RSE: “fotovoltaico italiano pronto a una nuova primavera”

  • 6 Luglio 2016

La fotografia del settore nella nuova monografia RSEview, presentata oggi a Milano. Il fotovoltaico italiano ha superato la crisi seguita alla fine degli incentivi e, "grazie all’evoluzione darwiniana" ha lasciato attive sul mercato solo le aziende che possono essere credibili interpreti del suo rilancio. A breve la pubblicazione RSE.

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“Il mercato della generazione di energia fotovoltaica in Italia oggi è a un bivio. Al boom incentivato è infatti seguita una inevitabile ma selettiva fase di caduta delle installazione e un conseguente stallo. Oggi il mercato, al netto della conclusione degli incentivi, è pronto a raccogliere nuove sfide, ad autosostenersi, grazie allo sviluppo della ricerca e della tecnologia, e a partecipare, con un ruolo da protagonista, alle azioni dettate dai protocolli internazionali (COP21) che pongono la generazione da rinnovabili al centro del nuovo sistema di economia circolare e sostenibile.”

Questa in estrema sintesi la visione che emerge dalla nuova monografia della collana RSEview, realizzata da RSE – Ricerca sul Sistema Energetico – dal titolo: “Fotovoltaico: power to the people?”, presentata oggi a Milano. Un prodotto editoriale che intende, come nello spirito di RSEview, evidenziare gli esiti delle attività di ricerca, svolte sull’argomento, ma soprattutto proiettarle sulla scala dei futuri scenari di sistema rispetto al tema.

Fotovoltaico: power to the people?” (che pubblicheremo a breve) fissa il punto rispetto al pregresso e ai recenti risultati della ricerca e guarda alle prospettive tecnologiche per poter affrontare una nuova “primavera” del fotovoltaico, fatta di scelte più razionali e mature che possono concorrere ad una rinnovata attenzione a questa fonte per la produzione di energia che porti riduzione dei costi dell’energia, sostenibilità e un miglioramento dei servizi offerti.

“Quello attuale – spiega Stefano Besseghini, Amministratore Delegato di RSE – è un momento fecondo e interessante rispetto a questo tema, che sta uscendo dagli eccessi dell’incentivazione, ha superato l’impatto di una profonda depressione, causata dal venir meno delle sovvenzioni e, grazie all’evoluzione darwiniana degli operatori ha ora lasciato attive sul mercato aziende che possono essere credibili interpreti del rilancio, con configurazioni industriali più appropriate e competitive e che guardano al futuro con meno certezze ma più prospettive”.

“Il fotovoltaico – spiega RSE in una nota – è certamente il tema che ha avuto la capacità di interpretare al meglio il concetto di generazione distribuita. Una modalità che possiede due variabili che la rendono particolarmente competitiva: costo e scalabilità”.

Oggi adeguati fattori di scala industriali hanno ormai portato il costo per kW a valori molto bassi, impensabili solo 5 anni fa. Una tecnologia semplice, quella del FV – in particolare nella configurazione piana – che permette di passare facilmente dalla microproduzione in autoconsumo ad estesi impianti di dimensioni confrontabili con medie centrali elettriche.

Proprio questa versatilità, non immaginabile nell’hydro e nell’eolico – è una delle chiavi che possono essere sfruttate per dare nuovo impulso alla produzione e alle ricerca tecnologica che sta a monte della generazione fotovoltaica, un settore maturo, affidabile e in grado di supportare la diversificazione del mix nei paesi sviluppati (in una combinazione gas-rinnovabili) e di rappresentare analoga rilevanza nei paesi in via di sviluppo spesso avvantaggiati anche da una significativa disponibilità della fonte, spiega RSE.

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