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FV, fare revamping con uno sguardo al futuro e all’accumulo

Come riuscire a integrare, anche in impianti FV esistenti, il sistema d’accumulo o predisporre il sistema per un inserimento futuro del pacco batteria? Con Fronius, che propone vari inverter multifunzione adatti allo scopo, facciamo il punto sulla normativa e sulle soluzioni tecniche che si possono adottare.

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Riuscire a guardare oltre. È questo l’obiettivo che bisogna porsi per effettuare revamping intelligente di un impianto fotovoltaico.

Il futuro si chiama 24h di sole e la strada da seguire è quella di riuscire a integrare, anche in impianti esistenti, il sistema d’accumulo.

Per proporre tali sistemi è necessario però conoscere come devono essere composti e come si devono considerare a livello normativo.

Con l’ingresso della nuova CEI 0-21 vengono definitivamente “banditi” quei sistemi definiti in gergo simil-UPS, come spiegato in dettaglio nella FAQ della CEI 0-21 del 04/03/2016, e viene delineato come calcolare la potenza nominale dell’impianto a seconda della collocazione del sistema di accumulo.

I sistemi di accumulo, per normativa, devono essere considerati come dei generatori; inoltre la potenza nominale dell’impianto deve essere considerata come la minore tra la potenza nominale dell’inverter e la somma STC dei moduli.

Tale potenza nominale dell’impianto è quella che determina se il sistema deve passare in trifase (superiore di 6 kW) e se deve essere inserita obbligatoriamente la protezione interfaccia esterna, che solo con l’entrata in vigore della nuova CEI 0-21, sarà necessaria dagli 11,08 kW di potenza nominale in poi.

Sul mercato ci sono diverse opzioni per i sistemi di accumulo, ma è opportuno prestare attenzione dove inserire il pacco batteria previo il cambio di potenza nominale e quindi la possibilità di passare in trifase o di inserire la protezione interfaccia esterna.

Se il sistema d’accumulo è collegato con il sistema FV sul bus DC dell’unico inverter, allora la potenza nominale dell’impianto è pari alla potenza nominale dell’inverter.

Se invece il sistema di accumulo è collegato su lato AC dell’impianto di generazione, quindi con l’aggiunta di un ulteriore convertitore, allora la potenza nominale è data dalla somma della potenza nominale dell’inverter solare e dell’inverter di storage.

Avere un sistema con il minor numero di componenti elettriche o elettroniche è senza alcun dubbio un vantaggio sia in termini economici sia in termini di gestione globale, diminuendo drasticamente le possibilità di guasto.

Ad oggi il prezzo dei sistemi di storage è abbastanza elevato; la soluzione ideale è perciò quella di iniziare a predisporre il sistema per un inserimento futuro del pacco batteria, utilizzando inverter che possa essere sfruttato inizialmente come un inverter classico e successivamente collegato con lo storage senza aggiungere o cambiare componenti.

Questo significa effettuare interventi che mirano a guardare al futuro dando al cliente la migliore soluzione per l’oggi e per il domani.

Fronius mette a disposizione un sistema di accumulo in grado di rispondere a tutti questi requisiti. Un inverter che lavora in multi-funzione, con o senza batteria, con controllo di carica/scarica e monitoraggio incorporati, riuscendo a gestire la bi-direzionalità dei flussi energetici. Fronius si dimostra quindi sempre proiettato verso il domani, verso il mondo delle 24h di sole!

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