Relazione annuale GME: cos’è successo sui mercati elettrici e del gas nel 2016

  • 26 Luglio 2017

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L’anno 2016, secondo la relazione annuale del Gestore dei Mercati Energetici, vede migliorare l’integrazione dei mercati europei dell’energia, soprattutto elettrici. Il PUN medio è in calo del 18,2% rispetto al 2015. Le rinnovabili registrano un incremento dei volumi in vendita e in acquisto.

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Complici le tendenze ribassiste dei costi dei combustibili, ai minimi del decennio, scende il prezzo medio di acquisto dell’elettricità in borsa segnando il livello medio più basso dall’avvio delle contrattazioni.

Nel 2016 il prezzo medio di acquisto dell’energia nella Borsa elettrica (Prezzo unico nazionale- Pun) ha raggiunto i 42,78 €/MWh con un calo del 18,2% rispetto all’anno precedente.

È quanto emerge dalla relazione annuale (allegata in basso) del Gestore dei Mercati Energetici (GME), alla cui guida nei giorni scorsi è stato riconfermato Pietro Maria Putti come presidente e AD.

Nel grafico l’andamento medio del PUN e le sue determinanti: le rinnovabili (FER), l’indice del costo medio di produzione termoelettrica (ITEC12) e il prezzo del gas all’ingrosso al Punto Virtuale di Scambio (PSV).

Per quanto concerne gli scambi sul Mercato del Giorno Prima (MGP) questi si sono attestati a 289,7 TWh (+0,6% rispetto all’anno precedente), riportandosi ai livelli del 2013.

Buona parte dell’aumento è attribuibile alla notevole performance degli acquisti esteri che, stimolati dai favorevoli differenziali di prezzo con le Borse confinanti nell’ultima parte dell’anno, hanno fissato il massimo storico a quota 7,3 TWh.

Anche i prezzi di acquisto del Mercato Infragiornaliero (MI) segnano decisi ribassi rispetto all’anno passato (-18/-19%) e riprendono il trend discendente iniziato nel 2013, parzialmente interrotto nel 2015, collocandosi ai minimi storici.

Stesso discorso per la Piattaforma Conti Energia a termine (PCE) dove le transazioni registrate, con consegna/ritiro nell’anno 2016, confermano e rafforzano l’inversione di tendenza evidenziata l’anno precedente con una flessione dell’8,4%, portandosi al livello più basso degli ultimi quattro anni (a 350,5 TWh).

Anche l’analisi del settore delle fonti rinnovabili rivela un significativo incremento dei volumi registrati, sia in vendita sia in acquisto – rispettivamente +26,9% e +28,4% – ambedue ai massimi storici.

Tale aumento, supportato dagli impianti a fonte idraulica ed eolica (su livelli record), ha spinto la quota delle rinnovabili sul totale nazionale al 22,1% (+2,7 punti percentuali sul 2015) lato vendita e al 25,9% (+3,7 p.p.) lato acquisto.

Sui mercati del gas, le modifiche strutturali intervenute nel corso dell’anno hanno dato impulso positivo ai due mercati a pronti gestiti dal GME, portando al raddoppio degli iscritti (158 operatori, +70% rispetto al 2015), e all’esplosione del numero degli operatori attivi (+45% su MGP-gas, +42% su MI-gas) unitamente a una ripartenza degli scambi, saliti al massimo storico di 7,42 TWh (erano 1,01 TWh nel 2015).

In soli tre mesi il mercato MP-GAS, comprensivo di MGP-GAS e MI-GAS, si è trasformato complessivamente nella più liquida piattaforma di contrattazione dei mercati del gas, raccogliendo il 69% degli scambi complessivamente registrati tra ottobre e dicembre.

Quanto ai mercati ambientali, dopo la chiusura del mercato dei Certificati Verdi (CV), il 2016 ha evidenziato un rafforzamento dell’interesse per i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e le Garanzie d’Origine (GO). In particolare, gli scambi di TEE sono saliti a 9,4 milioni di tep (+7,5%), raggiungendo il loro massimo storico, a testimonianza degli effetti positivi prodotti, in termini di liquidità, dall’assunzione da parte dello stesso GME del ruolo di controparte centrale.

Per quanto riguarda i GO i volumi scambiati sul mercato risultano in aumento rispetto allo scorso anno (+6,6%). Crescono anche le contrattazioni bilaterali (+14,4%), che continuano ad essere predominanti. In crescita, nel corso dell’anno, anche i volumi assegnati tramite asta, pari a 18,26 TWh.

Ulteriori passi in avanti verso un’integrazione dei mercati europei dell’energia grazie ai progetti Italia-Slovenia, Price Coupling of Regions e alla riduzione delle tempistiche di pagamento.

Se sotto il profilo regolatorio, il processo di integrazione dei mercati elettrici europei si sta muovendo su due piani, mirando da un lato ad armonizzare le operazioni di coupling esercitate dai Nemo – i gestori dei mercati elettrici designati dalle autorità competenti – e dall’altro a estendere, anche all’orizzonte infragiornaliero, i meccanismi di assegnazione implicita e sincronizzata della capacità transfrontaliera, procede in parallelo il progetto Pcr (Price Coupling of Regions), avviato e gestito dal GME insieme alle principali Borse europee, che consiste nell’applicazione del meccanismo di market coupling su scala europea con orizzonte dayahead, e il progetto di coupling infragiornaliero (PXs Cross Borders Intra-Day – PXs XBID) mediante il quale i Gestori di rete europei – in coordinamento con i relativi sistemi di gestione dei mercati – potranno allocare, in modo implicito, la capacità interfrontaliera disponibile nell’orizzonte infragiornaliero.

Nell’ambito del Mercato Elettrico, il GME ha poi dato il via, a settembre, al nuovo mercato dei prodotti giornalieri (Mpeg), introdotto nel Mercato Elettrico a Pronti (Mpe), nel quale sono quotati, in negoziazione continua, prodotti giornalieri baseload e peakload. Altra novità è stata rappresentata dalla revisione delle tempistiche di fatturazione e pagamento da parte del GME.

A partire dal 1° settembre 2016 per il comparto del gas naturale e dal 1° dicembre 2016 per il comparto elettrico, si è passati, infatti, da tempistiche su base mensile ad un sistema di settlement su base settimanale.

Tale modifica ha consentito di avvicinare le tempistiche di regolazione dei pagamenti del mercato elettrico italiano con quelle vigenti sui principali mercati europei per incrementare, tra l’altro, la confrontabilità dei prezzi e rende meno onerosa la partecipazione degli operatori al mercato.

Con riferimento invece al settore gas, il cambiamento più significativo è rappresentato dall’avvio il primo ottobre 2016 in forma transitoria, e a regime il primo aprile 2017, del nuovo mercato di bilanciamento gas. L’avvio del nuovo mercato ha comportato una ridefinizione del disegno del Mgas, all’interno del quale, nell’ambito del mercato a pronti, sono gestiti anche il mercato per la negoziazione dei prodotti locational (Mpl) e il mercato per la regolazione dei quantitativi di gas movimentati da stoccaggio (Mgs), organizzati in precedenza nella Pb-Gas.

Notevole l’impatto esercitato dalla riorganizzazione del bilanciamento sui mercati del gas gestiti dal GME (47,5 TWh), dove, in considerazione degli ingenti volumi movimentati, le tendenze consolidatesi nel corso di questi ultimi anni hanno subito un break strutturale, alimentato dal naturale spostamento della liquidità dalla Pb-Gas al Mp-Gas.

La relazione GME conferma, infine, l’elevata attenzione dedicata alle attività di monitoraggio delle operazioni compiute sulle proprie piattaforme di negoziazione, effettuata in coordinamento con le principali Istituzioni nazionali e comunitarie competenti in materia, al fine di garantire ai mercati adeguati standard di efficienza e trasparenza.

Il perimetro di tali attività è ben definito dal framework regolatorio e legislativo disegnato con lo scopo di assicurare il rispetto da parte degli operatori dei divieti di insider trading e manipolazione di mercato e degli obblighi di disclosure delle informazioni privilegiate e di data reporting, questi ultimi agevolati dal GME attraverso due piattaforme realizzate ad hoc.

La relazione annuale 2016 del GME (pdf)

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