Vuoi riqualificare casa? La Provincia di Trento ti paga gli interessi sul mutuo

Una misura interessante da riproporre in altre aree del paese è quella della Provincia di Trento al via domani 1° luglio. Assumerà a proprio carico gli interessi del mutuo stipulato per anticipare, in termini di liquidità, le detrazioni fiscali per spese di ristrutturazione e riqualificazione energetica.

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Ci sono buone pratiche per la riqualificazione energetica del settore edilizio che potrebbero essere riproducibili, con le dovute varianti, un po’ ovunque sul territorio italiano. Riguardano soprattutto quelle misure che agevolano gli ingenti investimenti iniziali per interventi di ristrutturazione ed efficientamento che spesso scoraggiano i proprietari anche se si è consapevoli che produrranno risparmi nel tempo.

Una di queste interessanti iniziative, che partirà domani, 1° luglio, è promossa dalla Provincia Autonoma di Trento (ne avevamo parlato a maggio: Provincia di Trento: risparmio energetico, fondi e agevolazioni per condomìni e abitazioni.

In sintesi, la Provincia assumerà a proprio carico gli oneri degli interessi derivanti dall’anticipazione delle detrazioni fiscali previste dalle disposizioni statali, per le spese relative agli interventi di ristrutturazione e di riqualificazione energetica, per coloro che realizzano interventi sulle proprie abitazioni. Si potrebbe dire un “effetto leva” da parte dell’amministrazione e un modo anche di contribuire a creare valore sul territorio e di recuperare il patrimonio edilizio esistente.

È dunque un contributo che la Provincia concede a copertura degli interessi riferiti ad una quota di capitale massima pari all’ammontare della detrazione d’imposta statale teorica calcolata sulle spese sostenute e relativi ad un contratto di mutuo stipulato con uno degli istituti di credito convenzionati.

L’importo del mutuo stipulato può essere anche superiore al valore di quota di capitale pari all’ammontare della detrazione d’imposta statale teorica calcolata sulle spese sostenute, ma anche in tal caso il contributo provinciale sarà calcolato solo a copertura degli interessi riferiti alla quota di capitale massima pari all’ammontare della detrazione d’imposta statale teorica calcolata sulle spese sostenute.

Il contributo provinciale è erogato in 10 rate annuali di pari importo.

Non si tratta quindi di un contributo sulle spese di ristrutturazione e di riqualificazione ma sugli interessi del mutuo stipulato per anticipare in termini di liquidità le detrazioni di imposta teoriche.

Un esempio pratico

Un cittadino proprietario della sua abitazione che prevede di sostenere una spesa di ristrutturazione pari a 100.000 euro beneficia di una detrazione d’imposta statale pari a 48.000 euro (il massimo previsto in caso di ristrutturazione) attraverso 10 rate annue di 4.800 euro da inserire nella propria dichiarazione dei redditi.

Grazie alla misura messa in campo dalla Provincia di Trento, questa persona può recarsi presso un istituto di credito convenzionato e stipulare un contratto di mutuo della durata di 10 anni per l’importo di 48.000 euro (anticipando quindi in termini di liquidità la detrazione d’imposta statale di cui beneficerà nei successivi 10 anni).

Dovrà poi pagare all’istituto di credito la rata complessiva composta dal rimborso del capitale più gli interessi ma sarà la Provincia che rimborserà la totalità degli interessi con 10 rate annuali di pari importo.

Per ottenere il contributo provinciale occorre sostenere spese per almeno 20.000 euro e stipulare un contratto di mutuo per almeno 10.000 euro.

Il contributo è dunque pari agli interessi, riferiti ad una quota di capitale massima equivalente all’ammontare totale della detrazione fiscale calcolata sulle spese sostenute. Gli interessi sono calcolati applicando un tasso fisso nella misura corrispondente al tasso di riferimento vigente al momento della stipulazione del contratto di mutuo, con piano di ammortamento italiano (rata capitale costante) a rata annuale, di durata decennale. In ogni caso – ripetiamo – il contributo non può superare l’onere effettivo degli interessi a carico del mutuatario.

Una iniziativa, questa, che richiederà un’ampia informazione e il coinvolgimento di tutti coloro che fanno parte di questa filiera: proprietari, artigiani/tecnici e banche, specialmente casse rurali.

La cifra messa a disposizione dall’assessorato provinciale all’urbanistica è sui 3 milioni di euro, spalmati sui prossimi 10 anni. Contributi che secondo alcune stime porteranno ad un indotto di almeno 30 milioni di euro.

Le domande di contributo: chi può farle e quando

Le domande di contributo potranno essere presentate a partire da domani, 1 luglio e fino al 30 novembre, da residenti in Trentino e proprietarie dell’edificio ad uso abitativo costruito sul territorio provinciale, in cui sono previsti gli interventi di ristrutturazione e/o riqualificazione energetica che lo Stato ammette a detrazione d’imposta. Saranno ammesse a contributo le domande secondo l’ordine cronologico di presentazione

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