In Olanda l’eolico offshore sui costi batte già il carbone

Ribasso record nell'asta per il parco da 700 MW Borssele II: un consorzio fornirà energia con turbine eoliche in mare a soli 54,5 euro per MWh. Anche la più costosa tra le nuove rinnovabili dimostra di poter battere già oggi, in determinate condizioni, la più “economica” delle fonti energetiche convenzionali.

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In uno scenario energetico tracciato da Bloomberg per i prossimi 25 anni, pubblicato qualche mese fa, si prevede, che dal 2027 produrre elettricità da nuovi impianti eolici o fotovoltaici sarà più economico rispetto che produrla da impianti esistenti a gas o a carbone, specie nei contesti in cui si paga per la CO2 emessa.

In certe situazioni per il fotovoltaico e per l’eolico a terra questo avviene già ora: si veda ad esempio quanto si è verificato nelle ultime aste in Cile dove i vincitori per il FV hanno accettato di produrre a 29,1 $/MWh e quelli per l’eolico a 38,1 $/MWh.

La fonte più costosa tra le nuove rinnovabili, però, è l’eolico in mare, per questo è impressionante il nuovo record segnato in un’asta in Olanda: il progetto di un nuovo parco ha vinto un’asta con un’offerta di soli 54,5 €/MWh, cioè pari a 57,9 $/MWh.

Per avere qualche termine di paragone, il costo dell’energia LCOE (cioè “tutto compreso e per l’intera vita dell’impianto”) di una nuova centrale a carbone – la fonte più economica tra le fossili (se non si contano le esternalità negative che scarica sulla collettività) – è di circa 70-80 $/MWh, mentre al nuovo reattore nucleare di Hinkley Point, che si vuole costruire in Gran Bretagna, per 35 anni l’energia prodotta verrà pagata ad uno strike price di 92,5 sterline, cioè circa 120 euro per ogni MWh generato.

La gara olandese

A vincere la gara olandese per il parco da 700 MW di Borssele II è stato un consorzio tra Shell, Van Oord, Eneco e Mitsubishi/Dge, che ha battuto altre 25 offerte.

A luglio la prima competizione per i 700 MW di un altro parco, Borssele I, era stata vinta da Dong Energy con un’offerta che aveva fatto segnare un altro record: 72,7 €/MWh.

Il ministro dell’Economia olandese, Henk Kamp, ha sottolineato in una nota che Borssele II comporterà un sussidio complessivo di appena 300 milioni di euro. “Se i prezzi dell’elettricità evolveranno come previsto, tra 7 anni e mezzo i sussidi all’eolico offshore non saranno più necessari e l’obiettivo del Governo di arrivare alla competitività delle fonti rinnovabili con i combustibili fossili sarà raggiunto”, ha dichiarato Kamp.

Borssele I e II, che saranno realizzati nei prossimi 4 anni a 22 km dalle coste dello Zeeland, sono parte del piano olandese per accrescere la potenza eolica offshore dagli attuali 1.000 a 4.500 MW entro il 2023.

Un risultato eccezionale

Certo, come spesso accade in questi casi di ribassi estremi, si è potuto contare su alcune circostanze favorevoli per il nuovo parco, che sarà operativo entro il 2020.

I fondali oloandesi ad esempio sono certo meno profondi e disagevoli di altri, come ad esempio quelli dei mari italiani e del Mediterraneo in genere. Inoltre l’acciaio usato per costruire le pale è costato particolarmente poco, i bassi costi del petrolio possono ridurre la spesa per le complesse operazioni navali di installazione e, soprattutto, si è potuto contare su un costo del capitale che in Olanda è molto competitivo rispetto ad altri Paesi (si veda questo report per capire quanto questo fattore possa pesare sull’LCOE).

Tutto ciò non toglie comunque nulla allo storico risultato che anticipa di molto i tempi: a luglio scorso 11 aziende attive nel settore – tra cui le tedesche RWE, E.On, e Siemens, la norvegese Statoil, la svedese Vattenfall e la statunitense General Electric – in una lettera in cui chiedevano sostegno per l’eolico off-shore, affermavano di poter raggiungere un LCOE sotto agli 80 €/MWh (circa 90,8 $) entro il 2025. Valori che renderebbero l’eolico in mare pienamente competitivo con la nuova generazione a gas o a carbone.

Il primo parco in mare in Italia

In Italia, con la chiusura delle aste del DM 23 giugno 2016, è ormai certo che avremmo il primo parco eolico in mare, che sarà anche il primo di tutto il mediterraneo. In questo caso la base d’asta prevede un corrispettivo di 165 €/MWh e, visto che non si conosce ancora l’offerta vincitrice, è improbabile che ci siano stati ribassi rilevanti nell’offerta.

I 30 MW messi disposizione andranno ad un unico progetto, quello al largo del porto di Taranto, sbloccato l’anno scorso dopo anni di travagliate vicende autorizzative e battaglie legali.

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