La contabilizzazione del calore. Consigli per il consumatore

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Il sistema di contabilizzazione del calore calcola la quantità di calore effettivamente consumata in ogni appartamento e, grazie alle valvole termostatiche, consente di regolare le temperature di ogni alloggio secondo le esigenze di ciascuna famiglia. Qualche informazione per questo intervento di efficienza energetica.

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Quando si pensa al risparmio energetico domestico viene spesso in mente la coibentazione, l’installazione di pannelli solari e l’acquisto di elettrodomestici a basso consumo. Esiste però un’altra azione semplice ed efficace che ogni cittadino può fare per risparmiare energia e soldi in casa: la contabilizzazione individuale del calore.


Di cosa si tratta e come realizzarla lo spiega bene la Guida pratica per i consumatori sul risparmio e sull’efficienza energetica negli edifici, curata da Adiconsum e Intelligent Energy Europe nell’ambito del Progetto Enforce della Commissione Europea.


Il sistema di contabilizzazione individuale del calore calcola la quantità di calore effettivamente consumata in ogni appartamento e, utilizzando le valvole termostatiche, consente di regolare le temperature di ogni alloggio secondo le esigenze di ciascuna famiglia. In ogni caso, bisogna pagare una quota fissa per coprire i costi della manutenzione della caldaia comune e degli altri apparecchi collegati e per compensare gli scambi di calore con gli appartamenti adiacenti.


“Generalmente la quota fissa deve essere almeno del 40%” – spiega Riccardo Comini, segretario nazionale di Adiconsum, – “che viene suddivisa fra i condomini sulla base della ripartizione millesimale degli appartamenti”. La parte restante delle spese di riscaldamento viene suddivisa in proporzione al calore consumato da ciascun condomino.


Per farlo si utilizza un piccolo apparecchio, il ripartitore elettronico dei costi del riscaldamento, detto anche “contacalorie”. Questo viene installato su ogni singolo radiatore dotato di una valvola termostatica, permettendo così di fissare in ogni stanza la temperatura desiderata. Il dispositivo funziona in modo del tutto autonomo ed è dotato di un display a cristalli liquidi che legge i dati relativi alla quantità di calore utilizzata. All’interno del ripartitore elettronico vi è inoltre un dispositivo di autodiagnosi che ne verifica costantemente il buon funzionamento, segnalando sul display eventuali guasti o manomissioni. Riccardo Comini commenta: “La contabilizzazione del calore è una soluzione importante, perché spesso nei condomini gli impianti centralizzati non sono funzionali, soprattutto per i lavoratori che stanno fuori tutto il giorno e non possono approfittare di gran parte delle ore in cui il riscaldamento è acceso.


La contabilizzazione del calore permette di avere i vantaggi del riscaldamento autonomo, in cui si decide quando e quanto tenere accessi i termosifoni, insieme ai vantaggi di risparmio energetico ed economico degli impianti centralizzati. Questo è possibile perché la caldaia consuma molto di meno rimanendo accesa al minimo, invece di accendersi più volte nel corso della giornata.


Naturalmente, per funzionare la contabilizzazione del calore deve essere installata da tutti i condomini, altrimenti si parlerebbe di semplice termoregolazione dei singoli appartamenti. Ma non dovrebbe essere difficile convincere i componenti di un condominio ad aderire al cambiamento. Secondo i calcoli di Adiconsum, per riscaldare un appartamento di 80 mq bastano 6 kW di potenza. Ma se si installa una caldaia autonoma ci vuole un impianto di almeno 19-24 kW. Se consideriamo un condominio di 10 appartamenti, per riscaldarlo bastano tra i 100 e i 130 kW con la caldaia centrale, mentre con l’autonoma ce ne vogliono almeno 240, cioé circa il doppio. “Possiamo dire – conferma Comini – che se utilizzata correttamente, la centralizzazione del calore permette un risparmio economico del 30-40% sulla bolletta”. Di contro però c’è da mettere in conto un costo di 100-150 euro per ogni termosifone.


Una volta presa la decisione, l’amministratore condominiale può affidarsi a una società di servizi energetici, generalmente una Esco, per riqualificare l’impianto o anche solo per gestire il pagamento della bolletta condominiale. Questa seconda opzione può essere utile nel caso in cui ci siamo condomini reticenti a pagare il riscaldamento. Affidandosi a un’Esco si passa ad essa la patata bollente del rapporto con l’inquilino insolvente. Va ricordato che l’intervento di contabilizzazione del calore è incluso tra quelli che posso usufruire della detrazione fiscale del 55% (vedi sito web Enea).


Per maggiori informazioni sulla contabilizzazione del calore e per una diagnosi energetica generale si può contattare gli Energy Auditors della Rete Italiana Enforce: tel. 800 589 090 (numero verde)   fax  06 45550560


e-mail: [email protected] – www.enforce-een.eu


 

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