Nel 2040 eolico e fotovoltaico copriranno il 30% della generazione elettrica mondiale

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Boom di FV nel mondo. In Europa quello su tetto con batterie farà crescere del 405% l'elettricità autoconsumata. La diffusione dei veicoli elettrici richiederà l'8% della domanda elettrica nel mondo. Per il solare costi in calo del 60%. Le nuove previsioni di Bloomberg New Energy Finance.

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I costi bassi di gas e carbone non fermeranno la crescita delle energie rinnovabili: al 2040 le fonti zero-carbon rappresenteranno il 60% della potenza elettrica mondiale. Eolico e fotovoltaico contribuiranno al 64% della nuova capacità che sarà installata nei prossimi 25 anni e per circa il 60% degli 11.400 miliardi di dollari che vi saranno investiti (vedi grafico sotto).

A prevederlo è Bloomberg New Energy Finance (BNEF), nel suo ultimo report “New Energy Outlook 2016” (link in basso).

Rinnovabili sempre più economiche

I prezzi di petrolio e gas, si spiega, nel medio periodo risaliranno, mentre quelli del carbone resteranno bassi. Nel frattempo però i costi delle fonti pulite continueranno a scendere a un ritmo ben maggiore: quelli dell’eolico, si prevede, caleranno del 41% entro il 2040; quelli del fotovoltaico per lo stesso anno scenderanno del 60%. Per il FV utility scale si andrà dai 74-220 $/MWh attuali a circa 40 $/MWh nel 20140 (un costo che in certe situazioni particolare si riesce già ad avere oggi: vedi QualEnergia.it).

BNEF prevede che dall’nno 2027 produrre elettricità da nuovi impianti eolici o fotovoltaici sarà più economico rispetto a produrla da impianti esistenti a gas o a carbone, specie nei contesti in cui si paga per la CO2 emessa.

La produzione da solare e vento, secondo il report, si moltiplicherà per 9 in 25 anni e al 2040 sarà di 10.591TWh l’anno, cioè raggiungerà il 30% della produzione mondiale, dal 5% del 2015. In Paesi come Germania, Messico, Regno Unito, eolico e FV supereranno il 50% della produzione.

Il fotovoltaico alla conquista del mondo

Entro il 2030, prevede BNEF, il solare sarà la fonte elettrica più economica in assoluto e nel periodo 2016-2040 saranno installati 3,7 TW di impianti, cioè il 43% di tutta la nuova potenza elettrica connessa nei prossimi 25 anni, con investimenti in FV stimati intorno ai 3.000 miliardi di dollari.

L’energia solare, secondo BNEF, al 2040 darà il 15% della domanda elettrica mondiale e attirerà in media 135 miliardi di dollari di investimenti all’anno per i prossimi 25.

Circa un terzo della nuova potenza da FV sarà in impianti di piccola taglia, mentre per i grandi impianti è prevista un’accelerazione da dopo il 2025. Il fotovoltaico su tetto, si stima, sarà in socket parity (cioè più conveniente rispetto all’acquisto di elettricità dalla rete) in tutte le economie più importanti entro il 2020 e con il calo dei prezzi le batterie saranno un componente quasi standard degli impianti sugli edifici.

Il solare di piccola scala nello scenario prospettato al 2040 fornirà il 10% della domanda elettrica mondiale e, grazie ai sistemi di accumulo, 1.795 TWh all’anno saranno prodotti e consumati “dietro al contatore”, cioè senza passare per la rete.

La mobilità elettrica

Altro protagonista del sistema energetico che si sta delineando sarà la mobilità elettrica. BNEF stima che al 2040 i veicoli elettrici saranno un quarto del parco circolante e assorbiranno 2.701 TWh/anno di elettricità, pari all’8% della domanda elettrica mondiale.

Le utility, soprattutto europee, in crisi per gli attuali consumi stagnanti e la concorrenza delle rinnovabili, si spiega, potranno avere una boccata d’ossigeno da questo aumento della domanda, mentre la diffusione su larga scala dei mezzi a batterie farà accelerare la discesa dei prezzi dei sistemi di accumulo, con ricadute positive per il loro uso nella rete e negli impianti a rinnovabili non programmabili.

Il gas deluderà, il carbone terrà

La concorrenza delle rinnovabili – stima BNEF – porterà a far chiudere a livello mondiale 819 GW di potenza da carbone e 691 GW di centrali a gas.

Nonostante questo, la produzione da carbone rimarrà pressoché costante, a causa di nuovi impianti realizzati in Paesi emergenti come l’India. Il ruolo del gas come “fonte di transizione” invece per BNEF “è sopravvalutato”, specie al di fuori del contesto statunitense: nel 2040 peserà solo per il 14% della produzione elettrica.

L’Europa del 2040

Per finire vediamo di focalizzare l’attenzione sul nostro continente: al 2040 per BNEF le fonti innovabili daranno il 70% del fabbisogno elettrico europeo. Il solare conterà per circa la metà di tutta la nuova potenza installata nel periodo: in una prima fase soprattutto grazie agli impianti su tetto, poi con il calo dei costi tornerà a crescere molto il segmento utility scale. 

Nell’eolico sarà sempre più importante il ruolo del repowering. La mobilità elettrica in UE aggiungerà 455 TWhvdi domanda al 2040 e, come detto, con un certo sollievo per le utility. L’autoproduzione di elettricità in Europa crescerà del 405% nei prossimi 25 anni, arrivando al 10% della domanda, soprattutto grazie al FV sugli edifici abbinati allo storage.

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