Ecco la bozza del decreto sui certificati bianchi

Pubblichiamo la bozza del decreto sui titoli di efficienza energetica o certificati bianchi, già inviata alle Regioni e dunque di prossima pubblicazione. Dopo mesi di attesa da parte degli operatori, c'è delusione per target drasticamente ridotti e un periodo di applicazione che si ferma al 2016. C'è poi l'incognita del passaggio da Autorità a GSE.

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È stato inviato nei giorni scorsi alle Regioni il decreto ministeriale sui titoli di efficienza energetica (certificati bianchi) che dovrà essere approvato a breve. Una bozza che farà storcere il naso a molti, non solo perché doveva essere pubblicata da 12 mesi, ma anche perché i target vengono ridotti drasticamente e l’orizzonte di applicazione non arriva al 2020, ma al 2016. Obiettivi che stridono con il notevole peso che viene dato al risparmio e all’efficienza energetica nel documento sulla Strategia Energetica Nazionale del Governo. Inoltre c’è anche l’incognita che la gestione del meccanismo verrà trasferita dall’Autorità al GSE, con tempi di passaggio che potrebbero allungare l’applicazione. Si dovranno poi attendere anche le nuove schede tecniche per nuovi interventi previsti nel decreto che l’ENEA sta elaborando.

Il decreto, di cui pubblichiamo la bozza (vedi in basso), prevede gli obiettivi nazionali di risparmio energetico che devono essere  perseguiti dalle imprese di distribuzione di elettricità e gas per i prossimi 4 anni, cioè dal 2013 al 2016.

Gli obiettivi quantitativi nazionali annui e cumulati di risparmio energetico da raggiungere attraverso il meccanismo dei certificati bianchi sono:

  • 4,4 Mtep di energia primaria al 2013
  • 5,9 Mtep di energia primaria al 2014
  • 6,4 Mtep di energia primaria al 2015
  • 7,3 Mtep di energia primaria al 2016

Questi obiettivi indicano dunque i risparmi cumulati generati da interventi associati al rilascio di certificati bianchi, da interventi già realizzati con vita tecnica superiore alla vita utile (ossia, entro la vita tecnica e dopo la vita utile si generano risparmi senza produzione di certificati), dai certificati bianchi emessi per energia da cogenerazione ad alto rendimento (CAR).

Gli obblighi quantitativi nazionali annui di incremento dell’efficienza energetica degli usi finali di energia elettrica e gas che devono essere conseguiti dai soggetti obbligati sono definiti in termini di milioni di certificati bianchi, tenendo conto di una valore medio del coefficiente di durabilità pari a 2,5 e si riferiscono a risparmi associati a rilascio di certificati bianchi, al netto dei titoli per energia da cogenerazione ad alto rendimento ritirati direttamente dal GSE.

In termini di numero dei certificati bianchi, questi sarebbero secondo la bozza le seguenti nei rispettivi anni per i distributori elettrici:

  • 2.750.000 certificati bianchi per l’anno 2013
  • 3.300.000 certificati bianchi per l’anno 2014
  • 4.000.000 certificati bianchi per l’anno 2015
  • 4.800.000 certificati bianchi per l’anno 2016

mentre per i distributori del gas sono:

  • 2.250.000 certificati bianchi per l’anno 2013
  • 2.700.000 certificati bianchi per l’anno 2014
  • 3.250.000 certificati bianchi per l’anno 2015
  • 3.950.000 certificati bianchi per l’anno 2016

La novità principale, come accennato, è che l’attività di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica condotti nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi sarà trasferita al GSE entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto.

Secondo fonti ministeriali “il provvedimento premierà soprattutto i progetti che garantiscono maggiore efficienza, con vita media superiore a 20 anni, ai quali verrà attribuita una premialità aggiuntiva anche superiore al 30% per le tecnologie più innovative”.

Va ricordato che i certificati bianchi non sono cumulabili con altri incentivi a carico delle tariffe dell’energia elettrica e del gas e con altri incentivi statali. Uniche eccezioni possono essere l’accesso a  fondi di garanzia e fondi di rotazione, contributi in conto interesse, detassazione del reddito d’impresa riguardante l’acquisto di macchinari e attrezzature.

Nei prossimi giorni ospiteremo alcune analisi di esperti del settore per capire quali siano le implicazioni per il mercato di questi nuovi target e delle nuove disposizioni previste nel decreto.

Nel recente Rapporto statistico intermedio dell’Autorità per l’Energia e il Gas sui certificati bianchi pubblicato il 25 ottobre 2012 (vedi tutti i rapporti su certificati bianchi) si affermava che grazie al meccanismo negli ultimi due anni si sono risparmiati mensilmente oltre 280.000 Tep (tonnellate equivalenti di petrolio), più del doppio della media di circa 134.000 Tep mensili del periodo 2005-2010. In particolare si segnalava che erano più che triplicati i progetti cosiddetti “a consuntivo”, riferiti a interventi nei processi produttivi che consentono di risparmiare grandi volumi di energia per molti anni. Negli ultimi cinque mesi di osservazione (gennaio-maggio 2012) la riduzione dei consumi nel settore industriale è risultata per la prima volta superiore a quella del comparto civile, con un contributo pari a circa il 60% del totale.

Nell’ultimo anno sono stati emessi circa 3,3 milioni di Certificati Bianchi, pari a oltre il 22% dei 14,7 milioni di TEE emessi dall’avvio del sistema nel 2005. In totale, dal 2005 a oggi, il meccanismo dei Titoli di Efficienza Energetica ha permesso di risparmiare circa 13,3 milioni di tep.

Bozza decreto ministeriale sui certificati bianchi (pdf)

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