Gli Usa di Trump riaprono la battaglia sulle emissioni delle auto

L’agenzia federale per la protezione ambientale ritiene che gli standard antinquinamento voluti da Barack Obama siano troppo severi e vadano abbassati, appoggiando così le richieste dei costruttori di veicoli. Le reazioni della California, all’avanguardia sulla mobilità sostenibile. E l’Europa?

ADV
image_pdfimage_print

L’America di Donald Trump torna a bocciare le misure “verdi” varate dall’ex presidente Barack Obama.

Al centro delle polemiche, stavolta, ci sono gli standard sulle emissioni inquinanti delle automobili, considerati poco realistici dal capo dell’agenzia federale per la protezione ambientale (EPA, Environmental Protection Agency), Scott Pruitt.

Torniamo per un istante al 2012, quando l’amministrazione Obama decise di rendere gradualmente più severe le regole sui consumi dei veicoli.

I nuovi modelli commercializzati nel 2025, quindi, avrebbero dovuto percorrere in media una cinquantina di miglia con un gallone di carburante, circa 80 km con 3,7 litri di benzina, quasi raddoppiando l’efficienza in confronto alle vetture che circolavano allora sulle strade.

Tuttavia, entro aprile 2018, era previsto un riesame delle regole (MTE, Midterm Evaluation) per determinare se il fuel-standard stabilito per il periodo 2022-2025 fosse appropriato.

Appena completato il processo di revisione, aperto dall’EPA ad agosto 2017, Pruitt ha dichiarato che Obama aveva torto e che i parametri sull’efficienza di auto e furgoni andranno modificati. Le assunzioni fatte a suo tempo dall’EPA, secondo Pruitt, “non concordavano con la realtà”.

In sostanza (vedi anche l’avviso dell’EPA allegato in fondo all’articolo), l’agenzia federale ha cambiato rotta, appoggiando le lamentele dell’associazione Usa dei costruttori auto, Alliance of Automobile Manufacturers, che fin dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca aveva chiesto di allentare gli standard futuri sulle emissioni.

In una lettera di febbraio 2017 inviata a Pruitt, l’associazione stimava che le misure antinquinamento volute da Obama avrebbero danneggiato l’industria automobilistica, obbligando i costruttori ad accelerare la diffusione di modelli elettrificati molto più costosi, con il rischio di deprimere le vendite.

Nel commentare la decisione dell’EPA di rivedere gli standard, l’associazione ha ribadito che questa è la strada giusta e che bisogna perseguire un duplice obiettivo: da un lato, ridurre consumi ed emissioni, dall’altro mantenere competitivi i prezzi delle vetture.

Cosa succederà nei prossimi mesi?

L’EPA lavorerà con la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) per definire dei traguardi “maggiormente appropriati” per l’efficienza delle auto, si legge in una nota dell’agenzia.

Le nuove regole potrebbero avere un impatto rilevante su diversi mercati automobilistici, in particolare negli Stati americani che hanno seguito la politica adottata dalla California.

Quest’ultima, infatti, grazie a un’esenzione accordata dall’EPA sul Clean Air Act (CAA waiver), negli ultimi anni ha potuto fissare standard molto più stringenti di quelli nazionali.

Si prospetta, quindi, una battaglia tra la Casa Bianca e la California.

“Federalismo cooperativo non significa che un singolo Stato possa dettare gli standard per il resto del paese”, ha dichiarato Pruitt, che punta a imporre una strategia condivisa a livello federale.

Il governatore della California, Jerry Brown, ha definito la mossa di Pruitt come un “cinico e ingannevole abuso di potere”. Intanto il procuratore generale della California, Xavier Becerra, già alla fine di marzo aveva dichiarato che avrebbe fatto tutto il possibile per difendere gli standard sull’efficienza dei veicoli, prefigurando un nuovo confronto in tribunale.

L’annuncio dell’EPA potrebbe anche incoraggiare l’Europa ad ammorbidire le sue posizioni nel dibattito in corso sui nuovi standard per le emissioni auto al 2030, nell’ambito del Clean Mobility Package presentato dalla Commissione Ue lo scorso novembre (vedi QualEnergia.it per maggiori dettagli).

Finora le diverse case automobilistiche non hanno rilasciato commenti sul caso americano e sulle sue eventuali implicazioni per il mercato europeo.

Molto dipenderà da come si svolgeranno i negoziati a livello istituzionale: il commissario Ue per il clima, Miguel Arias Cañete, citato dall’agenzia EurActiv, ha confermato che il piano proposto da Bruxelles cinque mesi fa è “ambizioso e applicabile” ed è pensato per guidare la competizione globale verso auto più pulite.

Il documento dell’EPA (pdf)

ADV
×