Tegole solari e batteria potenziata, la casa rinnovabile di Tesla diventa realtà?

Elon Musk ha mostrato i primi esemplari dei tetti fotovoltaici, anche se ha sorvolato su alcuni dettagli importanti: quando entreranno in commercio e quanto costeranno. Dall’auto a zero emissioni all’autoproduzione domestica di elettricità, sfide e incognite del colosso americano.

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Va dato atto a Elon Musk di essere sempre capace di creare interesse e curiosità per la sua idea di transizione energetica, con un mix di estetica e di design, tecnologia innovativa, integrazione di vari dispositivi.

Il numero uno di Tesla è un po’ lo Steve Jobs dell’auto elettrica e di tutto ciò che le può gravitare intorno. Così la prossima sfida, annunciata da Musk durante un evento presso gli Universal Studios di Los Angeles, è rendere i pannelli solari attraenti come un’automobile.

L’idea dei tetti fotovoltaici è un punto del secondo masterplan del colosso americano, nell’ambito di un piano industriale e commerciale di tipo “verticale” che intende offrire una serie di prodotti per autoprodurre e poi autoconsumare elettricità, sia nella propria abitazione sia al volante della propria vettura (Elon Musk e i nuovi piani di Tesla: anche tetti solari e camion elettrici).

Allora Musk ha presentato alla platea diverse tegole con celle solari incorporate, che dovrebbero comporre delle coperture quasi indistinguibili da quelle tradizionali, almeno a uno sguardo non troppo ravvicinato.

L’obiettivo, ha spiegato il patron di Tesla in California, è realizzare tetti fotovoltaici non solo belli e perfettamente integrati nell’architettura, ma anche robusti, isolanti e in grado di produrre l’elettricità necessaria a coprire il fabbisogno domestico di energia.

Come evidenzia però GTM Research, Musk ha omesso alcuni dettagli fondamentali: se e quando saranno fabbricate queste tegole speciali, quanto costeranno, quali saranno le loro caratteristiche in termini di efficienza e prestazioni, rispetto a un impianto su tetto con moduli fotovoltaici “convenzionali”.

L’impressione è che il colosso statunitese stia mettendo molta carne al fuoco lasciando però un certo margine d’incertezza.

La casa fotovoltaica di Musk comprenderà una Powerwall 2, versione potenziata della batteria di accumulo progettata per il settore residenziale. Stando alle informazioni diffuse finora, il prezzo sarà di 5.500 dollari per il modello con 14 kWh di capacità di storage, 7 kW di potenza di picco e inverter integrato.

Tra le tante incognite segnalate da GTM Research, c’è in particolare la difficoltà che sta incontrando il mercato delle tegole solari. Queste coperture non sono una novità: diverse aziende hanno provato a renderle popolari come i normali pannelli installati sui tetti, ma finora i risultati non sono stati molto brillanti.

Gli ostacoli sono molteplici: c’è un problema di maggiori costi e minore efficienza, accentuato dalla costante riduzione dei prezzi dei pannelli standard negli ultimi anni. Poi va detto che per costruire un buon tetto fotovoltaico non bastano le competenze tecniche di un installatore solare, ma è necessario fare squadra con aziende specializzate del settore edile.

Si tratta, in sintesi, di un prodotto difficile da vendere, osservano molti analisti, ricordando anche alcuni insuccessi recenti, ad esempio Dow Chemical ha smesso pochi mesi fa di produrre la sua linea di tegole solari (Powerhouse Solar System) proprio a causa delle vendite insoddisfacenti. Poi c’è da vedere quale sarà l’evoluzione del capitolo SolarCity, azienda di cui Musk è presidente.

A metà novembre è atteso il matrimonio di Tesla con la società che progetta, fornisce e installa impianti fotovoltaici. Un’operazione di acquisizione da 2,6 miliardi di dollari che, se andrà in porto, amplierà certamente l’offerta di Tesla, dalle sole automobili verso soluzioni complete di energia rinnovabile.

In questa partita potrebbe entrare anche Panasonic, che già ricopre un ruolo fondamentale – quanto a tecnologia e risorse investite – nella costruzione della super-fabbrica di batterie per auto elettriche in Nevada. Sarà proprio Panasonic a realizzare quei moduli solari di nuova generazione mostrati con tanto entusiasmo da Musk a Los Angeles?

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