Efficienza energetica: quell’emendamento che regala oltre 40 milioni a Enel Si

Un emendamento al DL Mezzogiorno, approvato in Commissione, risulta a QualEnergia.it, ha come unico beneficiario un mega progetto dell'ex monopolista. Tramite l'estensione dei certificati bianchi porterebbe alla ESCo di Enel dai 44 ai 66 milioni di €, a carico di utenti e distributori.

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Mentre i “normali” operatori dell’efficienza energetica attendono l’agognata pubblicazione del nuovo decreto sui certificati bianchi, che porterà un giro di vite sul meccanismo, spunta un “regalo” che darà dai 44 ai 66 milioni di euro a una singola ESCo, proprio grazie agli stessi TEE.

Parliamo di un emendamento che sembrerebbe cucito su misura e che ha come unico beneficiario, a quanto risulta dalle ricerche di QualEnergia.it, un progetto di Enel.Si, la ESCo dell’ex monopolista.

L’emendamento in questione aveva già fatto capolino nel Milleproroghe, per poi esservi stralciato, ma ora è ricomparso, e – come avevamo segnalato – è stato da poco approvato in Commissione Bilancio della Camera, nell’ambito della conversione del DL Mezzogiorno, che scadrà il 28 febbraio e sul quale si sta votando in questi giorni in aula a Montecitorio.

La richiesta di modifica – presentata dall’onorevole Cinzia Maria Fontana (PD) – proroga di un anno la durata degli incentivi destinati a progetti di efficienza energetica di grandi dimensioni, previsti dall’art. 14, comma 11, del D.Lgs 4 luglio 2014 n. 102.

Si tratta di progetti industriali che generano oltre i 35.000 tep di risparmio energetico e per i quali il periodo di riconoscimento dei certificati bianchi terminava entro il 2014.

Se il decreto 102/2014 garantiva a questi grandi progetti due anni extra di incentivi, cioè fino al 2016, il nuovo emendamento ne concederebbe un altro, permettendo il ritiro dei certificati bainchi anche  per tutto il 2017.

Il sospetto che l’intervento nella conversione del DL Mezzogiorno fosse “su commissione” di qualche soggetto importante era circolato tra gli addetti ai lavori nei giorni scorsi.

Si era ventilata l’ipotesi che i benefici andassero a un grande progetto di NTV, la società di trasporti ferroviaria fondata da Luca Cordero di Montezemolo, Diego della Valle e altri.

A quanto risulta a QualEnergia.it dopo aver spulciato tra gli open data del GSE, però, i progetti NTV non avrebbero i requisiti per godere dell’estensione disposta dall’emendamento.

Unico possibile beneficiario è invece un grandissimo progetto presentato nel 2010 da Enel.Si.

In gioco nell’ambito del progetto ci sono in totale 440.322 titoli di efficienza energetica: l’emendamento potrebbe fruttare da 44 milioni a 66 milioni di euro circa, a seconda del valore di mercato dei titoli considerato (circa 44 milioni assumendo un valore conservativo di 100 €/TEE, oppure circa 66 milioni se i prezzi dei TEE si mantenessero sui 150 € a titolo, come potrebbe accadere viste le tendenze del mercato).

Soldi che, precisiamo, verrebbero in parte dalle bollette dei consumatori – dalla voce UC7 della fattura elettrica e dalla RE di quella del gas – e in parte dai distributori di energia, obbligati a rifornirsi di TEE sul mercato, quindi in un certo senso ancora dagli utenti.

L’onorevole firmataria dell’emendamento, contattata da QualEnergia.it, al momento in cui scriviamo non ci ha ancora risposto sulle motivazioni che l’hanno spinta a presentare la richiesta di modifica.

Nemmeno Enel Sì, che abbiamo sentito per telefono e per mail, finora ci ha dato le informazioni richieste sul progetto, che, a quanto ci riferiscono altre fonti, riguarderebbe interventi di efficienza energetica in un’acciaieria.

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