Insieme al segmento commerciale, cioè agli impianti tra 20 e 200 kW, gli impianti domestici hanno pesato per oltre il 60% dell’installato 2013.

La situazione più critica, come c’era da aspettarsi, è invece nel segmento industriale, cioè per le taglie al di sopra dei 200 kW: un contrazione del 47% della quota di mercato sul 2012. A pesare la necessità per impianti di queste taglie di raggiungere livelli di autoconsumo più alti, tali da compensare l’impossibilità di accedere allo Scambio sul Posto (limitato a impianti sotto ai 200 kW), e la accresciuta difficoltà nell’accesso al credito seguita all’esaurimento del regime incentivante. Hanno tenuto meglio le centrali sopra al MW, soprattutto grazie alla coda dei Registri di IV e V Conto Energia (85% dell’installato 2013 di questo segmento) e l’entrata in esercizio di impianti esclusi dai Registri.

E per il 2014? Oltre a un ulteriore contingente di circa 577 MW di impianti già incentivati tramite Conto Energia che – se vogliono mantenere il diritto agli incentivi – dovranno entrare in esercizio entro maggio 2014, il report prevede un mercato da circa 1 GW.

Il residenziale, grazie alle detrazioni che fino a dicembre resteranno al 50%, peserà per circa metà delle installazioni; circa il 40% del mercato sarà invece costituito da impianti commerciali e industriali che punteranno su alte quote di autoconsumo (prossime all’80%). Importante nell’economia di questi progetti lo Scambio sul Posto, fattore che renderà gli impianti al di sotto dei 200 kW i più favoriti: si prevede che copriranno circa il 60% del segmento. Infine, un ruolo residuale sarà giocato dalle centrali sopra al MW, costituito principalmente da progetti già sviluppati e che non hanno avuto però accesso all’incentivo.

Vista l’incidenza che avranno i piccoli impianti sul mercato nazionale, per le aziende sarà indispensabile presidiare il territorio. Si prevede, dunque, un mercato molto frammentato, con un ruolo fondamentale per le tante micro-realtà di vendita e installazione operanti sul territorio nazionale, attraverso le quali tutti gli operatori del settore dovranno passare per veicolare i rispettivi prodotti e servizi.

EPC e System Integrator avranno invece un ruolo chiave nell’interessante spazio di sviluppo nelle taglie commerciali e industriali, soprattutto a valle della potenziale diffusione dei modelli SEU. Tipologie di impianti che, si prevede, acquisteranno maggior peso nel periodo 2015-2020, per il quale l’Energy & Strategy Group prevede che l’Italia continui ad avere un mercato FV da circa 1 GW l’anno.

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