La cinese Hanergy indica la strada per l’auto solare?

Hanergy, azienda produttrice di fotovoltaico a film sottile, ha presentato al salone dell’auto di Pechino la "Hanergy Solar R", un modello che, secondo i produttori, potrebbe percorrere 20mila km l’anno alimentata esclusivamente dall'energia solare. Vediamone le caratteristiche e le reali potenzialità.

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È possibile costruire un’auto alimentata dal Sole? L’ultima volta che QualEnergia.it se n’è occupata, in occasione di un progetto per la realizzazione di kit di conversione di auto “normali” in auto ibride con pannello solare, la risposta che abbiamo dato è stata decisamente pessimista: no.

La superficie disponibile su un’auto può garantire, una volta coperta di pannelli solari, solo poche centinaia di watt, insufficienti non solo a far andare l’auto direttamente, visto che per quello servono potenze molte volte superiori, sia per ricaricare in tempi ragionevoli le batterie da decine di kWh di cui sono dotate le auto elettriche.

Ebbene, abbiamo il piacere di annunciare che siamo stati clamorosamente smentiti due giorni dopo l’uscita di quell’articolo: Hanergy, grande produttrice cinese di pannelli fotovoltaici a film sottile, ha presentato il 2 luglio al salone dell’auto di Pechino la Hanergy Solar R, un modello di auto solare che, secondo i produttori può percorrere circa 20mila chilometri l’anno alimentata esclusivamente dalla luce del giorno.

Evidentemente abbiamo sottovalutato gli straordinari progressi tecnologici nel settore delle rinnovabili, dei materiali, delle batterie, dell’elettronica e di come la loro confluenza possa condurre a prodotti prima inimmaginabili.

Intendiamoci però, la Hanergy Solar R non è l’unica auto solare che abbia visto la luce. Però è la prima che sembra avere performance tali da prestarsi ad un uso normale del veicolo e, quindi, ad essere commercializzata.

Infatti, la prima auto elettrica dotata di pannelli solari risale addirittura al 1955, con la Sunmobile ideata da un ingegnere della General Motors, mentre altri modelli più o meno stravaganti e dalle performance incerte, si sono susseguiti negli anni in Usa, Giappone, Israele, Australia e Gran Bretagna.

Anche in questi ultimi anni di auto solari ne abbiamo visto molte, ma sono più che altro quei modelli che partecipano a competizioni tipo la World Solar Challenge (la prossima edizione sarà nel 2017): prototipi monoposto leggerissimi, piattissimi (per massimizzare aerodinamicità e superficie esposta) e costosissimi.

Insomma una sorta di auto solari Formula 1, prodotte da gruppi di ricerca e Università, sicuramente preziose per ricavarne idee e perfezionare tecnologie, ma inadatte per un uso quotidiano.  

Una buona dimostrazione di quanto sia difficile progettare una vera auto solare per il mondo reale, la dà invece il prototipo Eclectic, della francese Venturi, presentato nel 2006: nonostante trasportasse solo tre persone a non più di 50 km/h e il suo bizzarro design pensato per dare più spazio possibile ai pannelli, finiva per percorrere la miseria di 7 km per ogni giorno di esposizione all’energia sole.

Ma certo il fascino di avere un’auto che vada solo con la luce è troppo grande perché ci si possa arrendere così facilmente. Nel mondo decine di team ci stanno lavorando. In Italia, per esempio, se ne occupa un gruppo di ricercatori collegati all’Università di Catania con il progetto Futuro Solare, che attraverso prototipi a basso costo (15mila € contro i 500mila degli altri team) parteciperanno alle future competizioni solari, con l’obbiettivo però di farne derivare mezzi di uso pratico.

Ma tutto questo mondo di visionari e inventori è stato ora sconvolto dall’annuncio a sorpresa dell’Hanergy e della sua Solar R.

L’auto è stata presentata in 4 diversi modelli, con pannelli su tetto e cofano per una superficie totale che va da 3,5 a 7,5 metri quadrati. Apparentemente sempre troppo poco per garantire una carica a batterie al litio che danno una autonomia di 350 chilometri.

Ma i pannelli usati per questo modello sono decisamente speciali: non solo ultrasottili e ultraleggeri, ma del tipo all’arseniuro di gallio “doppia giunzione”, che assicurano un’efficienza praticamente doppia di quella media dei pannelli al silicio: 31,6% di conversione.

Secondo Hanergy, se ben esposti al sole per 5-6 ore questi super pannelli dovrebbero garantire fra 8 e 10 kWh, abbastanza per percorrere 80 km a velocità cittadina, quindi in grado di coprire il 90% dei tragitti quotidiani che un automobilista medio normalmente fa durante l’anno.

In caso di percorsi più lunghi o periodi con troppo poco sole, comunque, le batterie della Solar R possono essere ricaricate a una presa esterna, come quelle delle altre auto elettriche.

In teoria, quindi, la Solar R può percorrere con la sola luce solare circa 20mila chilometri l’anno, anche se, ovviamente, questo sarà possibile solo abitando ai tropici: in zone temperate d’inverno garantire 5-6 ore di sole abbastanza alto e forte da far funzionare a piena potenza i suoi pannelli sarà molto difficile. Ma questo, certo, è una debolezza intrinseca di ogni auto solare, non un difetto di questo modello.

Hanergy ha comunque affermato che quanto presentato a Pechino è la base di una linea di auto solari vere, che verranno in futuro offerte al pubblico, anche se non ha specificato né i dettagli tecnici di motore e batterie dei quattro modelli, nemmeno quando li vedremo nei concessionari, né, tantomeno, a quale prezzo, che comunque, vista le costose tecnologie usate, non si annuncia leggero: diciamo che sarà probabilmente in “zona Tesla”.

La società cinese sembra comunque fare decisamente sul serio. Non solo ha anche annunciato un accordo con il produttore di bus elettrici Foton, per sviluppare bus solari, ma anche che entro il 2025 i suoi modelli di auto solare saranno equipaggiati con pannelli in grado di convertire in energia il 42% della luce solare, portando quindi a circa 100 km giornalieri, la “quota solare” quotidiana di percorrenza.

E avere una percorrenza giornaliera così lunga in condizioni di insolazione ideali, rende realistico l’uso del sole per far andare l’auto abbastanza a lungo anche nelle stagioni con la luce più debole.

Non resta quindi che sperare che la Solar R non sia solo il classico prototipo da salone dell’auto, messo lì per far spalancare le bocche e attirare i flash dei fotografi, da cui poi però non discende nulla, ma piuttosto l’inizio di una vera rivoluzione nel mondo del trasporto, da sempre i più problematici da far disintossicare dalla droga petrolio.

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