Direttiva Ecodesign: Junker vuole lasciare fuori alcuni prodotti

  • 26 Ottobre 2016

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E' in atto un tentativo di correzione di rotta sulla direttiva Ecodesign da parte del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Dalla regolamentazione potrebbero venire esclusi phon, tostapane, bollitori e cellulari. Il commento di Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente.

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È un segnale grave che i bollitori e i tostapane elettrici, presenti in decine di milioni di case europee, vengano esplicitamente indicati come prodotti minori da non regolamentare. E persino i cellulari vengono esclusi dalle regole di efficienza energetica.

La critica è di Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente che ha commentato la notizia del tentativo di correzione di rotta sulla direttiva Ecodesign, su cui punterebbe il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker.

Dalla regolamentazione verrebbero esclusi dunque phon, tostapane e bollitori, qualora si valutasse come poco significativo l’impatto di queste categorie di elettrodomestici sul risparmio energetico.

L’obiettivo sarebbe di evitare di lasciare alcune decisioni solo in mano ai comitati tecnici di esperti e di dare, al contrario, un indirizzo politico diretto.

“Con questa decisione Junker chiude il capitolo in cui gli uffici tecnici regolamentano i prodotti in base alla loro diffusione e rilevanza e introduce il principio di una decisione politica su che cosa va regolamentato e che cosa no, sulla spinta delle critiche antieuropeiste – prosegue Sabbadin – Non ha veramente alcun senso indebolire la norma energetica di maggiore successo dell’Unione europea, una disposizione che, senza alcuna spesa per i cittadini e per gli Stati, ci fa risparmiare mediamente 400 euro all’anno di elettricità a famiglia“.

La direttiva Ecodesign, come abbiamo più volte ricordato, è la norma europea che fissa gli standard minimi per l’introduzione sul mercato dei nuovi elettrodomestici. Seguendo l’evoluzione tecnologica dei prodotti, impone che abbiano consumi ragionevoli e quindi aiuta il mercato a fare pulizia dei prodotti meno performanti.

Senza questa norma, introdotta oltre 15 anni fa, i frigoriferi e tutti gli altri elettrodomestici regolamentati, non avrebbero avuto quella spinta a migliorare le prestazioni che ora li vedono consumare il 50% rispetto ai modelli dell’epoca.

Come spiega Legambiente, oggi la nostra bolletta sarebbe doppia. Eppure non ce ne siamo accorti, perché il costo di acquisto del prodotto, nel tempo, non è aumentato.

Secondo i dati della stessa Commissione Europea, il risparmio energetico medio per ciascun elettrodomestico al 2020 è atteso attorno al 18% e complessivamente la norma vale 170 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, energia che l’UE potrà evitare di importare.

“Junker – prosegue il responsabile di Legambiente – indebolisce una norma che prevede, tra l’altro, che le innovazioni prese in considerazione per definire gli standard minimi siano solo ed esclusivamente quelle che si ripagano nel corso della vita utile del prodotto. Non è mai stata presa in considerazione nella normativa Ecodesign, l’efficienza energetica che non si traduce anche in risparmio economico per il consumatore”.

L’inclusione del maggior numero di prodotti che consumano energia tra quelli interessati dalla direttiva Ecodesign è uno dei pezzi principali della strategia europea sull’economia circolare, la principale azione di stimolo economico e ambientale annunciata dall’esecutivo europeo. Sabbadin spiega “che senso ha parlare di allungamento della vita del prodotto, riuso, riciclo, riparabilità, se non parliamo in primo luogo di diminuire il consumo di energia del prodotto, sia nella fase di produzione che di uso?”

“È questo il segnale che arriva dall’Europa dopo la ratifica dell’Accordo di Parigi e alla vigila della COP22? Se non riesce a imporre nemmeno le norme di successo che hanno portato solo benefici ai cittadini e all’ambiente, non si capisce come possa sperare di essere leader mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici”, conclude Sabbadin.

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