Emergenza smog e la Cina accelera ancora sul fotovoltaico

La Cina ritocca per l'ennesima volta al rialzo il proprio obiettivo sul fotovoltaico: del 67%. Punterà a 35 GW al 2015 anziché a 21 come deciso a luglio. Tra le motivazioni l'emergenza smog, che pone l'urgenza di ridurre l'uso del carbone, ma anche la volontà di sostenere l'industria nazionale del solare.

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La Cina ritocca per l’ennesima volta al rialzo il proprio obiettivo sul fotovoltaico per il 2015. Nei prossimi due anni installerà il 67% in più di quanto previsto solo alcuni mesi fa: l’asticella per il 2015, innalzata a 21 GW a luglio, sarà spostata ulteriormente verso l’alto: si punta a 35 GW.

Lo ha dichiarato Shi Dinghuan, membro del Consiglio di Stato cinese e presidente della Chinese Renewable Energy Society, in una conversazione telefonica con la testata cinese the Economic Observer, di cui apprendiamo via Bloomberg. Il mese scorso, ricordiamo, Pechino aveva annunciato che nel 2013 il paese installerà 10 GW di fotovoltaico. A spingere il governo cinese anche quel che si sta verificando in questi giorni nel paese con l’emergenza smog, dovuta in larga parte alla generazione elettrica da carbone. “Con lo smog sempre più accentuato dovuto all’inquinamento abbiamo una pressione maggiore per risparmiare energia e ridurre le emissioni” ha sottolineato Shi Dinghuan. D’altra parte solo l’anno scorso nelle grandi città cinesi l’inquinamento atmosferico ha fatto 8mila morti, dice una recente ricerca condotta da Greenpeace assieme all’ Università di Pechino.

La Cina dunque sta puntando sulle rinnovabili per diminuire la dipendenza dal carbone e ridurre così le emissioni, ma come ben sappiamo, un altro valido motivo che Pechino ha per spingere il fotovoltaico è tutelare l’industria nazionale. Se la crisi da sovrapproduzione e il crollo dei prezzi del FV hanno colpito più duro in Occidente, non hanno infatti risparmiato l’industria cinese: circa il 42% delle aziende cinesi attive a fine 2011, l’anno successivo ha smesso o sospeso l’attività. Se a questo si aggiungono le dispute commerciali, che hanno visto gli Usa imporre pesanti dazi sui prodotti cinesi e che potrebbero portare l’Europa a fare altrettanto, è ancora più chiaro perché si voglia puntare a far crescere mercato domestico.

E’ sempre più evidente, come scrivevamo di recente (QualEnergia.it, Il mercato cinese e gli equilibri del fotovoltaico mondiale), che la domanda cinese avrà un ruolo centrale nel far uscire dalla crisi il fotovoltaico mondiale.

 

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