Tesla e SolarCity: verso lo “one stop shop” di solare, storage e mobilità elettrica

Completato il matrimonio tra le due aziende, con Tesla che ha acquisito l'azienda del solare per 2,6 miliardi di dollari in azioni. Un passo rischioso ma molto importante nei piani di Musk: dare vita ad un'azienda dell'energia pulita verticalmente integrata che ha come perno le batterie.

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Dopo gli annunci, si è conclusa ieri la fusione tra Tesla Motors e SolarCity, la società americana specializzata in impianti fotovoltaici residenziali che fa capo allo stesso Elon Musk, patron della nota casa che produce le innovative auto elettriche.

Una nota (allegato in basso) annuncia che le due società hanno raggiunto un accordo per combinare le loro attività, “creando l’unica energy company sostenibile verticalmente integrata del mondo”.

L’operazione

In particolare, precisa la nota, “le attività negli accumuli di Tesla e quelle nel FV di SolarCity possono creare prodotti pienamente integrati per i settori residenziale, commerciale e grid-scale“, che saranno distribuiti dalla rete internazionale di 190 punti vendita Tesla.

Inoltre, si spiega, saranno ottenuti risparmi da tali sinergie per 150 milioni di dollari nel primo anno di operazione del nuovo gruppo.

L’operazione, che dovrebbe essere finalizzata nell’ultimo trimestre del 2016, non prevede l’esborso di contanti: la transazione consta dello scambio di 2,6 miliardi di dollari in azioni.

Gli azionisti di SolarCity riceveranno 0,11 titoli di Tesla per ogni azione in loro possesso, e quindi un controvalore equivalente a 25,37 $ sulla base della quotazione media dei 5 giorni precedenti al 29 luglio.

“Stiamo facendo tutto questo per accelerare l’avvento di un mondo ad energia sostenibile“, ha commentato il fondatore del gruppo dell’auto elettrica e degli accumuli, Elon Musk, che detiene il 21,3% di Tesla e il 22,2% di SolarCity ed è presidente di entrambe le società.

Mossa rischiosa?

In base ai dati presentati (link in basso) SolarCity ha installato nel secondo trimestre 2016 impianti FV per 201 MW e prevede di installare nell’intero anno un totale di 900-1.000 MW.

L’operazione, annunciata nei mesi scorsi, era stata giudicata rischiosa da alcuni analisti, soprattutto perché l’azienda del solare non gode di ottima salute finanziaria. Tesla potrebbe aver fatto il passo più lungo della gamba?

Di sicuro la mossa è audace e va nella direzione tracciata nei giorni scorsi da Musk rivelando la “Parte 2” del suo “masterplan segreto”.

Il piano prevede 4 punti essenziali: tetti solari con batterie integrate, offerta più ampia di veicoli con un futuro SUV compatto, un furgone pick-up e anche camion e bus elettrici, sistema autopilota perfezionato e flotte di vetture da utilizzare in condivisione.

Batterie centrali

L’obiettivo è creare un’offerta “verticale”, dalla produzione all’utilizzo sostenibile dell’energia, dal pannello fotovoltaico alla mobilità individuale, passando per il fabbisogno elettrico della propria casa.

Perno di tutto, evidentemente, sono le batterie, che Tesla già commercializza anche in applicazioni stazionarie con il sistema di accumulo Powerwall.

Strategico è da questo punto di vista l’enorme investimento fatto con Panasonic per creare la “gigafactory” nello Stato del Nevada che dal 2020 produrrà batterie agli ioni di litio per un totale di 35 GWh l’anno (vedi anche QualEnergia.it).

 

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