Stati Uniti e Canada vietano le trivellazioni nell’Artico

  • 21 Dicembre 2016

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È l'ultima mossa del Presidente uscente Barack Obama, appoggiato dal primo ministro canadese Justin Trudeau, per quanto riguarda i territori nell’Artico canadese. Il divieto permanente di trivellazione interessa il 98% delle acque federali dell'Artico per circa 465mila kmq. E forse Trump non potrà annullare la mossa.

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Barack Obama, Presidente uscente degli Stati Uniti, e Justin Trudeau, Presidente del Canada hanno vietato in gran parte dell’Artico le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi.

Obama è andato anche oltre, escludendo airgun e trivelle da un importante tratto della costa atlantica statunitense: il “divieto permanente di trivellazione” interessa il 98% delle acque federali dell’Artico,  per circa 465mila kmq.

Soddisfatta Greenpeace, che ricorda come milioni di persone in tutto il mondo hanno sostenuto la campagna di Greenpeace per la protezione dell’Artico, un ecosistema unico, ricco di diversità biologica e di importanza fondamentale per la regolazione del clima del pianeta. Nell’Artico vivono oltre 20.000 specie animali e i ghiacci artici – riflettendo i raggi solari – mitigano gli effetti del riscaldamento globale.

“Con il ritirarsi dei ghiacci, avanzano le pretese delle compagnie petroliere ma anche dell’industria della pesca che possono finalmente accedere ad aree prima precluse: speriamo che le misure decise da Stati Uniti e Canada siano utili a fermare questo scempio” commenta Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace Italia.

“Vedremo se il Presidente Trump, da sempre dalla parte dei petrolieri, si schiererà ora anche contro quei milioni di cittadini in tutto il mondo, e le comunità indigene dell’artico statunitense e canadese, che per la loro terra, e la nostra Terra, hanno in mente qualcosa di meglio che il catrame e la distruzione promessa dalle trivelle”, aggiunge.

Sarebbe però difficile per Donald Trump, che si insedierà alla Casa Bianca il 20 Gennaio 2017, revocare questa disposizione. Obama infatti – spiegano i giornali statunitensi – si è servito di una particolare sezione di una legge del 1953, la Outer Continental Shelf Lands Act, che stabilisce che il presidente degli Stati Uniti può sottrarre dalle concessioni le terre della piattaforma continentale esterna. Non è specificato nella legge se e come un altro presidente possa modificare questa decisione e non esistono precedenti,

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