La siccità e i problemi delle centrali termoelettriche sui fiumi

Il forte abbassamento del livello idrometrico del fiume Po ha fatto scattare l’allerta anche per la centrale Enel La Casella di Castelsangiovanni in vista di una maggiore richiesta di elettricità attesa nei prossimi giorni per il gran caldo. Vediamo quali accorgimenti ha previsto Enel.

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Il livello idrometrico del fiume Po è sceso di 3,23 metri sotto lo zero idrometrico, mezzo metro più basso rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ricordiamo anche che a giugno le precipitazioni sono diminuire del 25,6% rispetto ad un anno fa.

Oltre che per l’agricoltura, l’allerta è scattata anche per la centrale turbogas di Enel La Casella di Castelsangiovanni (nella foto), in provincia di Piacenza, anche per una possibile maggiore richiesta di elettricità dalla rete nazionale attesa nei prossimi giorni per il gran caldo.

Come ha spiegato il quotidiano di Piacenza “Libertà”, quattro gruppi energetici (da 375 MW ciascuno), di cui uno attualmente operativo, sono pronti ad entrare tutti in funzione, ma per raffreddare l’impianto occorre però l’acqua dal fiume Po che la centrale preleva poi restituisce ad una temperatura leggermente maggiore.

Dato il periodo di forte siccità non è escluso che i tecnici facciano ricorso ai booster, pompe aggiuntive in grado di entrare in azione in caso il livello delle acque scenda sotto una determinata soglia.

Le pompe aggiuntive, due per ognuno dei quattro gruppi a gas, entrano in funzione quando il Po scende sotto il livello dei 47,5 metri sul livello del mare, impedendo che i normali impianti idrovori posti a una quota superiore vadano in blocco a causa dell’abbassamento dell’acqua.

“L’acqua prelevata viene utilizzata unicamente per il raffreddamento dei gruppi energetici e dopo tale operazione viene restituita al fiume Po”, ha precisato il responsabile Centrali termoelettriche Enel Nord Italia Antongiulio Bertoncini. L’impianto preleva circa 30mila metri cubi di acqua all’ora.

Attualmente, il Po è a 48 metri sul livello del mare, quindi ci sono 5 metri di acqua visto che il fondo è a 43 metri. Il livello più basso mai raggiunto, almeno in questi ultimi anni, fu nel 2003 quando il livello del fiume arrivò a 46,97 metri s.l.m.

“Non essendo ancora arrivata l’ondata di caldo – spiega il responsabile Enel – non è ancora stato richiesto un utilizzo massiccio dei quattro gruppi della centrale Enel di Castelsangiovanni, tanto che in questo momento ne sta funzionando uno, ma quando arriverà l’ondata di caldo siamo pronti a far funzionare tutti gli altri”.

Finora per raffreddare l’unico gruppo in funzione è stato sufficiente azionare una sola pompa idrovora.

Una severa siccità, ricordiamo, bloccò nell’estate del 2003 diversi impianti nucleari in Francia, gran parte dei quali sono situati presso i grandi corsi di acqua, con gravissime conseguenze sulla popolazione transalpina.

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