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Mettere mano al Patrimonio Fotovoltaico Nazionale

Il decadimento tecnologico del FV porta in Italia a una perdita netta annuale di potenza di circa 150 MW. Per questo il parco fotovoltaico nazionale va tutelato e valorizzato. Molte sono le soluzioni tecniche e gestionali. Oggi il calo dei prezzi di moduli e inverter consente il revamping degli impianti con prospettive interessanti.

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L’articolo è stato pubblicato sul n. 4/2017 della rivista bimestrale QualEnergia

In Italia, il fotovoltaico in termini d’impatto sul sistema elettrico nazionale con i suoi oltre 19 GW di potenza installata, ha generato nel solo 2016 circa 22,5 TWh coprendo il 7,3 % della domanda elettrica, l’8,2% della produzione interna e il 21% di quella da tutte le fonti rinnovabili.

Tale patrimonio, che è il nostro Patrimonio Fotovoltaico Nazionale (Pfn), va sicuramente tutelato e valorizzato. Se consideriamo che il solo decadimento tecnologico insito nel FV porta a una perdita netta annuale di potenza di circa 150 MW, e che l’installato annuale in Italia è attualmente inferiore ai 400 MW, è facile capire che se non si investe in revamping e repowering degli impianti, in estensione di autorizzazioni, in estensione di diritti immobiliari e, infine, in estensione di vita utile e ammodernamento tecnologico, ci troveremo tra 15 anni con una potenza installata di gran lunga inferiore all’attuale …

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