Fuel cell: su un binario morto o sulla strada del fotovoltaico?

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Le celle a combustibile e idrogeno in questi anni hanno deluso chi aveva creduto in una loro forte diffusione. Questo mercato però lentamente continua a crescere e le curve di apprendimento che si vedono, il ruolo della Cina e la tecnologia a membrana a scambio protonico accendono qualche speranza.

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Parlando di celle a combustibile, ormai da diversi anni gli entusiasmi di chi sperava in un’ “economia dell’idrogeno” hanno lasciato il posto a un diffuso scetticismo su un prossimo boom.

I costi sono ancora troppo alti, molti ostacoli tecnici, specie nella mobilità, restano da sorpassare e soluzioni concorrenti come lo storage elettrochimico hanno avuto uno sviluppo molto più rapido.

Insomma: i conti non tornano, tanto che, come ricordava GTM Research, a metà 2017 nessuna delle tante società quotate impegnate su questa strada aveva ancora raggiunto la soglia della profittabilità.

Eppure, anche se su volumi contenuti, il mercato delle fuel cell sta continuando a crescere con costanza, tanto che, grazie anche all’introduzione di nuove tecnologie, c’è chi, mettendo in evidenza la curva di apprendimento che si sta seguendo, arriva a dire che le celle a combustibile oggi sono nella stessa fase storica in cui era il fotovoltaico nel 2002.

Se le fuel cell seguiranno lo stesso incredibile cammino del fotovoltaico resta tutto da vedere, ma un’idea di quel che sta succedendo e potrebbe succedere possiamo provare a farcela.

Secondo il nuovo report su questo mercato pubblicato dalla …

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