A fine agosto le rinnovabili coprono il 37% della domanda elettrica

Nel periodo gennaio-agosto 2016 la domanda elettrica in Italia è del 3,4% inferiore al 2015. Anche se aumenta leggermente la quota delle rinnovabili, rispetto ad un anno fa la loro produzione in termini assoluti resta più bassa. In calo termoelettrico e FV. In crescita l'eolico. Gli ultimi dati di Terna.

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Con notevole ritardo, rispetto al solito, arrivano da Terna i dati mensili su produzione e consumo di energia elettrica di agosto in Italia (rapporto mensile – pdf).

La domanda di elettricità nel mese è stata inferiore del 3,6% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Questo dato conferma in negativo l’andamento della richiesta elettrica su base annua: nel periodo gennaio-agosto 2016 la domanda del paese è stata del 3,4% inferiore ad un anno prima, con oltre 7 TWh in meno (vedi tabella – clicca per ingrandire).

Un dato che sarebbe, anche peggiore, pari cioè a -3,7%, se si livellassero i calendari dei due anni.

Ad agosto il 41,7% della domanda è stato coperto da fonti rinnovabili. Lo scorso anno, con una domanda più elevata, questa quota nel mese era pari al 37,4%. Emergono due dati significativi: la forte diminuzione della produzione da termoelettrico (-8,6%) e l’ottima performance dell’eolico (+62,6%).

Andando a esaminare i dati delle singoli fonti, questa volta su base annuale, possiamo vedere come, oltre al decremento ormai strutturale del termoelettrico (-3,5%), continua anche la minore generazione da idroelettrico che fin qui è stata di “appena” di 30,6 TWh contro i 32,4 TWh del 2015 e, soprattutto, dei 43 TWh del 2014.

A questo si aggiunga il dato sulla produzione da fotovoltaico, che è inferiore, per lo stesso periodo dello scorso anno, dell’11,1% (2 TWh in meno). Alcune spiegazioni di questo dato “anomalo” sono state affrontate da QualEnergia.it. Tuttavia quei due miliardi di chilowattora sono per così recuperati dall’eolico.

Nel complesso la produzione da rinnovabili a fine agosto è ancora al di sotto di quanto generato nel 2015: 75,6 contro 77,3 TWh. Alla luce del dato dell’idroelettrico il divario diventa più evidente se il confronto si fa con il 2014, anno in cui, nel periodo gennaio-agosto le rinnovabili generavano 85,2 TWh.

Quei 9,6 terawattora in meno sono essenzialmente da imputare, quindi, al gap nella produzione idroelettrica.

Mettendo in rapporto la generazione da rinnovabili e la domanda, si può notare che la quota delle fonti pulite sia leggermente in risalita (37%) rispetto ad un anno fa (36,6%); ugualmente in aumento se consideriamo il rapporto con la produzione nazionale (42,7 vs 42,2%).

Se il confronto lo facciamo con il 2014 (gennaio-agosto), però, notiamo che le rinnovabili due anni fa coprivano il 41,3% della domanda elettrica del paese e il 47,4% della generazione interna.

Almeno a fine agosto, il fotovoltaico andava a soddisfare l’8,3 della domanda elettrica (lo scorso anno era, a questo punto, al 9%); è la seconda fonte pulita dopo l’idroelettrico con il suo 15%.

Tra tutte le rinnovabili queste due fonti rappresentano oggi, rispettivamente, il 22,3% e il 40,5%. In crescita è l’eolico che oggi genera in Italia il 16,2% di quanto prodotto complessivamente dalle energie pulite.

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