Liberalizzazione mercato elettrico, consumatori restii, in UK come in Italia

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In Gran Bretagna molti consumatori non stanno approfittando dei risparmi che potrebbero ottenere cambiando fornitore. In un convegno organizzato da Acquirente Unico oggi a Roma si è parlato delle difficoltà della liberalizzazione del mercato elettrico retail nel Regno Unito e in Italia.

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In Gran Bretagna come in Italia la liberalizzazione procede con difficoltà e molti consumatori non stanno approfittando dei risparmi che potrebbero avere cambiando fornitore. Bisogna agire rendendo più semplice scegliere le offerte migliori.

Lo scenario cui si punta è quello in cui, grazie ai nuovi contatori smart e piattaforme informatiche, ci saranno servizi che garantiscono al consumatore di aderire sempre all’offerta più conveniente.

È questo in sintesi quel che è emerso oggi al convegno organizzato da Acquirente Unico, durante il quale, come contributo al dibattito sul prossimo mercato domestico dell’energia, l’Autorità Antitrust (CMA) e l’Autorità per l’Energia (Ofgem) britanniche hanno presentato i risultati di un’indagine durata due anni sul mercato retail nel Regno Unito (vedi allegati in basso)

Come detto, anche oltre la Manica gli utenti sono restii a muoversi per avere bollette meno salate: a 15 anni dalla completa liberalizzazione, il 56% non ha mai cambiato fornitore, Il 34% non ha nemmeno mai preso in considerazione l’idea di cambiare e il 70% dei consumatori domestici dei maggiori operatori britannici – i cosiddetti Big Six – è ancora legato alla tariffa di default, simile alla nostra maggior tutela, mostra il rapporto presentato, “The Energy Market Investigation: final report”, una delle più complete indagini mai realizzate su un mercato liberalizzato dell’energia.

“L’esperienza britannica dimostra che il nodo da sciogliere è individuare la modalità che garantisca al consumatore domestico e alle piccole imprese i prezzi più bassi possibili, ma al contempo dia anche agli operatori gli stimoli necessari al perseguimento dell’efficienza delle forniture”, ha commentato Andrea Pèruzy, Presidente e AD di Acquirente Unico

Dall’indagine dell’Antitrust britannica emerge che un prezzo automaticamente offerto dagli operatori a chi non sceglie finisce per garantire agli operatori storici degli extra profitti: è pari a circa 1,4-2 miliardi di sterline l’anno il risparmio che i consumatori britannici si perdono, stima l’indagine.

Proprio da questo punto di vista “l’intervento della CMA aiuterà i clienti inglesi che pagano molto più del dovuto – ha sostenuto Roger Witcomb , chairman del gruppo di esperti che ha realizzato la Energy Market Investigation –. Infatti saranno avvertiti delle offerte più vantaggiose e adatte ai loro consumi, facilitandoli nel cambiare fornitore”.

“I consumatori più attivi – ha auspicato ancora Witcomb – determineranno dei risparmi e contribuiranno a far sì che gli operatori facciano le loro migliori offerte, a tutto beneficio della concorrenza, del mercato e con ricadute positive sui clienti finali”.

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