Rinnovabili ancora in discesa in Italia: persi 3,7 TWh sul 2016 e 12,6 sul 2014

A fine agosto sono 4,4 i TWh prodotti in meno in Italia dalla fonte idrica rispetto al 2016. La quota di rinnovabili sulla richiesta di energia elettrica scende, al momento, dal 36,7% del 2016 al 34,1% del 2017. Il termoelettrico cresce del 12%. Il fotovoltaico unica fonte rinnovabile in salita.

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A fine agosto 2017 sono 4,4 i terawattora di elettricità prodotti in meno in Italia dalla fonte idrica rispetto al 2016.

Secondo gli ultimi dati del report mensile di Terna (allegato in basso), questo valore, ormai tendenziale, ma acuito dalla forte siccità degli ultimi mesi, fa sì che la produzione di elettrica da fonti rinnovabili in Italia nei primi 8 mesi dell’anno sia calata rispetto ad un anno fa di oltre 3,7 TWh (-5% circa).

È chiaro quindi che l’energia idroelettrica è stata ben poco compensata dalle altre energie verdi.

Con una domanda di elettricità che a fine agosto risultava in aumento del 2,2% sull’anno precedente (+2,6% a parità di calendario), possiamo rilevare come la quota di rinnovabili sulla richiesta di energia elettrica passi, per questo periodo dell’anno, dal 36,7% del 2016 al 34,1% del 2017.

Anche nell’ambito della produzione interna, in rialzo del 4,7% (oltre 8,7 TWh in più), la quota delle energie rinnovabili elettriche vede un dato in discesa: dal 42,2% del periodo gennaio-agosto 2016 al 38,3% del 2017 (quindi con il 61,7% generato da fonti fossili).

Il salto in avanti lo ha fatto quindi il termoelettrico (escluse biomasse) che finora quest’anno ha generato 117,5 TWh contro i 105,1 TWh del 2016 (quasi 12,4 TWh in più, cioè +12% circa).

Riguardo all’aumento della domanda, va sottolineato il dato di agosto: a causa di una temperatura media superiore di circa 2 °C rispetto allo stesso mese del 2016, la richiesta di energia elettrica è aumentata del 9,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Ad agosto cresce la produzione da termoelettrico (+14,7%) e da fotovoltaico (+8,9%); calano l’idroelettrico (-6,8%), l’eolico (-14,4%) e la produzione geotermica (-3,4%).

La potenza massima richiesta ad agosto (giovedì 3 alle ore 16) è stata di 55.002 MW, il dato più elevato dal luglio 2015 (60,5 MW) ed uno dei più elevati degli ultimi anni.

Tornando ai dati su base annuale possiamo notare l’andamento delle diverse fonti rinnovabili.

In aumento esclusivamente il fotovoltaico con il 13,3% in più (+2,2 TWh) sullo stesso periodo del 2016 (vedi andamento annuale nel grafico).

In calo invece la produzione eolica (-11,2%, geotermica (-1,7%) e da bionergie (-0,7%). Come detto, la diminuzione più marcata è quella dell’idroelettrico con un -13,9% sul 2016.

In questo grafico l’andamento del contributo delle rinnovabili nel complesso e per tecnologia sulla domanda elettrica per il periodo gennaio-agosto dal 2014 al 2017.

Dal 2014 si sono persi circa 12,6 TWh di elettricità pulita (periodo gennaio-agosto), a causa chiaramente del forte calo della produzione idroelettrica (ben 15,7 TWh in meno nel periodo considerato).

Al momento eolico e fotovoltaico insieme producono (dato per gennaio-agosto) 2,6 TWh in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (vedi grafico).

In questa parte dell’anno i 18,7 TWh fotovoltaici contribuiscono alla domanda elettrica per l’8,8%; l’idroelettrico soddisfa invece il 12,8% della richiesta e l’eolico il 5,2% (vedi grafico).

Nell’ambito di tutte la produzione da rinnovabili elettriche il fotovoltaico rappresenta allo stato attuale più di un quarto del totale (25,6%). L’idroelettrico è al 37,6%; in terza posizione le bioenergie davanti all’eolico: 16,4 contro 15,1% sul totale delle fonti elettriche pulite del periodo gennaio-agosto 2017.

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