Incentivi per stufe e caldaie a legna e pellet: detrazioni fiscali e conto termico

Per sostituire il nostro impianto di riscaldamento con una stufa o una caldaia a pellet o a legna possiamo sfruttare le detrazioni fiscali del 65% (o ecobonus) o del 50%, ma dal 31 maggio 2016, in alternativa, anche gli incentivi previsti dal nuovo Conto Termico. Vediamo alcuni aspetti utili.

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Per riscaldare le nostre case questo può essere il momento dell’anno ideale per fare una scelta che ci fa risparmiare qualcosa in bolletta, migliorando al tempo stesso il comfort e l’efficienza energetica delle nostre abitazioni.

Potremmo sostituire ad esempio il nostro impianto di riscaldamento con un sistema più efficiente, che utilizza fonti rinnovabili per produrre energia termica, come le stufe e delle caldaie a pellet o a legna.

Questi apparecchi godono delle detrazioni fiscali e degli incentivi previsti dal nuovo Conto Termico che è in vigore dal 31 maggio 2016. Le due misure non sono cumulabili e al momento della spesa va già indicato nel bonifico il tipo di incentivo a cui si intende accedere.

Le agevolazioni fiscali, prorogate per tutto il 2016, prevedono una detrazione Irpef del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica, il cosiddetto Ecobonus, e una detrazione del 50% per le spese legate ad interventi di risparmio energetico e ristrutturazione edilizia. Il bonus fiscale è spalmato in 10 rate annuali ed è legato alla dichiarazione dei redditi.

La detrazione fiscale del 65% o ecobonus

La detrazione del 65% si applica all’importo pagato per acquistare un nuovo apparecchio di riscaldamento a biomassa, se i lavori effettuati rientrano in un più ampio progetto di riqualificazione energetica dell’edificio esistente e sulle spese sostenute fino al 31 dicembre 2016 per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.

Il valore massimo della detrazione è di 30.000 euro. Dal 1° gennaio 2017 la detrazione dovrebbe scendere al 36%, salvo ulteriori proroghe che sono comunque probabili.

Nella detrazione rientrano tutti i generatori di calore a biomassa, compresi quelli senza caldaia integrata, che soddisfano determinati requisiti di emissioni e rendimenti (gli apparecchi a legna devono superare l’85% di rendimento). Non è previsto l’obbligo di presentazione dell’attestato di certificazione (o qualificazione) energetica.

La detrazione fiscale del 50%

La detrazione del 50% si applica all’importo pagato per acquistare una nuova stufa o camino, se i lavori effettuati rientrano in un progetto di risparmio energetico o di ristrutturazione edilizia. Anche questa detrazione è valida per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2016. Dal primo gennaio 2017 la detrazione scenderà al 36% (salvo ulteriori proroghe).

Il nuovo Conto Termico

Il nuovo Conto Termico o Conto Termico 2.0, prevede invece un contributo di importo variabile – secondo parametri ben definiti, tra cui la zona climatica – che viene corrisposto direttamente sul conto corrente di chi ha effettuato l’acquisto di stufe e caldaie a biomassa che rispondano a particolari requisiti e che siano installate in sostituzione di alcune tipologie di impianti di riscaldamento già esistenti.

Il nuovo Conto termico ha superato alcune rigidità (vedi QualEnergia.it) procedurali del precedente incentivo e ne ha rimodellato i parametri di calcolo del contributo economico.

Il contributo varia in funzione:

  • della potenza nominale del prodotto scelto
  • delle emissioni polveri in atmosfera rilasciate dal prodotto scelto
  • delle ore di funzionamento calcolate in media in base alla Provincia e al Comune in cui sarà installato il prodotto

Un prodotto ad alto rendimento e con bassi livelli di emissioni in atmosfera, installato in una zona climatica particolarmente fredda, otterrà un contributo più alto rispetto ad un prodotto con performance inferiori e installato in un’area più calda.

I soggetti che possono accedere al Conto Termico sono:

  • Pubbliche Amministrazioni, inclusi gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all’Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali.
  • Soggetti privati (imprese, persone fisiche, condomini).

L’accesso all’incentivo può essere richiesto direttamente dai soggetti ammessi o per il tramite di una ESCo (Energy Service Company): per le Pubbliche Amministrazioni attraverso la sottoscrizione di un contratto di prestazione energetica, per i soggetti privati anche mediante un contratto di servizio energia. Dal 19 luglio 2016 potranno presentare richiesta di incentivazione al GSE solamente le ESCO in possesso della certificazione, in corso di validità, secondo la norma UNI CEI 11352.

Per i privati l’ammontare dell’incentivo erogato non può eccedere in nessun caso il 65% delle spese sostenute. Per importi fino a 5.000 euro è prevista l’erogazione in un’unica rata, mentre importi superiori saranno erogati in rate annuali costanti fino a un massimo di cinque.

L’incentivo può essere chiesto per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie a biomassa di potenza termica fino a 2.000 kWt, stufe e termocamini a pellet o a legna. L’incentivo, ad accesso diretto, viene erogato in due rate nei casi in cui la potenza del generatore è inferiore a 35 kW e in cinque rate se la potenza va da 35 a 2.000 kW.   

Per la Pubblica Amministrazione è prevista l’erogazione in un’unica rata anche per incentivi di importo superiore a 5.000 euro. Oltre all’accesso diretto l’incentivo può essere chiesto anche mediante prenotazione, con erogazione in due rate, una di acconto al momento di comunicazione dell’avvio dei lavori e il saldo alla conclusione dei lavori. 

Come richiedere il contributo del Conto Termico?

L’ente responsabile della valutazione delle domande e dell’erogazione dei contributi è il Gestore Servizi Energetici, che tramite il Portaltermico fornisce tutti i dettagli utili e le procedure di richiesta dell’incentivo. All’interno del Portaltermico è disponibile una scheda domanda che il soggetto responsabile o un suo delegato deve compilare esclusivamente online.

La procedura è stata semplificata con l’introduzione di un catalogo degli apparecchi domestici, contenente già tutti i dati necessari per la compilazione della pratica.

La domanda va presentata entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento. Una volta verificati tutti i requisiti, entro 60 giorni il GSE darà risposta positiva o negativa alla domanda di concessione dell’incentivo. In caso positivo, tra utente e GSE verrà siglato un contratto con l’obbligo di conservare la documentazione per tutta la durata dell’incentivo e per i 5 anni successivi.

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