In Italia cala la produzione da rinnovabili, come la domanda elettrica

Nei primi 11 mesi dell'anno la domanda di elettricità in Italia è in diminuzione del 2,3% e la generazione da rinnovabili del 2,6% rispetto allo stesso periodo 2015. Le rinnovabili hanno soddisfatto finora il 34,8% del fabbisogno elettrico. In crescita significativa solo l'eolico. Gli ultimi dati Terna.

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A novembre 2016 la domanda di elettricità in Italia è stata pari a 25,9 miliardi di kWh, un valore pressoché identico allo stesso mese del 2015 (-0,1%).

La domanda dei primi undici mesi del 2016 è in calo del 2,3% (6,7 TWh in meno) rispetto al corrispondente periodo 2015; seppur leggermente, anche rispetto al 2014. A parità di calendario la flessione di quest’anno sarebbe del -2,4%.

Questi alcuni dati riportati da Terna nel suo rapporto mensile (vedi pdf).

Sempre riferendoci a novembre 2016, si può notare che la variazione tendenziale di è stata positiva al Nord (+0,3%) e al Centro (+0,2%) e negativa al Sud (-1%).

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato della domanda elettrica di novembre ha fatto registrare una variazione positiva rispetto al mese precedente (+0,7%). Il profilo del trend si porta così su un andamento leggermente crescente (vedi grafico).

A novembre la domanda di energia elettrica è stata coperta per il 92,7% con produzione nazionale e per la quota restante (7,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.

Interessante vedere come la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) sia cresciuta di ben il 14,4% rispetto a novembre 2015, soprattutto per il forte incremento (+16,5%) del termoelettrico, con oltre 2,5 TWh in più rispetto ad un anno fa.

In aumento anche la produzione di eolico (+37,4%) e di idroelettrico (+7,8%). Diminuiscono la generazione di fotovoltaico (-10,5%) e di geotermoelettrico (-4,3%).

Nel complesso a novembre le fonti rinnovabili (7,7 TWh) coprono il 31,7% della produzione nazionale del mese e il 29,8% della domanda elettrica.

I dati dei primi 11 mesi

Come detto, la domanda elettrica del periodo gennaio-novembre è in diminuzione del 2,3%. A livello di area geografica il calo più significativo della domanda, rispetto alla media nazionale, è in Lombardia (-4,1% per 2,5 TWh).

La produzione anno su anno è identica (250,5 TWh), con un calo di quella idraulica (-10%, con 4,8 TWh in meno) e un aumento di quella termoelettrica (+1,7%, con quasi 3 TWh in più).

Pressoché simile la produzione da solare FV (-0,4%), mentre fa un balzo in avanti del 13,8% quella eolica con circa 1,9 TWh aggiuntivi rispetto allo stesso periodo 2015.

Nei primi undici mesi dell’anno, si registra un aumento dell’export (+33,9%) rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.

Le fonti rinnovabili per questi 11 mesi dell’anno hanno soddisfatto il fabbisogno elettrico del paese per il 34,8% (quasi 99 TWh). Come si può vedere dal grafico, la quota della domanda coperta dalle rinnovabili quest’anno è stata finora la più bassa dal 2014.

Anche per quanto riguarda la generazione nazionale di elettricità la quota annuale di rinnovabili del 2016 a fine novembre è la più bassa: 39,5% (era del 40,6% nel 2015 e del 44,9% nel 2014), anche per una produzione inferiore di 2,7 TWh rispetto al 2015 e di 12 TWh sul 2014 (anno con un fortissimo contributo dell’idroelettrico).

Il fotovoltaico a fine novembre ha coperto, nel corso dell’anno, il 7,6% della domanda elettrica (8,6% sulla produzione), poco più del 2015.

L’eolico il 5,6% della richiesta contro il 4,8% dell’anno prima. Ovviamente ancora in ulteriore calo la quota dell’idroelettrico sulla domanda: 14% (era al 15,3% lo scorso anno).

A fine mese di novembre, il fotovoltaico copre finora il 21,8% di tutta la produzione da fonti rinnovabili, in leggero aumento rispetto al 2015 (21,3%). L’idroelettrico scende al 40,1% circa, mentre l’eolico passa dal 13,8% del 2015 al 16,1% di quest’anno.

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