SEN, AiCARR: “servono incentivi per le pompe di calore”

  • 13 Settembre 2017

Per l'assozioazione la SEN non indica le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi per le fonti rinnovabili, è poco ambiziosa, non definisce in modo accurato le azioni di riqualificazione energetica di interi edifici e non prevede alcun monitoraggio dei consumi, nel residenziale, nel terziario e nell'industria.

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Per AiCARR la SEN “non indica le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi per le fonti rinnovabili, è poco ambiziosa (48-50% per la quota Fer sui consumi elettrici e 27% di Fer sui consumi totali), non definisce in modo accurato le azioni di riqualificazione energetica di interi edifici e non prevede alcun monitoraggio dei consumi e dei sistemi di automazione, nel residenziale, nel terziario e nell’industria.”
 
Se da una parte il documento “ha il merito di proporre una strategia per rispondere alle attuali esigenze di risparmio energetico che coinvolgono problemi quali l’approvvigionamento di energia, l’aumento della produzione di energia da fonte rinnovabile, l’efficienza energetica” dall’altra si tratta di “un testo lacunoso e dal respiro corto.”

Questo, in estrema sintesi, il parere espresso sulla SEN da AiCARR – Associazione italiana condizionamento dell’aria, riscaldamento e refrigerazione – contenuto in una lettera a firma di Francesca R. d’Ambrosio, presidente dell’associazione, e indirizzata ai ministri Carlo Calenda e Gian Luca Galletti.

“Negli ultimi anni – si legge nella lettera – il Governo italiano ha emanato una serie di Decreti Legislativi, dal 192/05 e s.m.i. al 28/11 e al 102/14 e s.m.i., che affrontano questi temi, ma in maniera non sempre efficace e a volte non sinergica. Il risultato è che chi opera nel settore della progettazione e costruzione di impianti, in particolare di quelli termotecnici che sono di competenza di AiCARR, è disorientato, a volte in difficoltà nell’ottemperare a quanto richiesto e a volte implicitamente invitato a ricorrere all’impedimento tecnico, con tutto ciò che questo comporta”.

Una prima osservazione – scrive AicaRR – è che nella proposta di Sen non viene considerato uno scenario di lungo periodo, quale quello previsto dalla comunicazione della CE sulle modalità di stesura dei Piani Nazionali Clima-Energia, al 2050. La Sen è stata considerata come strumento propedeutico alla definizione di tale Piano, quindi un atto transitorio.

“La dilazione nel tempo della definizione del Piano – prosegue la nota – di cui non si comprende appieno la motivazione, introduce elementi di inefficacia e di inefficienza. Senza una visione al 2050 non è possibile programmare investimenti a lungo termine per le infrastrutture necessarie, sia le esistenti che le greenfield, evitare investimenti non strategici, soprattutto quelli a lungo termine, e sviluppare quindi una idea di futuro.”

Nella lettera AiCARR propone di:

  • incrementare nella Sen gli attuali strumenti di incentivazione tariffaria delle pompe di calore e prevedere un tavolo di discussione con la Comunità europea sulla possibilità di estendere la quota delle rinnovabili anche nel settore del raffrescamento;
  • prevedere un contributo delle biomasse all’obiettivo Fer del 28-30% sui consumi termici; il ricorso programmato a diverse tecnologie di accumulo e all’applicazione del demand response;
  • rivedere la legislazione vigente in tema di copertura da Fer (D.Lgs 28/11);
  • stabilire che ci sia libertà di scelta progettuale delle tecnologie che meglio si adattino al progetto per raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico imposti dalla legislazione vigente;
  • prevedere la messa a disposizione dei dati forniti dai sistemi di monitoraggio, i Big Data, in appositi energy repository;
  • prevedere la possibilità di utilizzare le risorse ricavate da tassazioni specifiche per una riconversione produttiva low-carbon
  • introdurre una “cabina di regia” a guida della Presidenza del Consiglio, visti i numerosi soggetti coinvolti nella definizione della Strategia energetica nazionale.
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