Ancora in crescita il mercato della climatizzazione nel primo semestre 2016

  • 28 Settembre 2016

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Per il periodo gennaio-giugno, un'indagine di Assoclima ha rilevato un numero totale di pezzi venduti nel settore della climatizzazione pari a 1.071.974 unità. La crescita in termini di numero e dell’85,1% e del 63,5% in valore rispetto al primo semestre 2015.

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Il fatturato del settore italiano della climatizzazione ha confermato un trend positivo nel primo semestre 2016.

È quanto emerge dall’indagine di Assoclima, l’associazione federata ad Anima che nell’ambito di Confindustria rappresenta le aziende costruttrici di sistemi per la climatizzazione estiva e invernale di edifici e di processi industriali.

I dati, che non comprendono la produzione e l’esportazione, rilevano un numero totale di pezzi venduti dal 1° gennaio al 30 giugno 2016 pari a 1.071.974 unità, con una crescita dell’85,1% in numero di pezzi e del 63,5% a valore rispetto al primo semestre 2015.

Questo risultato – commenta Assoclima – è stato raggiunto non solo grazie alla stagione climatica del 2015, che ha sostenuto le vendite di alcune tipologie di prodotti anche nei primi sei mesi del 2016, ma anche grazie a fattori più strutturali, come l’introduzione della tariffa elettrica D1 e della detrazione fiscale del 65%, che hanno contribuito soprattutto alla crescita del mercato delle pompe di calore.

A fine giugno 2016 i dati sono stati positivi per tutti i comparti dell’espansione diretta, dove si registrano incrementi a tre cifre per i condizionatori monoblocco (+110% a volume e +111,7% a valore), per i sistemi monosplit (+106,5% a volume e +76,3% a valore) e per i sistemi multisplit (+90,9% a volume e +104% a valore).

Più contenuta, ma in ogni caso positiva, la crescita nel comparto dei VRF, Variable Refrigerant Flow, ovvero apparecchiature a flusso refrigerante variabile (+27% a volume e +23,8% a valore).

L’indagine statistica di Assoclima rileva un dato complessivo positivo anche nel comparto centralizzato dove i gruppi frigoriferi condensati ad aria, che rappresentano il segmento più grosso, mostrano una crescita del 27,7% a quantità e del 19,4% a valore. Cresce in particolare il peso delle unità a pompa di calore, che superano nel complesso il 70% del fatturato, con percentuali intorno al 90% per le macchine di potenza fino a 17 kW.

“Analizzando i dati – evidenzia Pierluigi Ceccolin, Consigliere di Assoclima – si deduce che i produttori stanno introducendo la pompa di calore, in particolare in versione polivalente, anche nelle fasce di potenze superiori, allo scopo di soddisfare le richieste di rinnovamento degli impianti nelle ristrutturazioni, che costituiscono una parte importante della crescita del mercato, consentendo di sostituire con una sola macchina sia i vecchi chiller che le caldaie”.

Per i ventilconvettori, che rappresentano il secondo segmento per fatturato del comparto centralizzato, il primo semestre 2016 mostra un progresso del +6,3% in valore sul corrispondente periodo 2015, confermando i segnali di crescita già rilevati nel 2015.

Risultati migliori si evidenziano per le unità trattamento aria, con incrementi del 49,1% in valore e del 17,3% in termini di quantità, e per i condizionatori packaged e rooftop (+89,3% a valore e + 96% a quantità).

L’unico prodotto con segno negativo (-6,2% a valore) rispetto al corrispondente periodo 2015 è quello dei gruppi frigoriferi condensati ad acqua, i cui fatturati sono inferiori rispetto agli altri prodotti oggetto della statistica.

“Quello dei chiller con condensazione ad acqua rimane un mercato circoscritto in Italia a poche aree geografiche – precisa Ceccolin – e limitato, in particolare nelle taglie maggiori, dal fatto che solo recentemente sono state introdotte pompe di calore con reversibilità nel circuito frigorifero. Non va dimenticato che le versioni tradizionali prevedevano la reversibilità sul lato acqua, sostanzialmente più complessa dal punto di vista impiantistico”.

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