Fotovoltaico, si punta a superare i 600 GW di potenza installata al 2020

Tutti i numeri del solare nel nuovo rapporto dell’associazione europea del settore. Andamento dei mercati continentali nel 2015, previsioni per i prossimi 4 anni. Chi cresce e chi è in difficoltà: Asia sempre al top delle classifiche, ottimi risultati per la Gran Bretagna. Italia e Germania in transizione.

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Il 2016 è cominciato bene per il fotovoltaico: oltre 7 GW di nuova potenza entrata in esercizio in Cina nel primo trimestre, mentre l’Europa di lì a poco avrebbe superato lo storico traguardo di 100 GW di capacità totale installata.

Ancora meglio è andato il 2015, come evidenzia l’ultimo rapporto di Solar Power Europe, il Global Market Outlook 2016-2020 (in allegato in basso). Il Vecchio continente, infatti, ha segnato un +15% di potenza collegata alla rete rispetto ai dodici mesi precedenti (8,2 GW) dopo tre anni di tendenza al ribasso.

A trainare l’Europa è stato il boom di nuove installazioni in Gran Bretagna, grazie agli incentivi messi in campo da Londra per promuovere tutte le fonti rinnovabili. Senza il contributo inglese di 3,7 GW, il fotovoltaico europeo avrebbe ristagnato sullo stesso livello del 2014, sulla scia dei numeri non certo ottimali ottenuti dalla Germania (1,5 GW contro l’obiettivo nazionale di 2,5 GW l’anno).

Il ruolo della Gran Bretagna

L’Italia, al pari della Germania, precisa l’associazione continentale del fotovoltaico, è un mercato in transizione che nel 2015 non è andato oltre 300 MW di capacità aggiunta alla rete.

Finita l’età dell’oro delle tariffe feed-in e della corsa alle installazioni, l’Europa con ogni probabilità è destinata a perdere terreno nei prossimi mesi, a causa soprattutto della riduzione degli incentivi per i grandi impianti utility-scale in Gran Bretagna.

Secondo il rapporto, infatti, è lecito aspettarsi un calo abbastanza netto della nuova potenza: -11% nel 2016 in confronto al 2015, con poco più di 7 GW (vedi grafico sotto). Dal 2017 il fotovoltaico europeo potrà tornare a espandersi, a patto però che avvengano una serie di condizioni. Una delle più importanti è sicuramente lo sviluppo dei sistemi di accumulo e della generazione distribuita, che dovrà procedere di pari passo con regole e norme per favorire l’autoconsumo dell’energia elettrica prodotta con il solare.

Lo scenario 2016-2020

A livello globale, il mercato ha visto una cinquantina di gigawatt installati lo scorso anno e dovrebbe salire a circa 62 GW entro la fine del 2016.

Al primo posto c’è sempre l’Asia: Cina e Giappone insieme valevano oltre metà della torta nel 2015 con gli Stati Uniti sul terzo gradino del podio (7,3 GW cioè +18% sui dodici mesi precedenti).

Il buon andamento del mercato statunitense si deve, in particolare, agli sgravi fiscali (ITC, Investment Tax Credit) che hanno supportato una parte preponderante dei progetti solari di taglia industriale.

Cosa possiamo aspettarci da qui al 2020? Lo scenario più probabile, cioè quello intermedio tra le ipotesi “low” e “high” formulate dall’associazione, assume che la nuova potenza installata nel 2020 sfiorerà 100 GW nel mondo, portando così la capacità cumulativa a circa 613 GW, quasi triplicando la potenza FV attuale. E sarà sempre l’Asia ad assorbire oltre metà del fotovoltaico che entrerà in funzione nei prossimi anni.

In Europa boom di Irlanda e Turchia

La Cina da sola, ad esempio, probabilmente installerà 87 GW in quattro anni, con un tasso medio di crescita pari al 25% che le consentirà di raggiungere 130 GW di capacità complessiva entro il 2020. Ottimi risultati sono attesi anche in India, Stati Uniti, Messico, Brasile, Egitto, Pakistan.

L’Italia come si vede dalla tabella sotto aggiungerà circa 4 GW dal 2016 al 2020, secondo la previsione.

In Europa (tabella sopra), gli incrementi maggiori in termini percentuali sono previste in Irlanda e Turchia, rispettivamente +160% e +101% nel periodo 2016-2020 con 508 MW e addirittura 8,4 GW di potenza fotovoltaica aggiuntiva. La base di partenza è bassissima in entrambi i casi: 5 MW per l’Irlanda e 266 per la Turchia. Italia e Germania procederanno con un passo molto più lento (+4% in media ogni anno), aggiungendo rispettivamente 4 e 8,7 GW di fotovoltaico.

 

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