Il primo bimestre e il calo della quota delle rinnovabili sulla domanda elettrica

Il peso delle rinnovabili in Italia sulla richiesta elettrica continua a fare dei passi indietro. La generazione da rinnovabili cala anche in termini assoluti, soprattutto per la scarsa produzione da idroelettrico che le altre rinnovabili non riescono a sopperire. Cresce al contempo il termoelettrico.

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La domanda elettrica a febbraio è stata inferiore del 3% rispetto allo stesso mese del 2016. Considerando il primo bimestre del 2017, si registra invece un aumento dell’1% dei consumi.

Questi alcuni dati presenti nel report mensile di Terna (pdf).

A febbraio le fonti rinnovabili hanno coperto il 30,9% della produzione nazionale e il 27,2% della domanda elettrica. La produzione interna ha un segno più che positivo, +3,1%  mese su mese, e addirittura di +10,6% per il periodo gennaio-febbraio.

Finora nel 2017 la produzione totale netta ha soddisfatto per l’88% della richiesta di energia elettrica nazionale.

Il grosso della copertura di tale produzione nazionale è stato soddisfatto dal termoelettrico: +16,5% nei primi due mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2016.

Nel complesso, nel solo mese di febbraio le rinnovabili hanno prodotto circa 1,1 TWh in meno di un anno fa. In forte diminuzione la produzione da eolico (-30%) e da idroelettrico (-14%). Nei primi due mesi invece il calo della generazione elettrica da fonte pulita è del 4,7% (quasi 700 GWh in meno).

Il fotovoltaico nei primi due mesi dell’anno ha generato il 5% in più di un anno fa (circa +109 GWh).

Nel complesso le rinnovabili elettriche producono meno anche del primo biennio del 2015 (erano a circa 16 TWh contro gli attuali 14,5) e del 2014 (superavano i 17 TWh), favorite all’epoca dal notevole contributo dell’idroelettrico, che però le altre fonti pulite non sono riuscite finora a sopperire.

Le rinnovabili dal 1° gennaio al 28 febbraio 2017 hanno coperto il 29,6% della produzione interna e il 27,4% dei consumi elettrici. Queste percentuali nel 2016 erano, rispettivamente, del 34,3% e del 29%.

Ma come si può vedere dal grafico, nel primo bimestre la quota sulla domanda era anche ben più elevata nei due anni precedenti.

Insomma, vista la permanente scarsa produzione idroelettrica (anche se quest’anno finora in leggera crescita sul 2016, +3%), il peso delle fonti pulite in Italia sulla richiesta di energia elettrica continua a fare dei passi indietro.

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