Efficienza energetica, gli ostacoli normativi ed economico-finanziari secondo Rete IRENE

  • 17 Luglio 2017

Un intervento del coordinatore del Comitato tecnico scientifico di Rete IRENE, Virginio Trivella, sui risultati del VI rapporto annuale sull'efficienza energetica. Per l'associazione servirebbero ulteriori passi avanti sia sul fronte legislativo che su quello della sensibilizzazione

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“Bene le nuove detrazioni fiscali per la riqualificazione profonda degli edifici condominiali e il coinvolgimento delle banche nel sistema delle cessioni del credito da detrazione fiscale per l’efficienza energetica (vedi QualEnergia.it), ma servono ulteriori passi avanti sia sul fronte legislativo, sia su quello della sensibilizzazione, per una vera accelerazione del settore”.

Così Rete IRENE, rete di imprese per la riqualificazione energetica degli edifici, commenta il rapporto annuale sull’efficienza energetica (RAEE 2017) presentato a Roma a fine giugno e allegato in basso, con particolare riferimento al settore dell’edilizia.

Secondo il rapporto, negli ultimi tre anni gli ecobonus hanno attivato circa un milione di interventi per oltre 9,5 miliardi di euro di investimenti, di cui 3,3 miliardi solo nel 2016. Mentre nel complesso tra 2007 e 2016 con il meccanismo degli ecobonus sono stati effettuati circa 3 milioni di interventi di riqualificazione energetica degli edifici esistenti per circa 32 miliardi di euro di investimenti totali.

Inoltre, al 2016 risultano effettuate 15mila diagnosi energetiche di aziende, un record in Europa, e le richieste di incentivi sul “Conto Termico” per interventi di efficienza della PA locale sono cresciute del 300%.

Infine, grazie ai minori consumi, dal 2005 ad oggi sono stati risparmiati 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas.

Cosa frena quindi l’efficienza energetica? Come evidenzia il rapporto, non mancano ostacoli di tipo normativo ed economico-finanziario e, soprattutto nel settore pubblico, la scarsa conoscenza degli strumenti e delle opportunità di interventi migliorativi continuano a frenare la diffusione dell’efficienza energetica.

Proprio su questi due aspetti si è concentrata una nota stampa di Rete Irene, che riportiamo di seguito.

La posizione di Rete IRENE

Con riferimento alle detrazioni fiscali dedicate alla riqualificazione profonda degli edifici condominiali, introdotte per 5 anni dalla legge di bilancio per il 2017, e al primo coinvolgimento delle banche nel sistema delle cessioni, limitato ai soli incapienti, aggiunto dalla recente Manovrina, il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Virginio Trivella ha commentato: “Si tratta di provvedimenti importanti per i quali Rete IRENE si è battuta negli ultimi anni, consapevole che il vecchio ecobonus avesse già mostrato i suoi limiti non potendo promuovere gli interventi profondi e integrati che più sono necessari per abbattere drasticamente consumi ed emissioni e per trasformare, nel lungo periodo, il panorama edilizio del nostro Paese.”

Infatti, prosegue Trivella “contemporaneamente al RAEE è stato presentato l’aggiornamento del rapporto annuale sulle detrazioni fiscali del 65% che ancora una volta ha mostrato che gli interventi sugli involucri opachi sono tra i meno realizzati (solo il 6% delle attività incentivate, addirittura in calo rispetto agli anni precedenti), nonostante il loro grande contributo ai risparmi conseguiti (27%).

“Sono numeri piccolissimi, soprattutto se rapportati all’enorme potenzialità di miglioramento che, se stimolata con strumenti adeguati, consentirebbe di attivare una quantità enorme di interventi, fornendo un contributo essenziale all’economia e all’ambiente. Altri passi – quindi – devono essere fatti, sia sul fronte legislativo, sia su quello della sensibilizzazione”, spiega il coordinatore del comitato scientifico di Rete IRENE.

Il piano normativo ed economico-finanziario

Sul piano delle norme – argomenta la nota stampa di Rete IRENE – è evidente il flop della cessione delle detrazioni alle imprese introdotta l’anno scorso: solo alcune decine di condomini ne hanno fruito nel 2016, a dimostrazione che il meccanismo doppiamente limitato (solo per incapienti e solo verso i fornitori) non poteva funzionare e doveva essere profondamente innovato.

Siamo sulla buona strada – commenta Trivella – ma il sistema deve ancora essere perfezionato, per consentire un ampio coinvolgimento dei soggetti finanziari, alle migliori condizioni economiche. Gli incentivi devono orientare meglio le scelte dei cittadini, rendendo più attraenti e facili da realizzare quegli interventi che, oltre a migliorare le condizioni delle singole case e dei singoli cittadini, sono strategici per il sistema-Paese.

“È fondamentale che l’aggiornamento del decreto edifici, che è stato annunciato, coltivi e accompagni in modo intelligente e lungimirante una domanda che è ancora immatura e largamente inconsapevole”, prosegue Trivella.

Il piano della sensibilizzazione

Sul piano della sensibilizzazione è interessante l’annuncio fatto dal presidente di ENEA e da quello del GSE, Francesco Sperandini, della messa in campo di una task force in aiuto delle amministrazioni pubbliche (vedi anche QualEnergia.it).

Non è invece stato dato rilievo a una novità, importantissima – conclude Trivella – per la corretta percezione di ciò che è importante fare, contenuta nel Rapporto sulle detrazioni fiscali. È stato infatti finalmente aggiornato il valore della vita utile degli interventi di riqualificazione, che ora mostra in modo inequivocabile che quelli sugli involucri presentano il costo più basso, per ogni unità di energia risparmiata: il 40% rispetto a quello attribuibile alla sostituzione degli impianti.

Documenti utili:

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