Transizione energetica, altra mossa di BP verso la mobilità elettrica

Il gigante britannico del petrolio acquisirà Chargemaster, leader di mercato nella ricarica dei veicoli elettrici del Regno Unito. E' solo l'ultimo investimento di BP nel settore: a maggio ha puntato 20 milioni di dollari su un nuovo tipo di batteria al litio e a gennaio 5 su un nuovo sistema di ricarica.

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Il gigante del petrolio BP prosegue con il suo riorientamento per adattarsi in un mondo in cui gli idrocarburi fossili avranno un ruolo sempre più marginale.

Oggi infatti ha annunciato che acquisirà Chargemaster, leader di mercato nella ricarica dei veicoli elettrici del Regno Unito, con oltre 6.500 colonnine.

L’operazione, di cui non sono stati resi noti i termini finanziari, darà vita a una società battezzata BP Chargemaster.

Nei piani della nuova azienda ci sono 1.200 punti di ricarica da realizzare in altrettante stazioni di servizio BP con colonnine fast e ultra-fast, tra cui unità da 150 kW, in grado secondo la compagnia di “garantire 100 miglia di autonomia con 10 minuti di ricarica”.

Il nuovo investimento di BP è coerente con quello annunciato a maggio: 20 milioni di dollari nella start-up israeliana StoreDot, che sta sviluppando un nuovo tipo di batteria al litio che promette di consentire a un veicolo 100% elettrico di percorrere fino a 480 km con una singola ricarica di pochi minuti.

A gennaio 2018, invece, BP ha investito 5 milioni di $ nella società americana FreeWire, che produce sistemi mobili per rifornire di elettricità le batterie dei veicoli, ad esempio il Mobi Charger DC con ricarica veloce a 50 kW.

La compagnia inglese, lo scorso febbraio, nel suo Energy Outlook 2018 per la prima volta aveva riconosciuto che l’auto elettrica trasformerà il nostro modo di viaggiare, soprattutto nei centri urbani, e che avrà un impatto sul raggiungimento del picco del petrolio (vedi QualEnergia.it: La transizione energetica secondo BP, tra greenwashing e schizofrenia).

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