Obiettivo rinnovabili 2030, voto all’Europarlamento per alzarlo al 35%

La commissione Ambiente di Strasburgo ha votato per alzare l'asticella e imporre target nazionali vincolanti. La parola ora passa alla Industria, Ricerca ed Energia, che voterà il 28 novembre e che si era già detta favorevole a un obiettivo più ambizioso sull'energia pulita. Il testo approvato.

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Almeno il 35%” di rinnovabili sui consumi finali al 2030, anziché il 27% proposto finora, e obiettivi nazionali vincolanti. Dall’Europarlamento arrivano nuove spinte per un rafforzamento del target europeo sull’energia pulita.

Per ora, ad alzare l’asticella è stata la commissione Ambiente del parlamento comunitario, la Envi, che lunedì, con 32 voti favorevoli, 29 contrari e 4 astenuti, ha adottato la risoluzione del verde olandese Bas Eickhout sulla proposta di direttiva per le rinnovabili presentata dalla Commissione europea lo scorso novembre, che come detto si limita a fissare al 27% il target 2030, senza obblighi vincolanti per i singoli Stati membri.

Oltre all’innalzamento del target generale e agli obiettivi nazionali vincolanti, la commissione Ambiente dell’Europarlamento ha chiesto un giro di vite sui biocarburanti: criteri di sostenibilità più severi, limite al 7% dei consumi dei trasporti e phase out di quelli di prima generazione entro 2030, anticipato al 2021 per l’olio di palma.

La palla passa ora alla commissione Industria, Ricerca ed Energia (Itre), che si esprimerà il prossimo 28 novembre e che è quella competente per la direttiva sulle rinnovabili, tranne che per la parte sui biofuel, di competenza della Envi.

La Itre il mese scorso si era dichiarata unanime sulla necessità di alzare l’obiettivo rinnovabili 2030, ma non aveva trovato un accordo sui numeri.

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