Bene l’eolico nell’UE nel primo semestre, ma con qualche perplessità

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Nei primi 6 mesi dell’anno in Europa installati nuovi 6,1 GW. Investimenti per 8,3 mld di €. Per WindEurope l'andamento è in linea con le attese, ma restano alcune criticità per il settore: investimenti concentrati in pochissimi Paesi e incertezze sulle policy nazionali post-2020.

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Nei primi sei mesi dell’anno in Europa sono stati installati nuovi 6,1 GW di potenza eolica.

Il dato, fornito da WindEurope, mostra un trend positivo per l’anno in corso, anche se nasconde alcune criticità per il settore.

L’Europa dei 28 nel 2016 aveva installato 12,5 GW circa, con la Germania che con i suoi 5.443 MW aveva superato quota 50 GW, il terzo Paese al mondo a raggiungere questo livello di potenza totale.

Sulla potenza totale del primo semestre 2017, circa 4,8 GW riguardano impianti eolici su terraferma, concentrati soprattutto in 4 paesi: 2,2 GW in Germania, 1,2 in Gran Bretagna, 492 MW in Francia e Turchia 377 MW (da segnalare la fine dello schema britannico del Renewable Obligation che porterà ad una diminuzione nei prossimi anni dell’installato nel paese).

In Italia siamo a 187 MW secondo WindEurope, ma come abbiamo scritto, riportando i dati di Anie Rinnovabili, a fine giugno gli impianti eolici connessi in rete nell’anno avevano raggiunto quota 278 MW, con una crescita del 176% rispetto al primo semestre 2016.

Anche l’offshore ha registrato un buon livello di nuova potenza installata di con 1,3 GW suddivisa in 18 progetti in Germania, UK, Belgio e Finlandia.

Ricordiamo che la nuova potenza offshore installata e connessa alla rete in tutto il 2016 era di 1.558 MW, con un calo rispetto all’anno precedente del 48,4%. In totale erano state installate 338 nuove turbine su 6 grandi centrali.

Gli investimenti nell’eolico in questo primo semestre 2017, concentrati per il 53% in Germania, ammontano a 8,3 miliardi di euro, di cui 5,4 mld nei progetti onshore. Per il settore offshore gli investimenti pari a 2,9 mld di €, sono molto lontani dal record di 14 mld dello stesso periodo dello scorso anno.

Tuttavia l’aspetto che più preoccupa gli osservatori del settore riguarda il fatto che gli investimenti si stanno concentrando in pochissimi paesi e che in ben 10 nazioni dell’UE quest’anno non sia stato installato nemmeno un megawatt (sulla distribuzione dell’eolico in Europa leggi anche questo articolo su QualEnergia.it).

Nel comparto offshore grazie agli investimenti fatti negli scorsi anni non si registrerà un calo delle nuove installazioni, ma mancano segnali sul volume del parco eolico in mare per il post 2020.

Per uno sviluppo adeguato del settore e per dare certezza agli investimenti – spiegano dall’associaizone europea dell’eolico – sarà importante che i paesi membri presentino quanto prima i loro piani nazionali energetico-climatici al 2030, seguendo anche l’indicazione della Commissione europea di una programmazione delle aste che abbia un orizzontale temporale di almeno tre anni.

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