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La cogenerazione “smart” che taglia la bolletta e aiuta l’ambiente

Da MTM Energia, azienda italiana specializzata negli impianti di cogenerazione di taglia medio-piccola, i consigli per investire correttamente in questo settore. Le tecnologie più adatte per le diverse applicazioni nell’industria e negli edifici, i servizi su misura per i clienti, le prospettive aperte sul mercato italiano.

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Anche la cogenerazione, una tecnologia molto complessa e quindi “ostica” per i non addetti ai lavori, può diventare una soluzione smart, più intelligente e facile da utilizzare? Quali sono le sue prospettive in Italia?

La cogenerazione, ricordiamo in sintesi, comprende i sistemi che consentono di produrre al contempo elettricità e calore (anche acqua refrigerata, in questo caso si parla di tri-generazione), utilizzando gas naturale o fonti rinnovabili, come il biogas, con un’efficienza complessiva che può superare il 90%, quindi assai più elevata di quella che si può ottenere generando energia elettrica e termica in modo separato.

A patto, però, di realizzare l’impianto “giusto”, dove giusto significa correttamente dimensionato in base ai consumi energetici degli utenti.

Cerchiamo allora di capire meglio le caratteristiche di questa tecnologia, con il contributo dell’ing. Michele Torretta, direttore tecnico e socio amministratore di MTM Energia, azienda italiana specializzata nello sviluppo e nella realizzazione di progetti di cogenerazione su misura per i clienti, nata nel 2009 dopo aver acquisito una società con esperienza pluridecennale nel settore.

Ing. Torretta, quali sono i settori che in Italia stanno offrendo le migliori opportunità d’investimento nella cogenerazione?

C’è un ampio potenziale ancora inespresso per la cogenerazione ad alto rendimento di taglia medio-piccola, con impianti di potenza inferiore a 1 MW elettrico, sui quali abbiamo deciso di puntare. Le applicazioni migliori, che permettono di sfruttare al massimo i vantaggi della cogenerazione, riguardano le utenze con consumi costanti di elettricità e calore durante tutto l’anno, pensiamo ad esempio a ospedali, case di riposo, piscine, complessi sportivi, alberghi, centri commerciali, imprese del comparto alimentare.

Di che vantaggi parliamo?

In questi casi parliamo di efficienza energetica: utilizzare un combustibile fossile, il gas naturale, per produrre contemporaneamente energia elettrica e termica, con l’obiettivo di far funzionare il motore cogenerativo per il maggior numero possibile di ore/anno e così ripagare l’investimento in un tempo molto breve, anche meno di due anni quando i sistemi lavorano in media 8.000 ore nell’arco dei dodici mesi. Ma il payback time è conveniente anche con impianti più piccoli e flessibili, che funzionano per almeno 3.500 ore, ripagandosi in quattro o cinque anni.

E a quanto ammonta il risparmio medio sulle bollette energetiche?

Si va da un minimo del 15-20% fino a punte intorno al 40-50% di risparmio sul costo complessivo dell’energia, in confronto alla spesa precedente per l’approvvigionamento di elettricità e gas, secondo le differenti installazioni. Il nostro obiettivo è dimostrare che la cogenerazione aiuta a tagliare i costi aziendali, perché investire in efficienza comporta un risparmio a prescindere da incentivi e agevolazioni fiscali.

Ci sono vantaggi anche dal punto di vista ambientale?

La cogenerazione è una tecnologia matura e performante che può dare un importante contributo in termini di benefici ambientali, riducendo il consumo di combustibile rispetto alle tecnologie tradizionali, contribuendo così all’abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera e alla conseguente riduzione dell’effetto serra.

Per quanto riguarda gli incentivi, la cogenerazione a metano su quali agevolazioni fiscali può contare?

A tutto il combustibile è applicata l’accisa ridotta per la produzione di energia elettrica. Inoltre, gli impianti sotto 200 kW possono sfruttare il meccanismo dello scambio sul posto, che consente di valorizzare, sotto forma di rimborso parziale delle bollette, l’elettricità non immediatamente consumata e quindi immessa in rete, con un unico conguaglio annuale per calcolare la differenza tra energia venduta e acquistata. Infine, alla cogenerazione ad alto rendimento è riconosciuta l’assegnazione dei certificati bianchi, che attestano le tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) risparmiate, grazie agli interventi di efficienza energetica.

Può fare, invece, un esempio di cogenerazione al 100% rinnovabile?

Un ottimo esempio di quello che intendiamo per economia verde a filiera corta, capace di “chiudere il cerchio”, è un’azienda agricola che riutilizza le biomasse di scarto e i liquami degli allevamenti per produrre biogas attraverso la digestione anaerobica, biogas che poi alimenterà un motore cogenerativo che consentirà alla stessa azienda di autoprodurre l’energia elettrica e termica.

In questi casi, a quali soluzioni avete pensato per semplificare la gestione complessiva degli impianti?

Per semplificare il più possibile la gestione delle varie tecnologie impiegate in un sistema così complesso, realizzato con le aziende-partner specializzate sul lato biogas, abbiamo progettato un container di una dozzina di metri che “alloggia” il gruppo di cogenerazione con tutta la componentistica oltre a un pannello di controllo touchscreen, che permette di monitorare il funzionamento dell’intero impianto e di eseguire da remoto alcuni interventi che prima richiedevano la presenza fisica di un operatore, ad esempio possiamo calibrare determinati parametri del motore secondo la qualità del biogas in entrata.

Perché ogni installazione va progettata e realizzata su misura?

Il punto fondamentale da trasmettere al cliente è che non stiamo vendendo un prodotto, ma un impianto. Prima di presentare un’offerta, MTM Energia compie un sopralluogo e analizza in dettaglio i consumi energetici. Crediamo in un approccio molto tecnico e personalizzato. Un errore da non commettere, ad esempio, è sovradimensionare l’impianto, quindi consigliamo sempre di fare efficienza a 360 gradi, perché non solo la produzione, ma anche l’uso dell’energia deve essere efficiente, soprattutto evitando le dispersioni termiche dovute ai vecchi sistemi di distribuzione del calore. Spesso è necessario eseguire una diagnosi energetica complessiva dell’azienda/edificio, prima di valutare il sistema di cogenerazione più adatto.

Cosa significa, in concreto, personalizzare l’offerta?

Utilizziamo motori e componenti di tutte le marche, assemblati e quindi personalizzati secondo le caratteristiche dell’utenza che andiamo a servire: qual è il consumo elettrico annuo? Di quanta acqua calda ci sarà bisogno nei diversi mesi? A quale temperatura si devono riscaldare gli ambienti interni? Altri fattori da valutare con attenzione: dimensioni e ingombri degli impianti, insonorizzazione, facilità di accesso ai motori per le manutenzioni, in modo da ridurre al minimo i tempi di fermo-impianto.

Come vi regolate, invece, se il cliente possiede un impianto più vecchio da ammodernare o sostituire?

I nostri tecnici eseguono un check-up dell’impianto esistente, per valutare lo stato del motore e consigliare le soluzioni più vantaggiose per allungare la vita del gruppo di cogenerazione, migliorandone le caratteristiche tecniche. Di recente, ad esempio, siamo intervenuti su un vecchio impianto alimentato a oli vegetali da 860 kW elettrici, sostituendo due motori con uno nuovo e aggiornando tutti i componenti. Anche per questi rifacimenti, offriamo un servizio completo che include l’assistenza post-vendita con manutenzioni e pezzi di ricambio ed eventuali estensioni di garanzia per tutta la vita utile dell’impianto.

www.mtmenergia.com

(Articolo realizzato da QualEnergia.it nell’ambito di un accordo commerciale con MTM Energia)

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