Come i costi in picchiata di FV, eolico e storage cambieranno il sistema elettrico al 2040

Un'analisi su scala mondiale di NBEF, spiega come il calo previsto al 2040 dei costi del solare, del 66,e dell'eolico, tra il 47 e il 71%, consentirà alle rinnovabili di mettere fuori mercato gli impianti di generazione a fonti fossili. In potenza il FV aumenterà di 14 volte e l’eolico di 4 volte.

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Sono oltre 500 i GW eolici installati finora nel mondo. Nel 2016 l’eolico è la fonte che ha dominato nella classifica della nuova potenza installata in Europa e in molti paesi nel mondo.

Su questa tecnologia lo scorso hanno sono state investiti 112,5 miliardi di dollari e oggi la sua industria occupa 1,2 milioni di persone a livello mondiale.

Anche il fotovoltaico realizzato su scale mondiale ha superato di recente un’altra soglia importante: 300 GW di potenza, di cui più di un terzo in Europa.

Stiamo parlando di due dei più rapidi sviluppi industriali di sempre, che Bloomberg New Energy Finance (BNEF) ha stimato possano rappresentare fino al 2040 quasi i tre quarti di tutti i nuovi investimenti nel settore energetico, pari a 10.200 mld di dollari (di cui 4 solo in Cina e India).

Queste alcuni dati e indicazioni presenti nel nuovo report “New Energy Outlook 2017” di BNEF (presentazione in allegato in basso), realizzato dopo otto mesi di analisi e di proiezioni attraverso modelli statistici su ogni singolo Paese.

Il report, dopo aver inquadrato il recente sviluppo del processo di decarbonizzazione legato al settore energia, spiega come questo potrà raggiungere il proprio picco delle emissioni nel 2026 per poi discendere del 4% nel 2040 rispetto al 2016.

Nonostante la prevista fine di molti incentivi a favore delle rinnovabili, il continuo e rapido calo dei costi delle due tecnologie sopra citate, la crescita del comparto delle batterie e dei veicoli elettrici, condizioneranno gli sviluppi delle dinamiche dell’intero comparto elettrico ed energetico.

Insomma, come ha spiegato il responsabile del rapporto BNEF, Seb Henbest, “’l’elettrificazione verde è ormai inarrestabile”.

Sul più breve termine, questo trend è confermato anche dalle recenti previsioni di Frost & Sullivan: il fotovoltaico, la tecnologia con la crescita più rapida, seguito dall’energia eolica, attireranno rispettivamente il 37,5% e il 21% degli investimenti globali entro il 2020.

Vediamo meglio qui alcuni aspetti salienti delle previsioni fatte da BNEF nel “New Energy Outlook 2017”.

Solare fotovoltaico ed eolico domineranno il futuro dell’elettricità

Saranno pari a circa 7.400 mld di $ gli investimenti in nuovi impianti a fonte rinnovabile entro il 2040, cioè il 72% di tutti quelli nel settore energetico mondiale.

Il solare potrà crescere di 14 volte rispetto a oggi in termini di potenza installata (2.800 mld di $ di investimenti). L’eolico aumenterà di potenza di 4 volte con una spesa di 3.300 mld di $.

Mentre oggi l’eolico e il solare rappresentano insieme il 12% della capacità installata globale e il 5% della generazione elettrica, nel 2040 queste quote cresceranno, rispettivamente, al 48% e al 34%.

Il LCOE (costo sul ciclo di vita dell’impianto tutto incluso) dell’energia elettrica da fotovoltaico è oggi circa un quarto di quanto era nel 2009, ma a questo calo si aggiungerà un’ulteriore diminuzione del 66% entro l’orizzonte temporale prevista dal report, cioè il 2040.

A questa data con un dollaro si potrà acquistare 2,3 volte più energia solare di oggi. Anche per questo si prevede una notevole diffusione degli impianti su tetto soprattutto in Australia (con una loro quota di generazione del 24% sulla domanda elettrica del paese), in Brasile, Germania e Giappone.

La competizione con le fossili

Secondo questa analisi LCOE, il FV è già oggi sui livelli del carbone in Germania, Australia, Usa, Spagna e Italia. Nel 2021 sarà più economico del carbone anche in Cina, India, Messico, UK e Brasile.

Ed è proprio sul carbone che BNEF si sofferma, prevedendo che gli impianti termoelettrici alimentati con questa fonte fossile crolleranno certamente in Europa e negli Usa (molti i GW che verranno cancellati), continueranno a crescere un po’ in Cina, ma raggiungeranno il loro picco di diffusione mondiale nel 2026.

Anche per l’eolico su terraferma i costi saranno in calo, di circa il 47% al 2040, dopo che negli ultimi 8 anni sono diminuiti di circa il 30%, grazie a macchine più performanti e procedure operative più standardizzate e semplificate.

Ma il calo più impressionante sarà nell’ambito del comparto offshore, dove BNEF prevede una diminuzione del LCOE di circa il 71%, anche per le economie di scala di centrali e turbine sempre più grandi.

Dentro questo sviluppo si incastreranno altre innovazioni e un contributo sempre maggiore degli accumuli, questi ultimi protagonisti anche della funzione di equilibrio e flessibilità del sistema elettrico rispetto ai picchi della domanda, tanto che lo storage utility-scale, in questo ruolo, sarà tra i principali rivali degli impianti di generazione alimentati a gas naturale.

Gas naturale che, peraltro, non avrà un peso così rilevante come molti pensano nella transizione alle rinnovabili, con appena il 16% della nuova potenza realizzata al 2040. Avrà più un ruolo nella gestione della flessibilità del sistema elettrico, piuttosto che di rimpiazzo del baseload ricoperto finora dalle centrali a carbone, forse con l’unica eccezione, nel breve termine, degli Usa dove è ancora molto economico e abbondante.

Tuttavia, va detto, che negli States la generazione elettrica da impianti a gas crescerà al 2040 del 22%, mentre quella delle fonti rinnovabili del 169%.

L’analisi di Bloomberg ritiene che invece gli accumuli domestici e su scala commerciale accoppiati al FV costituiranno il 57% dello storage mondiale al 2040, contribuendo ad una notevole penetrazione delle rinnovabili nel settore elettrico (74% in Germania e 55% in Cina).

Sul futuro del settore elettrico, si spiega nel report, restano aperte alcune questioni che andranno tenute sotto osservazione, come la quota di rinnovabili intermittenti che il sistema può gestire dal punto di vista tecnico ed economico.

Tuttavia secondo BNEF, le innovazioni nei sistemi di ricarica dei veicoli elettrici, la crescita dello storage elettrochimico domestico e utility scale e il settore digitale saranno in grado di attenuare le difficoltà del sistema.

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