Bolletta elettrica, quanto si risparmia oggi spostando i consumi su festivi e ore serali?

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Con la tariffa bioraria, in vigore da quasi sei anni l'elettricità costa meno dopo le sette di sera fino al mattino e il sabato e domenica. Da quando è stata introdotta però la differenza di prezzo tra le fasce orarie si è sensibilmente ridotta: vediamo quanto si può risparmiare oggi.

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Sono passati ormai quasi sei anni da quando la bioraria è diventata la tariffa applicata di default a tutti clienti della maggior tutela dotati di un contatore smart.

Parallelamente, sul mercato libero, sono arrivate molte offerte basate sullo stesso principio, cioè quello di far pagare meno l’elettricità nelle fasce F2 ed F3, cioè nei festivi e dalle 19 alle 8 di mattina.

La bioraria è stata concepita per migliorare l’efficienza del sistema elettrico e nel contempo far risparmiare l’utente se consuma in maniera intelligente.

In questi ultimi anni, come tra i primi abbiamo fatto notare a partire dal 2012, molte cose sono cambiate: grazie anche al contributo del fotovoltaico, nelle ore diurne il prezzo dell’energia in Borsa è sceso, mentre è salito il picco di prezzo serale.

Una dinamica che, seppur in maniera  attenuata, ha impattato anche sulle bollette, diminuendo la convenienza del kWh consumato nella fascia F2- F3.

Ma, allora, ad oggi, conviene ancora, ad esempio, fare le lavatrici di notte o nei festivi, cioè spostare i consumi nelle fasce in cui l’elettricità, con la bioraria, si paga meno?

La risposta è: sì, conviene, ma il risparmio ottenibile, non è probabilmente abbastanza consistente da giustificare uno sconvolgimento delle nostre abitudini domestiche.

Ad esempio, secondo il preventivatore dell’Autorità per l’energia, una famiglia che consumi 3000 kWh all’anno, pari a una bolletta annua sui 600 euro, spostando il 90% dei consumi nelle fasce F2 e F3, con la tariffa regolata risparmierebbe circa 5 euro rispetto a una distribuzione dei consumi più omogenea, con il 50% in F1.

Qualche vantaggio in più, per chi riesce a spostare i prelievi dopo le 20 e nei festivi, c’è tra le offerte del mercato libero, ma neanche qui si parla di grandi cifre: 22 euro. La situazione è riassunta dalla tabella:

Utente residente con una potenza impegnata 3 kW e consumi annui per 3.000 kWh

 

Spesa annuale con la bioraria della maggior tutela

Spesa annuale con la migliore offerta sul mercato libero

10% dei consumi in F1

585 euro

466 euro

50% dei consumi in F1

599 euro

488 euro

90% dei consumi in F1

614 euro

488 euro

Come si vede, il nostro ipotetico utente che riesce ad avere nella fascia più costosa (le ore diurne dei feriali) solo il 10% dei consumi, cioè 300 kWh su 3000, con la bioraria della maggior tutela spenderebbe 585 euro all’anno e con la più conveniente tra le offerte del mercato libero, anche questa bioraria, 466 euro.

Se invece i suoi consumi fossero per metà nella fascia più cara e metà in F2-F3, con la tariffa regolata spenderebbe 599 euro all’anno mentre con la più economica tra quelle del mercato libero (in questo caso una monorotaia) scenderebbe a 488 euro.

Infine, per fare un altro esempio “estremo”, se il 90% dei consumi fossero in F1, con la bioraria della maggior tutela il conto salirebbe a 614 euro, mentre la miglior offerte sul mercato libero resterebbe la monoraria del caso precedente, che fa spendere 488 euro l’anno.

Insomma, cercare la migliore offerta al di fuori della maggior tutela rende molto di più rispetto a spostare i consumi. Poi, facendo le lavatrici nei festivi o la sera e con altri comportamenti si può risparmiare qualche euro in più grazie alle biorarie, ma si tratta di poca cosa.

Detto questo, diamo comunque, qualche consiglio utile per chi vuole spostare i consumi.

Se avete un boiler elettrico, ad esempio, meglio fare la doccia prima delle 8 del mattino o dopo le 7 di sera: pesa (sempre secondo stime dell’Autorità) intorno ai 793 kWh l’anno, il 29% di una bolletta da 2.700 kWh (l’utenza tipo considerata dall’Aeegsi).

Altro elettrodomestico vorace del quale si può differire l’uso è il ferro da stiro: usato 3 ore a settimana pesa per 197 kWh, l’11% della citata bolletta media. Piccolo ‘vampiro’ succhia kWh e denaro, da attivare preferibilmente dopo il crepuscolo è la lavastoviglie: 7 lavaggi a settimana fanno 451 kWh che rappresentano quasi il 17% della bolletta.

Seguono tra i più energivori i piani cottura elettrici: 3 ore a settimana pesano per l’11% della bolletta annuale. Da non trascurare infine, la lavatrice: 4 lavaggi a settimana pesano per il 7,20% della bolletta. Se volete recuperare anche anche il non grandissimo risparmio che si ottiene spostando i consumi in F2-F3, dunque, meglio farla funzionare la sera e i festivi.

Vedi anche su QualEnergia.it:

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