Verso la bocciatura del programma nazionale per la gestione nucleare: “troppo generico”

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Secondo alcune comunicazioni non ancora ufficializzate la Commissione nazionale per la valutazione d'impatto ambientale avrebbe bocciato il programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi. La segnalazione del deputato sardo di Unidos, Mauro Pili.

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Secondo alcune comunicazioni ancora in fase di predisposizione ma citate da fonti riservate si ritiene che il programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi sia stato bocciato.

In particolare lo ha segnalato il deputato sardo di Unidos Mauro Pili che ha fatto trapelare che la Commissione nazionale per la valutazione d’impatto ambientale avrebbe respinto a maggioranza il Programma nazionale in quanto generico, privo di indicazioni puntuali e, soprattutto, incapace di indicare il sito dove si sarebbe dovuto realizzare il deposito unico delle scorie nucleari.

Per il deputato questo “no” sul deposito unico nucleare è importante per la Sardegna che “aveva fatto sentire in modo deciso e chiaro il proprio contrasto proprio nella procedura di scelta del deposito unico nazionale”.

Come avevamo ricordato anche pochi giorni con un comunicato della Commissione scientifica sul Decommissioning l’esame della valutazione strategica non avrebbe lasciato scampo al provvedimento predisposto dai ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo economico

“Il governo – secondo il deputato sardo – aveva cercato di aggirare l’ostacolo della valutazione strategica con un piano privo di indicazioni precise, cercando di passare direttamente alla valutazione di impatto ambientale ma ha fatto male i calcoli proprio perché non si può fare una valutazione strategica generica, sostiene la Commissione, su un tema così delicato”.

Dunque una bocciatura tecnica, ma soprattutto politica.

Il deputato sardo di Unidos Mauro Pili ha promosso un’imponente mobilitazione della Sardegna chiedendo anche al governo di cancellare definitivamente il piano per evitare nuovi clamorosi fallimenti tecnici e politici.

“I tentativi anche di queste ore attraverso la legge di Bilancio di affidare a Sogin l’individuazione del sito significa aver perso ogni ragionevole buon senso- dice Pili- Il piano è stato bocciato alla radice e va dunque accantonato e perseguita una strategia completamente diversa, sia sul piano della ricerca che della individuazione di un modello di deposito articolato nelle stesse aree dove sono già attive le condizioni di sicurezza delle vecchie centrali nucleari”.

Secono Pili il piano era “subdolo” visto che non indicava mai il nome del sito del deposito, ma che nei contenuti puntava esplicitamente alla Sardegna.

L’avvio della consultazione pubblica per la valutazione strategica (Vas) “era solo apparentemente rivolta al metodo ma in realtà era tutta incentrata sul documento dell’Ispra denominato guida tecnica n.29- segnala Pili- Una guida tecnica che portava dritti dritti alla Sardegna”, ha detto Pili.

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