Ddl Concorrenza: bocciato emendamento pro reti private, resta impegno Governo

La modifica per rendere fattibili gli SDC non sarà nel decreto, anche se è stata accolta da un ordine del giorno che impegna il Governo. La settimana scorsa era scesa in campo anche l'Antitrust, chiedendo di cambiare le norme che ostacolano le reti private, frenando la concorrenza.

ADV
image_pdfimage_print

Ieri la commissione Industria del Senato ha dato il via libera al Ddl concorrenza, portando però una delusione per i sostenitori della generazione distribuita. Non è infatti passato l’emendamento 34.0.3 di Girotto (M5S) sui sistemi di distribuzione chiusi (SDC), su cui la commissione Bilancio aveva rivisto nei giorni scorsi il parere, dichiarandolo ammissibile.

Un’identica iniziativa era stata presa con l’emendamento 34.0.1 di Valdinosi (PD) che è stato ritirato e trasformato in un ordine del giorno accolto dal Governo, il G/2085/48/10.

Dunque non ci sarà l’attesa modifica che avrebbe reso possibile fare reti private di tipo SDC, ma tutto è rimandato confidando nell’impegno del Governo dato nell’accogliere l’ordine del giorno. Chiarendo l’orientamento dei relatori e del Governo.

Il senatore Salvatore Tomaselli,  tra i relatori del ddl, chiarendo l’orientamento del Governo ha fatto sapere che la regolazione degli SDC sarà rimandata a una norma organica, probabilmente alla legge di stabilità.

Sul tema, e contro i limiti della normativa agli SDC, la settimana scorsa era intervenuta l’Antitrust, che ha scritto al Governo, al Parlamento e all’Aeegsi auspicando “una revisione normativa (…) volta a consentire la realizzazione di nuovi reti elettriche private diverse dalla RIU e ad eliminare ingiustificate limitazioni alla concorrenza tra differenti modalità organizzate delle reti elettriche e tra differenti tecnologie di generazione” (si veda anche QualEnergia.it “SDC, l’Antitrust interviene in difesa delle reti private” ndr).

A sostegno dell’emendamento di Girotto erano scese in campo varie associazioni di operatori del FV, dei consumatori e ambientaliste come CODICI, Greenpeace, ITALIA SOLARE, Kyoto Club, Legambiente e WWF.

Dura la reazione del senatore M5S alla bocciatura della modifica proposta: “Il Pd – accusa – mantiene in vita l’oligopolio nel sistema elettrico denunciato dall’AGCM respingendo in commissione Industria Senato le istanze del settore produttivo e l’emendamento M5S sulla libera concorrenza del sistema elettrico. In compenso è stato approvato un ordine del giorno che è una presa in giro per i piccoli produttori di energia. Non ci prestiamo a questi giochetti. Ancora una volta il governo e la maggioranza dimostrano di avere più a cuore gli interessi delle lobby dell’energia fossile che lo sviluppo delle rinnovabili e della generazione distribuita. Come la Guidi, anche il Ministro Calenda è legato agli interessi di bottega”.

“Riapriremo anche la discussione in Aula sul ddl Concorrenza, ripresentando il nostro emendamento che punta a ripristinare una legge già esistente che garantisce le dovute tutele agli operatori del settore della sostenibilità e dell’efficienza”, conclude Girotto, che ha annunciato anche il ricorso presso la Commissione europea, “le cui linee guida in questo senso sono chiare”.

Di recente, ricordiamo infatti, il Commissario europeo all’Energia, Miguel Arias Cañete, sollecitato dallo stesso Girotto e altri parlamentari ed europarlamentari M5S, era intervenuto sia sulla riforma per le tariffe elettriche degli utenti non domestici che sulla normativa dei SDC, esprimendosi a favore di norme che tutelino la generazione distribuita.

Il ddl Concorrenza  arriverà in aula al Senato solo alla ripresa dalla pausa estiva.

ADV
×